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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2517 del 11 maggio 2000
«...e non è pertanto consentita la sua applicazione in via estensiva ad ipotesi non espressamente previste. (Nella fattispecie: soggetto escluso per il titolo del reato ma che ha collaborato con l'autorità di polizia o con l'autorità giudiziaria).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1597 del 2 giugno 1997
«...coincidenti con quelli della seconda, essendo la seconda misura basata su elementi di valutazione nuovi emersi e sottoposti all'attenzione dell'autorità giudiziaria con una successiva approfondita informativa della polizia giudiziaria).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1050 del 1 aprile 1999
«Il sequestro preventivo disposto di urgenza dal P.M. o dalla polizia giudiziaria è provvedimento precario, destinato o ad essere implicitamente caducato ovvero ad essere sostituito dal decreto del giudice, il quale, tuttavia, non può agire motu...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 21 aprile 1989
«All'applicazione della causa estintiva non è di ostacolo l'obbligo dell'interrogatorio dell'imputato, previsto dall'art. 376, c.p.p., perché questo obbligo deve ritenersi osservato anche attraverso il processo verbale giudiziario contenente le...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7570 del 11 giugno 1999
«La facoltà di arresto in flagranza da parte del privato (così come l'obbligo di arresto da parte di ufficiali o agenti di polizia giudiziaria) non giustifica, di per sè, l'uso di armi contro persone che, dopo aver tentato di consumare un delitto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2584 del 4 settembre 1993
«...Corte ha respinto il ricorso del P.M. contro l'ordinanza che non convalida l'arresto in flagranza, rilevando che l'eventuale incapacità di intendere o di volere non è agevolmente individuabile nel corso dell'attività di polizia giudiziaria).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9357 del 21 ottobre 1981
«Ai fini della sussistenza della causa speciale di non punibilità prevista per i delitti di cospirazione politica, l'espressione «anteriormente al procedimento» designa — tenuto conto della dilatazione che ha subito il concetto di procedimento — la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31408 del 24 luglio 2003
«...ai sensi dell'art. 4 legge 28 febbraio 1985 n. 47 ha poteri di polizia giudiziaria in tale materia e quindi qualora l'attività gli venga impedita con violenza o minaccia l'autore risponde del delitto di violenza o minaccia a pubblico ufficiale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9299 del 1 settembre 1995
«...51 c.p., ossia all'adempimento di un dovere di polizia giudiziaria, in quanto finalizzata alla ricerca delle prove, alla individuazione dei responsabili e al contenimento di una illecita attività, nota alla polizia e in corso di svolgimento.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2218 del 17 febbraio 1990
«In tema di cause di giustificazione, è esclusa la responsabilità penale dell'agente provocatore funzionario di polizia giudiziaria, qualora possa ravvisarsi nel suo operato l'adempimento di un dovere, in relazione alla norma contenuta nell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14599 del 15 aprile 2010
«...ordine o provvedimento autorizzato da una norma giuridica per la tempestiva attuazione del diritto obiettivo e diretto a rendere possibile o più agevole l'attività del giudice, del pubblico ministero o degli ufficiali di polizia giudiziaria.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34066 del 11 ottobre 2006
«Integra il reato di rifiuto di atti d'ufficio (art. 328, comma primo, c.p.) il pubblico ufficiale (nella specie agente di polizia giudiziaria) che rifiuti di compiere atti che per ragioni di giustizia devono essere compiuti senza ritardo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7964 del 26 agosto 1997
«In caso di cosa sottoposta a sequestro probatorio su iniziativa della polizia giudiziaria, è del tutto irrilevante, ai fini della configurabilità del reato di sottrazione o danneggiamento di cosa sottoposta a sequestro, di cui all'art. 334, comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10272 del 13 marzo 2001
«In tema di omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, l'ipotesi prevista dal secondo comma dell'articolo 361 c.p. (l'essere cioè il colpevole un ufficiale o agente di polizia giudiziaria) configura una circostanza aggravante di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23956 del 3 giugno 2013
«Non sussiste alcun rapporto di specialità tra l'art. 361 c.p. e l'art. 27, comma quarto, d.p.r. n. 380 del 2001, trattandosi di norme con ambiti di applicazione differenti, poiché la prima sanziona penalmente qualsiasi pubblico ufficiale che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3100 del 27 marzo 1996
