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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4825 del 9 febbraio 1996
«La distinzione tra il delitto di estorsione e quello di truffa aggravata dall'ingenerato timore di un pericolo immaginario, consiste nel diverso modo in cui viene prospettato il danno, in vista del quale la persona offesa si induce a quell'azione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9115 del 15 ottobre 1996
«In tema di estorsione, non esclude la consumazione del reato il fatto che la consegna del denaro da parte della vittima all'estorsore sia avvenuta sotto gli occhi delle forze dell'ordine preventivamente allertate ed appostate, le quali peraltro...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3576 del 17 gennaio 1997
«In tema di estorsione, l'elemento costitutivo della minaccia diretta al conseguimento di un ingiusto profitto in tanto sussiste in quanto il destinatario di essa ne risulti coartato nella libera determinazione della volontà, trovandosi soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4265 del 9 maggio 1997
«Se il sequestro di persona viene eseguito per ottenere l'adempimento di una pretesa legittima, deve essere esclusa la sussistenza del reato previsto dall'art. 630 c.p., ossia del sequestro a scopo di estorsione, mentre si pone l'alternativa tra la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8048 del 2 settembre 1997
«Nel sequestro di persona a scopo di estorsione, la cui tipicità è data dal dolo specifico, la persona è mercificata, come risulta dalla stretta correlazione posta tra il fine del sequestro, che è il profitto ingiusto, e il suo titolo, cioè il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9486 del 22 ottobre 1997
«La norma incriminatrice di cui all'art. 648 c.p. (ricettazione) è speciale rispetto a quella di cui all'art. 12 D.L. 3 maggio 1991, n. 143, conv. in L. 5 luglio 1991, n. 197, che punisce, tra l'altro, chi acquisisce al fine di trarne profitto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10136 del 25 settembre 1998
«In tema di abuso d'ufficio, secondo la formulazione dell'art. 323 c.p. nel testo risultante dall'art. 1 della L. 16 luglio 1997, n. 234, sussiste il reato solamente se, per effetto dell'indebita condotta posta in essere dall'agente mediante un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30 del 30 gennaio 1998
«La norma di cui all'art. 12 D.L. 3 maggio 1991, n. 143, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197, che punisce chiunque, al fine di trarne profitto, acquisisce carte di credito o di pagamento di provenienza illecita, si pone in rapporto di specialità...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8309 del 10 luglio 1998
«Il profitto dei delitti di furto o di rapina è costituito dal bene oggetto di sottrazione — al momento del cui impossessamento il reato si perfeziona — e non dalla diversa utilità da esso ricavabile mediante un'attività successiva, che non può...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12444 del 2 novembre 1999
«In tema di «estorsione contrattuale» la minaccia di far valere un diritto assume il connotato dell'illiceità soltanto quando è diretta ad ottenere un profitto ingiusto, e dunque non una qualsiasi controprestazione ma un risultato iniquo, perché...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5526 del 16 dicembre 1999
«L'acquisto di prodotti con segni falsi non è previsto dalla legge come reato, perché i prodotti, quali cose mobili, non hanno alcuna correlazione con il patrimonio del titolare dei segni, che non è perciò offeso dall'utilità di qualsiasi genere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6024 del 13 maggio 1999
«In tema di abuso d'ufficio, finalizzato ad arrecare ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale, il soggetto destinatario della situazione di ingiusto profitto, conseguente alla violazione di norme di legge o di regolamento commessa dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 950 del 6 luglio 1999
«In tema di appartenenza a sodalizi mafiosi, le disposizioni sulla confisca mirano a sottrarre all'indiziato tutti i beni che siano frutto di attività illecite o ne costituiscono il reimpiego, senza distinguere se tali attività siano o no di tipo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12394 del 30 novembre 2000
«La condotta consistente nella privazione della libertà di una persona finalizzata a conseguire un ingiusto profitto come prezzo della liberazione integra il delitto previsto dall'art. 630 c.p. solo allorché manchi un preesistente rapporto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 321 del 28 febbraio 2000
«Non è configurabile il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione (art. 630 c.p.) quando il sequestro e il profitto siano direttamente ricollegabili a una causa preesistente, ancorché illecita, come nel caso di rapimento e di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6534 del 2 giugno 2000
