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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1306 del 3 febbraio 1995
«L'estensione all'intero contratto della nullità delle singole clausole o del singolo patto, secondo la previsione dell'art. 1419 c.c., ha carattere eccezionale perché deroga al principio generale della conservazione del contratto e può essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5675 del 26 giugno 1987
«Agli effetti della disposizione dettata dall'art. 1419 c.c. sulla nullità parziale, applicabile anche al contratto collettivo di lavoro, l'accertamento se la parte del contratto inficiata da nullità costituisca una clausola va condotto in termini...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2411 del 19 aprile 1982
«In caso di nullità parziale di un negozio, l'indagine diretta a stabilire, ai fini della conservazione del negozio stesso, se la pattuizione nulla debba ritenersi essenziale va condotta con criterio oggettivo, con riferimento alla perdurante...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2176 del 27 maggio 1977
«Nell'ipotesi di nullità parziale di un contratto la rilevabilità d'ufficio della nullità di una parte o di una clausola del contratto non consente al giudice di pronunziare la nullità dell'intero negozio, in mancanza della dimostrazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8794 del 28 giugno 2000
«L'inserzione automatica di norme imperative in sostituzione di una clausola contrattuale affetta da nullità può dirsi legittima, a norma dell'art. 1419, comma secondo c.c., soltanto se la sostituzione stessa debba avvenire «di diritto», in forza,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 645 del 23 gennaio 1999
«La disposizione dell'art. 1419, secondo comma, c.c., a norma della quale la nullità di singole clausole contrattuali non importa la nullità del contratto, quando le clausole nulle sono sostituite di diritto da norme imperative, impedisce che al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1194 del 28 marzo 1977
«Il capoverso dell'art. 1419 c.c., riguardante la nullità parziale del contratto, si applica quando una clausola contrattuale sia nulla, venendo essa in tal caso sostituita di diritto da norme imperative, ma non quando l'intero contratto sia nullo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3572 del 12 dicembre 1972
«Ciò che caratterizza contratti plurilaterali non è il numero dei contraenti, superiore a due, ma il fatto che le prestazioni di ciascuno di essi sono dirette al conseguimento di uno scopo comune, per cui essi si distinguono dai contratti di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4777 del 4 marzo 2005
«In caso di pattuizione di caparra confirmatoria, la parte non adempiente, convenuta in giudizio per la restituzione della caparra, può limitarsi per resistere alla domanda ed ottenere la declaratoria di legittimità della ritenzione della caparra,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 849 del 24 gennaio 2002
«Ai sensi dell'art. 1385 c.c., la caparra confirmatoria assume la funzione di liquidazione convenzionale del danno da inadempimento qualora la parte non inadempiente abbia esercitato il potere di recesso conferitole dalla legge, essendo così...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 186 del 11 gennaio 1999
«In tema di caparra confirmatoria, la parte non inadempiente che abbia agito per l'esecuzione (o la risoluzione) del contratto ed il risarcimento dei danni può, in sostituzione di tali, originarie pretese, legittimamente invocare (senza incorrere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8630 del 29 agosto 1998
«In tema di caparra confirmatoria, il principio di cui al secondo comma dell'art. 1385 c.c. (in forza del quale la parte non inadempiente ha facoltà di recedere dal contratto ritenendo la caparra ricevuta o esigendone il doppio rispetto a quella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11267 del 15 novembre 1993
«Nell'ipotesi di pattuizione di caparra confirmatoria, la richiesta di restituzione della caparra non può trovare giustificazione nel fatto che la parte non inadempiente abbia richiesto ai sensi dell'art. 1385 comma terzo c.c. la risoluzione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4241 del 21 giugno 1983
«Nell'ipotesi di rilascio di caparra confirmatoria, qualora la parte non inadempiente chieda ed ottenga la pronuncia di risoluzione del contratto, con condanna dell'altra parte al risarcimento dei danni, da liquidarsi in separato giudizio, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6217 del 21 novembre 1981
«Anche in caso di risoluzione del contratto, il diritto del contraente non inadempiente di trattenere la caparra confirmatoria fino alla liquidazione dei danni pretesi, comporta pur sempre a carico di detta parte l'onere di provare i danni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5777 del 4 ottobre 1983
