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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10456 del 5 ottobre 1998
«Nella contravvenzione di cui all'art. 712 c.p., il bene incautamente acquistato rappresenta il «profitto» e non il «prezzo» del reato. Pertanto nel caso di acquisto di autoveicolo al quale siano state apportate alterazioni ai numeri identificativi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9015 del 3 ottobre 1997
«Ai fini della configurabilità del reato contravvenzionale di cui all'art. 712, comma primo c.p., non è necessario che l'acquirente abbia effettivamente nutrito dubbi sulla provenienza della merce, dovendosi invece ritenere che il reato sussista...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22186 del 20 ottobre 2009
«Il diritto di ogni cittadino di difendersi da sé o con il ministero di un difensore in ogni stato e grado di giudizio, previsto dall'art. 6 della C.E.D.U., non comprende la facoltà della parte che abbia già nominato il proprio difensore di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 26935 del 2 dicembre 2013
«La Comunità europea che sia parte in una lite può giovarsi dell'assistenza e difesa di un avvocato del libero foro, non avendo l'obbligo, in quanto ente sovranazionale, di avvalersi dell'Avvocatura dello Stato, significativamente rivolgendosi il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6166 del 16 marzo 2007
«In tema di rappresentanza e difesa in giudizio delle Regioni da parte dell'Avvocatura dello Stato, la legge reg. non può prevedere, nemmeno nelle Regioni a statuto speciale, la necessità del mandato specifico all'Avvocatura stessa, avendo lo Stato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19786 del 14 settembre 2006
«Anche nell'ipotesi di rappresentanza e difesa facoltativa degli enti pubblici da parte dell'Avvocatura dello Stato, non è necessario che, in ordine ai singoli giudizi, l'ente rilasci uno specifico mandato all'Avvocatura medesima, né che questa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12831 del 3 settembre 2003
«L'Avvocatura dello Stato, cui spetta, senza bisogno di mandato, la rappresentanza processuale delle amministrazioni dello Stato, anche se ad ordinamento autonomo, ha la capacità di compiere tutti gli atti processuali consentiti al difensore munito...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7649 del 18 agosto 1997
«i sensi degli artt. 56 R.D. 31 agosto 1933, n. 1592 (T.U. sull'istruzione superiore) e 43 R.D. 30 ottobre 1933, n. 1611 (T.U. sulla rappresentanza e difesa in giudizio dello Stato), come modificato dall'art. 11 legge 3 aprile 1979, n. 103, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10051 del 29 aprile 2006
«Ai fini della determinazione del tribunale territorialmente competente alla dichiarazione del fallimento, è ininfluente il trasferimento della sede legale dell'impresa successivo al verificarsi dello stato di insolvenza. (La S.C. ha affermato tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9417 del 31 agosto 1994
«...di oltraggio a pubblico ufficiale per aver profferito le parole «polizia boia assassina», in presenza di un soprintendente della Polizia di Stato e di agenti in servizio in una zona dello stadio, venga ritenuto il reato previsto dall'art. 342 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1583 del 16 febbraio 1985
«Ai fini dell'esistenza delle contravvenzioni ex artt. 718 e 719 c.p., ossia dell'agevolazione del giuoco d'azzardo in pubblico locale, è sufficiente per il tenutario dell'esercizio una mera condotta di natura omissiva, e ciò si verifica quando...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1068 del 6 febbraio 1997
«Dalla previsione dell'art. 4 legge 13 dicembre 1989, n. 401 («Interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di competizioni agonistiche»), che punisce l'organizzazione, in assenza di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4006 del 29 aprile 1997
«Nei giochi d'azzardo la flagranza costituisce condizione oggettiva di punibilità. Essa è quella propria e non la cosiddetta «quasi flagranza», che si verifica quando il soggetto è colto con cose, dalle quali appaia che poco prima ha partecipato al...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1775 del 3 marzo 1986
«Per l'applicazione della confisca voluta dall'art. 722 c.p. è sufficiente che, attraverso qualsiasi mezzo di prova, anche indiziaria, venga accertato che il denaro sia stato impiegato per l'esercizio del giuoco d'azzardo.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9685 del 13 novembre 1996
«Ai fini della determinazione delle categorie dell'osceno e degli atti contrari alla pubblica decenza, il giudice deve adottare, quali parametri di valutazione del modificarsi dei costumi sull'intero territorio nazionale, mode (costumi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3254 del 28 aprile 1986
