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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3926 del 25 marzo 1999
«Tra il reato di corruzione e quello di finanziamento illecito dei partiti, deve ritenersi ammissibile il concorso formale in quanto diverse sono le condotte e diversi i beni giuridici tutelati dalle rispettive norme incriminatrici: il buon...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11568 del 12 ottobre 1999
«Sussiste concorso apparente di norme tra il reato previsto dall'art. 483 c.p. (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico) e quello di cui all'art. 2 legge 23 dicembre 1986 n. 898; invero tutti gli elementi presenti nella fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 81 del 4 gennaio 2005
«La nuova figura di reato di riduzione o mantenimento in schiavitù, prevista dall'art.1 Legge 11 agosto 2003 n. 228, si pone in rapporto di continuità normativa con quella delineata dall'art. 600 c.p., avendo la nuova disciplina soltanto definito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23438 del 28 maggio 2003
«La disposizione dell'art. 20, comma quinto, della legge n. 40 del 1998 (oggi trasfusa in quella dell'art. 22, comma 10, D.L.vo 286 del 1998), la quale punisce il fatto del datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze cittadini...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14954 del 13 aprile 2015
«In tema di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, il presupposto della sussistenza dei gravi indizi di reato, non va inteso in senso probatorio (ossia come valutazione del fondamento dell'accusa), ma come vaglio di particolare serietà...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 38343 del 18 settembre 2014
«In materia di infortuni sul lavoro, gli obblighi di prevenzione, assicurazione e sorveglianza gravanti sul datore di lavoro, possono essere trasferiti con conseguente subentro del delegato nella posizione di garanzia che fa capo al delegante, a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18220 del 11 marzo 2015
«In tema di elemento soggettivo, sussiste il dolo eventuale e non la colpa cosciente, quando l'agente si sia rappresentato la significativa possibilità di verificazione dell'evento e si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di cagionarlo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15860 del 16 aprile 2015
«In tema di concorso di persone nel reato, la responsabilità di chi coopera ad un fatto criminoso non presuppone la convergenza psicologica sull'evento finale perseguito da altro dei concorrenti, essendo sufficiente che il suo apporto sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3683 del 28 gennaio 2014
«Il delitto di illecito trattamento dei dati personali si connota, sul piano dell'elemento soggettivo, come reato a dolo specifico, la cui struttura finalistica è incompatibile con la forma del dolo eventuale che postula l'accettazione solo in via...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21443 del 15 maggio 2003
«Nel configurare il reato di abuso d'ufficio come reato di evento, il legislatore del 1997 ha inteso con l'avverbio «intenzionalmente» rendere necessario che l'evento sia la conseguenza immediatamente conseguita dall'agente, escludendo in tal modo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10411 del 15 marzo 2011
«In tema di elemento soggettivo del reato, ricorre il dolo eventuale quando si accerti che l'agente, pur essendosi rappresentato la concreta possibilità di verificazione di un fatto costituente reato come conseguenza della propria condotta, avrebbe...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 385 del 14 gennaio 2000
«In tema di elemento psicologico del reato, il dolo alternativo sussiste se l'agente si rappresenta e vuole indifferentemente l'uno o l'altro degli eventi causalmente ricollegabili alla sua condotta cosciente e volontaria, sicché già al momento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6880 del 9 giugno 1998
«L'azione posta in essere con accettazione del rischio dell'evento può implicare, per l'autore, un maggiore o minore grado di adesione della volontà, a seconda che egli consideri maggiore o minore la probabilità di verificazione dell'evento. Se...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7770 del 7 agosto 1996
«In tema di elemento soggettivo del reato, il cosiddetto dolo diretto non intenzionale ricorre ogni qual volta la realizzazione dell'evento si presenti all'agente come altamente probabile o certa conseguenza della sua azione, e si colloca tra la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 832 del 27 gennaio 1996
«Il dato differenziale tra dolo eventuale e colpa cosciente va rinvenuto nella previsione dell'evento. Questa, nel dolo eventuale, si propone non come incerta, ma come concretamente possibile e l'agente nella volizione dell'azione ne accetta il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4710 del 30 novembre 1994