«Commette il reato di sfruttamento ed esercizio della prostituzione, aggravato dalla qualifica di pubblico ufficiale, e non il reato di omessa denuncia ex art. 361 c.p. l'agente della Polizia di Stato che eserciti il meretricio in una casa di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3102 del 20 marzo 1982
«Incorre nel reato di cui all'art. 361 c.p. il sindaco che annulli i verbali di contravvenzione redatti dai vigili urbani, i quali agiscono come agenti di polizia giudiziaria; il controllo sugli accertamenti compiuti dall'agente di P.G. spetta,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7762 del 17 febbraio 2003
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 366 c.p., riferito al rifiuto di assumere o di adempiere le funzioni di custode di cose sottoposte a sequestro dal giudice penale, occorre che l'incarico sia stato conferito dall'Autorità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9750 del 31 ottobre 1997
«Non ricorre il reato di rifiuto di uffici legalmente dovuti (art. 366 c.p.) nel caso in cui l'incarico di custode di un bene sequestrato è stato conferito dalla polizia giudiziaria, e non dall'autorità giudiziaria tassativamente indicata dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5364 del 28 maggio 1985
«Ai fini della sussistenza del delitto di simulazione di reato, di cui all'art. 367 c.p., non si richiede che sia stato concretamente instaurato un procedimento penale, ovvero siano state iniziate indagini di polizia giudiziaria aventi ad oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2273 del 20 febbraio 1987
«...essenziali, da quello effettivamente verificatosi, poiché anche in quest'ultima ipotesi si realizza quel pericolo di gravi deviazioni nelle indagini di polizia giudiziaria dirette alla scoperta del colpevole che l'art. 367 c.p. mira ad evitare.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19077 del 16 maggio 2011
«La simulazione di reato ha natura di reato istantaneo e di pericolo, e si consuma con la semplice denuncia idonea a provocare investigazioni e accertamento della polizia giudiziaria. (La Corte ha precisato che, nonostante tale natura giuridica, è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8264 del 1 luglio 1980
«Il reato di cui all'art. 367 c.p. è reato istantaneo che si consuma con la semplice denuncia idonea a provocare investigazioni e accertamenti della polizia giudiziaria, né l'omissione della firma del verbale di denuncia può avere alcuna influenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37016 del 26 settembre 2003
«...nel caso in cui, anche prima del giudizio, intervenga la spontanea “ritrattazione” dell'incolpazione, trattandosi di un post factum rispetto ad un reato che si è già perfezionato con la presentazione della denuncia alla polizia giudiziaria.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26994 del 20 giugno 2003
«In tema di reato di calunnia, la prospettazione di false accuse in sede di informazioni assunte dal pubblico ministero alla presenza di terzi (appartenenti alla polizia giudiziaria), quando si risolva nella mera reiterazione di precedenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2095 del 1 luglio 1994
«Le false dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria non possono costituire l'oggetto materiale del reato di false informazioni al P.M.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2826 del 23 febbraio 1994
«...a procedere in ordine al delitto di cui all'art. 371 bis c.p. per false dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria delegata dal P.M., per avere il Gip omesso di qualificare il fatto come favoreggiamento personale previsto dall'art. 378 c.p.).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 696 del 24 aprile 1993
«...pubblico ministero di fornire informazioni ai fini delle indagini. Non è quindi, punibile a norma dell'art. 371 bis, c.p. chi, richiesto dalla polizia giudiziaria — anche per delega del pubblico ministero — renda dichiarazioni false o reticenti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 349 del 19 aprile 1993
«Non rientra nella fattispecie prevista dall'art. 371 bis c.p. (false informazioni al pubblico ministero), la condotta di chi — richiesto dalla polizia giudiziaria, sia nella attività di indagini svolte autonomamente sia in quelle svolte su delega...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4227 del 26 gennaio 1993
«Non è configurabile il reato di false informazioni al pubblico ministero di cui all'art. 371 bis, c.p., introdotto dall'art. 11, D.L. 8 giugno 1992, n. 306, nella condotta di chi renda false dichiarazioni alla polizia giudiziaria, neanche se...»