«Sono atti contrari alla pubblica decenza tutti quegli atti che, in spregio ai criteri di convivenza e di decoro che debbono essere osservati nei rapporti tra i consociati, provocano in questi ultimi disgusto e disapprovazione, come l'orinare in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37400 del 11 ottobre 2007
«In tema di inosservanza dell'obbligo dell'istruzione elementare dei minori, integrano « giusti motivi» di esclusione della punibilità tutte quelle circostanze che rendono oggettivamente inattuabile l'adempimento dell'obbligo di istruzione quali:...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13977 del 23 marzo 2004
«Il reato di cui all'art. 731 del c.p., inosservanza dell'obbligo di istruzione di minori, ha natura plurioffensiva, atteso che tutela non soltanto l'interesse pubblico dello Stato all'ottemperanza all'obbligo scolastico, ma anche il diritto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4478 del 2 aprile 1990
«L'obbligo di curare l'istruzione elementare e media del figlio minore sussiste anche se quest'ultimo sia stato affidato — in sede di divorzio — all'altro coniuge. Ne deriva che è configurabile il reato di cui all'art. 731 c.p. a carico del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 358 del 17 gennaio 1989
«L'art. 731 c.p. ha carattere meramente sanzionatorio ed è compresa tra le norme penali in bianco e cioè di quelle norme il cui precetto è integrato dalle leggi extra penali che si susseguono nel tempo, fermo restando il bene giuridico tutelato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42893 del 24 ottobre 2008
«In tema di tutela penale delle cose di antichità e d'arte, la qualifica di soggetto attivo del reato di danneggiamento (art. 733 c.p. ) compete anche a chi riveste la carica pubblica di sindaco nel caso in cui i beni danneggiati costituiscano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3624 del 19 marzo 1999
«La contravvenzione di cui all'art. 733 c.p. (danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale) costituisce un presidio esterno al sistema di tutela apprestato dalla legge 1 gennaio 1939, n. 1089, che tra le sue figure di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6199 del 21 giugno 1993
«Il soggetto attivo del reato ex art. 733 c.p. può essere rappresentato sia dal proprietario sia dal possessore o dal detentore, dato che un'interpretazione eccessivamente restrittiva del termine «proprio» paradossalmente escluderebbe dalla tutela...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7083 del 17 giugno 1988
«...rilievo penale solo se ed in quanto vengano posti in essere senza l'intervento autorizzativo, che lo Stato attua attraverso gli organi appositamente predisposti (Ministero della pubblica istruzione - Soprintendenza alle autorità e belle arti).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5319 del 19 maggio 1975
«Perché si configuri la contravvenzione di cui all'art. 733 c.p., è necessario che al danneggiatore della cosa propria «sia noto il rilevante pregio» di essa, archeologico, storico, oppure artistico. Tale conoscenza dell'agente è certa quando con...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 248 del 12 gennaio 1993
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 734 c.p. è demandato sempre al giudice penale l'accertamento della sussistenza della distruzione o alterazione delle bellezze naturali dei luoghi soggetti alla speciale protezione dell'autorità,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 107 del 3 marzo 1997
«In tema di coltivazione di cave la competenza esclusiva riconosciuta alla regione dallo statuto speciale della Regione Siciliana (art. 14 lett. f, e lett. h) non menoma le competenze del giudice penale in materia di tutela ambientale. Per tale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6844 del 20 giugno 1991
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 1, sexies L. 8 agosto 1985, n. 431, in tema di tutela delle zone di particolare interesse ambientale, non può parlarsi o è comunque irrilevante, di inesistenza assoluta di danno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3565 del 21 marzo 1987
«La norma contenuta nell'art. 727 c.p. (maltrattamenti di animali) non punisce l'uccisione di animali, ma l'incrudelimento e le torture non necessarie usate verso di essi, e quindi, in caso di morte, la sua provocazione mediante gravi sofferenze...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2852 del 22 gennaio 2014
«Integra il reato previsto dall'art. 727 cod. pen. il comportamento, anche colposo, di completo abbandono di animali allevati in libertà se sia tale da determinare per gli stessi condizioni di vita incompatibili con la loro natura. (Fattispecie...»