«Vi è assoluta incompatibilità del dolo eventuale con la direzione univoca degli atti compiuti nel «tentativo», che presuppone il dolo diretto, come rappresentazione e volizione concrete di un solo evento, dal quale la legge fa dipendere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11699 del 24 novembre 1994
«In tema di elemento psicologico del reato, ai fini della sussistenza del dolo eventuale, non è sufficiente la sola prevedibilità astratta dell'evento, ma occorre una previsione concreta, nel senso che l'agente deve rappresentarsi — come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7472 del 1 luglio 1994
«In tema di elemento psicologico del reato, si ha dolo eventuale quando la volontà non si dirige direttamente verso l'evento (dolo diretto) ma questo è accettato come conseguenza accessoria della propria condotta. E l'evento deve ritenersi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5342 del 26 maggio 1993
«Il dolo alternativo è compatibile con il delitto tentato, giacché in tale forma di dolo l'agente si rappresenta e vuole indifferentemente l'uno o l'altro dei due eventi casualmente ricollegabili alla sua condotta e alla sua cosciente volontà....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6921 del 11 giugno 1992
«Il dolo eventuale non è compatibile con il tentativo. Invero quando l'evento voluto non sia comunque realizzato - e quindi manchi la possibilità del collegamento ad un atteggiamento volitivo diverso dall'intenzionalità diretta - la valutazione del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5467 del 4 febbraio 2014
«Nel reato di omesso versamento di ritenute certificate (art. 10-bis D.Lgs. n. 74 del 2000), la colpevolezza del sostituto di imposta non è esclusa dalla crisi di liquidità intervenuta al momento della scadenza del termine per la presentazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16761 del 3 maggio 2010
«In tema di reati colposi, l'addebito soggettivo dell'evento richiede non soltanto che l'evento dannoso sia prevedibile, ma altresì che lo stesso sia evitabile dall'agente con l'adozione delle regole cautelari idonee a tal fine (cosiddetto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37606 del 12 ottobre 2007
«In tema di colpa specifica, nell'ipotesi della violazione di una norma cautelare c.d. «elastica» - che indica, cioè, un comportamento determinabile in base a circostanze contingenti - è comunque necessario che l'imputazione soggettiva dell'evento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 21594 del 1 giugno 2007
«In tema di colpa professionale, risponde del reato commesso dal medico specializzando, materiale esecutore dell'intervento chirurgico, anche il primario, cui lo specializzando è affidato, il quale, allontanandosi durante l'operazione, viene meno...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 949 del 13 gennaio 2015
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 47 c.p., non è sufficiente che l'imputato affermi di non avere avuto la consapevolezza su un elemento costitutivo del reato che caratterizza il fatto tipico, ricadendo su chi invoca l'errore l'onere di provare -...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9254 del 3 marzo 2015
«Ai fini della configurabilità del reato impossibile, l'inidoneità dell'azione deve essere assoluta per inefficienza strutturale e strumentale del mezzo usato così da non consentire neppure in via eccezionale l'attuazione del proposito criminoso.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40270 del 7 ottobre 2015
«È configurabile la causa di giustificazione dello stato di necessità (art. 54 cod. pen.) nei confronti di soggetto straniero, ridotto in condizione di schiavitù e obbligato a prostituirsi, il quale sia costretto a commettere il reato di atti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12249 del 1 dicembre 2000
«In tema di operatività dello stato di necessità con riferimento al reato di costruzione abusiva, pur dovendosi ritenere corretta una interpretazione di tale scriminante che si riferisca alla esigenza di un alloggio salubre ed idoneo a garantire...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2415 del 26 febbraio 1998
«In tema di stato di necessità, il nesso di causalità — che, ove esistente, esclude la configurabilità dell'esimente — fra condotta volontaria dell'agente e situazione di pericolo deve essere individuato ricorrendo al principio della causa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8855 del 27 febbraio 2004
«In tema di stato di necessità (art. 54 c.p.), l'imputato ha un onere di allegazione avente per oggetto tutti gli estremi della causa di esenzione, sì che egli deve allegare di avere agito per insuperabile stato di costrizione, avendo subito la...»