«Nel contratto per persona da nominare — che viene disciplinato dalla legge, sotto il profilo sistematico e funzionale, come applicazione dell'istituto della rappresentanza — il contraente che si è riservato la facoltà di nomina assume la veste di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1980 del 13 ottobre 1970
«Nel caso che le parti contraenti abbiano concordato il diritto di recesso, mediante la corresponsione della caparra o del doppio di questa (caparra penitenziale), il contratto si risolve per semplice volontà di una delle parti, senza che occorra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10121 del 2 maggio 2007
«La regola dettata dall'art. 157 c.p.c., secondo cui la nullità non può essere opposta dalla parte che vi ha dato causa, è propria della materia processuale ma è estranea alla materia sostanziale, nella quale l'azione è concessa anche a chi abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8204 del 29 aprile 2004
«Il bilancio redatto dal commissario nominato in sostituzione degli organi ordinari di una società di assicurazioni a norma dell'art. 7 della legge 12 agosto 1982, n. 576 (Riforma della vigilanza sulle assicurazioni), come sostituito dall'art. 2...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5575 del 9 aprile 2003
«Il bilancio redatto dal commissario nominato in sostituzione degli organi ordinari di una società di assicurazioni a norma dell'art. 7 della legge 12 agosto 1982, n. 576 (Riforma della vigilanza sulle assicurazioni), come sostituito dall'art. 2...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 634 del 30 gennaio 1990
«In tema di prelazione agraria, l'art. 8 della L. 26 maggio 1965, n. 590 — che richiede determinati requisiti in capo al soggetto che intende esercitare il detto diritto — avendo la finalità di far coincidere, nella stessa persona, per un interesse...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7017 del 27 luglio 1994
«La locuzione «chiunque vi ha interesse» che l'art. 1421 c.c. usa per individuare i soggetti legittimati ad esperire l'azione di nullità di un contratto, si riferisce ai terzi che, non avendo sottoscritto il contratto, sono rimasti estranei ad esso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12615 del 15 novembre 1999
«Nelle società di capitali, che sono titolari di distinta personalità giuridica e di un proprio patrimonio, l'interesse del socio al potenziamento ed alla conservazione della consistenza economica dell'ente è tutelabile esclusivamente con strumenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1475 del 9 marzo 1982
«La legittimazione generale all'azione di nullità prevista dall'art. 1421 c.c. — in virtù del quale la nullità del negozio può essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse ed essere rilevata anche d'ufficio dal giudice — non esime il soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9395 del 27 aprile 2011
«La rilevabilità d'ufficio della nullità del contratto in ogni stato e grado del processo opera solo se da parte dell'attore se ne richieda l'adempimento, essendo il giudice tenuto a verificare l'esistenza delle condizioni dell'azione e a rilevare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21632 del 6 ottobre 2006
«La rilevabilità d'ufficio della nullità del contratto opera quando si chieda l'adempimento del contratto, in considerazione del potere del giudice di verificare la sussistenza delle condizioni dell'azione, e non quando la domanda sia diretta a far...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1340 del 9 febbraio 1994
«La nullità del contratto è rilevabile d'ufficio solo nella controversia promossa per far valere diritti presupponenti la validità del contratto medesimo, in considerazione del potere-dovere del giudice di verificare la sussistenza delle condizioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23674 del 15 settembre 2008
«Nei caso in cui le parti di un contratto, ascrivendosi reciproci inadempimenti, chiedano ciascuna nei confronti dell'altro la risoluzione ai sensi dell'art. 1453 cod. civ., il giudice può rilevare d'ufficio la nullità del contratto stesso (niella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6003 del 17 marzo 2006
«È improponibile in appello la domanda di risarcimento danni, che, a seguito della dichiarata nullità, da parte del giudice di primo grado, del contratto di cessione volontaria, in relazione al quale si fondava la pretesa di pagamento del residuo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6170 del 22 marzo 2005
«A norma dell'art. 1421 c.c. il giudice deve rilevare d'ufficio le nullità negoziali, non solo se sia stata proposta azione di esatto adempimento, ma anche se sia stata proposta azione di risoluzione o di annullamento o di rescissione del...»