«Premesso che presupposto comune di tutte e tre le fattispecie incriminatrici previste dagli artt. 648, 648 bis e 648 ter c.p. è quello costituito dalla provenienza da delitto del danaro o dell'altra utilità di cui l'agente è venuto a disporre, le...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8107 del 7 luglio 2000
«L'elemento materiale del reato di invasione di terreni o edifici di cui all'art. 633 c.p., non è l'occupazione ma l'invasione del terreno o dell'edificio, cioè l'introduzione arbitraria nel fondo altrui, e se è esatto che la permanenza dell'agente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 856 del 25 gennaio 2000
«Per la configurazione dell'aggravante di cui all'art. 416 bis, comma sesto, c.p. — che ricorre quando gli associati intendono assumere il controllo di attività economiche, finanziando l'iniziativa, in tutto o in parte, con il prezzo, il prodotto o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10463 del 14 marzo 2001
«Nell'estorsione c.d. contrattuale o negoziale (nella quale il soggetto passivo viene costretto ad assumere un rapporto negoziale di tipo patrimoniale con lo stesso agente o con terzi) l'elemento dell'ingiusto profitto con altrui danno è in re ipsa...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 22902 del 7 giugno 2001
«Integra il reato di cui all'art. 648 c.p. (ricettazione) la condotta di chi riceve, al fine di procurare a sè o ad altri un profitto, carte di credito o di pagamento (ovvero qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23800 del 7 giugno 2001
«In tema di reato di invasione di terreni o edifici (art. 633 c.p.) vanno fissati i seguenti punti: 1) L'elemento materiale non è l'occupazione (che è una delle finalità illecite dell'invasione), ma l'invasione, ossia l'accesso dell'esterno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6272 del 27 giugno 2001
«Il criterio distintivo tra il reato di truffa e quello di estorsione, allorquando il fatto è connotato dalla minaccia di un male, va ravvisato essenzialmente nel diverso modo di atteggiarsi della condotta lesiva e della sua incidenza nella sfera...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1905 del 17 gennaio 2002
«La c.d. «corruzione propria» prevista dall'art. 319 c.p. non è ravvisabile in relazione al compimento di atti nei quali non esiste alcuno spazio di discrezionalità suscettibile di essere usato per favorire il corruttore, in quanto gli atti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29015 del 1 agosto 2002
«È configurabile il reato di estorsione (art. 629 c.p.) e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (art. 393 c.p.) allorché il terzo incaricato della esazione del credito a titolo di mandatario agisca nei confronti del debitore, con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16618 del 8 aprile 2003
«In tema di estorsione, anche la minaccia di esercitare un diritto — come l'esercizio di un'azione giudiziaria o esecutiva — può costituire illegittima intimidazione idonea ad integrare l'elemento materiale del reato quando tale minaccia sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26747 del 19 giugno 2003
«In tema di corruzione, costituiscono «profitto» dei reati di cui agli artt. 319 e 321 c.p. i finanziamenti erogati alle società dell'imputato in base a criteri di priorità contrari alla legge ed a una delibera del Cipe, accordati a conclusione di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41453 del 30 ottobre 2003
«Sussiste l'ingiustizia del profitto, e quindi il delitto di estorsione, anche se la violenza o la minaccia viene usata dall'agente per ottenere l'adempimento di un'obbligazione naturale, per la quale non è data azione davanti al giudice....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44759 del 20 novembre 2003
«Commette il delitto di abuso d'ufficio il pubblico ufficiale che procuri illegittimamente assunzioni ad un pubblico impiego, essendo configurabile il profitto o il vantaggio ingiusto di natura patrimoniale nella attribuzione della posizione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39903 del 12 ottobre 2004
«In tema di estorsione, una volta accertata la legittimità della pretesa patrimoniale del creditore, deve escludersi che sia configurabile il tentativo del detto reato soltanto in ragione della manifesta sproporzione della azione giudiziaria...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42203 del 28 ottobre 2004
«In tema di tutela del diritto d'autore, la condotta di detenzione per la vendita o del commercio di supporti audiovisivi abusivamente riprodotti, punita dall'art. 171 ter della legge 22 aprile 1941, n. 633, non concorre con il reato di...»