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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2319 del 2 febbraio 2006
«In tema di procedimenti monitori che iniziano con ricorso depositato nella cancelleria del giudice competente, la pendenza della lite va determinata con riferimento alla notifica del ricorso e del conseguente decreto ingiuntivo, così come disposto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4488 del 10 agosto 1982
«Il termine entro cui il decreto ingiuntivo deve essere notificato all'intimato sotto comminatoria di inefficacia a norma dell'art. 644 c.p.c. decorre non dalla data apposta nel contesto nel provvedimento quale data della relativa pronuncia, ma da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13671 del 11 giugno 2007
«In caso di discordanza tra l'originale del decreto ingiuntivo e la copia notificata all'ingiunto, nel senso che il primo rechi l'indicazione di un termine ridotto ai sensi dell'art. 641, secondo comma, c.p.c., mentre la seconda contenga quella del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13739 del 18 settembre 2003
«A norma dell'art. 645, primo comma, c.p.c., l'atto di citazione in opposizione a decreto ingiuntivo deve essere notificato dall'opponente al ricorrente «nei luoghi di cui all'art. 638» e, quindi, innanzitutto, presso il procuratore indicato nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4291 del 24 marzo 2001
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, il principio secondo il quale la proposizione dell'appello si perfeziona, ai sensi dell'art. 435 c.p.c., con il deposito del ricorso, nei termini previsti dalla legge, nella cancelleria del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2496 del 15 aprile 1985
«L'opposizione a decreto ingiuntivo emesso dal giudice del lavoro per un credito basato su uno dei rapporti previsti dagli artt. 409 e 442 c.p.c. è regolato dalle norme sul nuovo rito del lavoro e pertanto deve essere proposto nella forma del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14552 del 12 luglio 2005
«Il pretore del lavoro giudice dell'opposizione a decreto ingiuntivo che, dichiarando la propria incompetenza territoriale ad emettere il decreto, revoca detto provvedimento e dichiara funzionalmente e territorialmente competente altro giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5336 del 13 giugno 1997
«Se il debitore, dopo il deposito in cancelleria del ricorso per decreto ingiuntivo, paga parte della somma, e la restante parte dopo la notifica di esso, l'opposizione va accolta per cessazione della materia del contendere e il decreto va...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 797 del 15 gennaio 2013
«L'opposizione a decreto ingiuntivo nelle materie soggette al rito del lavoro si propone con ricorso; tuttavia, ove sia, per errore, proposta con citazione, essa può impedire comunque che il decreto divenga definitivo, non già se notificata alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6198 del 13 marzo 2009
«Il decreto ingiuntivo acquista efficacia di giudicato sostanziale solo a seguito della dichiarazione di esecutività ai sensi dell'art. 647 cod. proc. e, dunque, è inopponibile alla massa dei creditori concorsuali se non dichiarato esecutivo prima...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3696 del 9 marzo 2012
«Nel procedimento per convalida di sfratto o finita locazione l'intimato, che non ha l'onere di costituirsi in cancelleria potendosi presentare all'udienza fissata per la convalida anche personalmente, con la memoria integrativa depositata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1613 del 17 aprile 1978
«Ai fini della determinazione della competenza ad emettere provvedimenti d'urgenza (art. 701 c.p.c.), deve ritenersi pendente la causa di merito introdotta con opposizione di terzo alla esecuzione, dal momento in cui il ricorso in opposizione è...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 20326 del 4 settembre 2013
«Per la valutazione della tempestività, ex art. 669 octies, terzo comma, c.p.c., dell'instaurato giudizio di merito susseguente all'ottenimento di un sequestro conservativo, il rilascio di una copia autentica di tale provvedimento in favore della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4728 del 25 febbraio 2011
«Il divieto per il convenuto in giudizio possessorio di proporre domanda di natura petitoria, finché il primo giudizio non sia definito e la decisione non sia stata eseguita, produce effetti già al momento del deposito del ricorso e non soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5729 del 18 aprile 2001
«In tema di separazione personale tra coniugi, il momento determinativo della competenza per territorio del giudice adito va stabilito attribuendo rilevanza esclusiva alla data del deposito del ricorso presso la cancelleria di quest'ultimo —...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4686 del 30 marzo 2001
«Se la stessa causa di separazione personale dei coniugi viene introdotta davanti a giudici diversi, per individuare, ai fini della litispendenza, il giudice preventivamente adito occorre avere riguardo non già alla data di notifica degli atti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18448 del 14 settembre 2004
«Il procedimento di divorzio — così come quello di separazione personale — è caratterizzato da due fasi distinte che si perfezionano, rispettivamente, la prima con il deposito del ricorso in cancelleria e la seconda con la notifica al convenuto del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3095 del 24 giugno 1989
«Nel procedimento di separazione personale ex art. 706 c.p.c. — che è unico, seppure distinto in due fasi, delle quali anche quella presidenziale ha carattere contenzioso — la costituzione dell'attore si perfeziona al momento e per effetto del...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 23456 del 10 novembre 2011
«Nei procedimenti camerali attivati su ricorso, il giudice adito è tenuto a fissare con decreto l'udienza di comparizione con termine per la notifica del ricorso stesso e del decreto alle controparti, ed è, altresì, tenuto al deposito di tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3154 del 4 marzo 2003
«Nel procedimento conseguente al ricorso avverso il decreto prefettizio di espulsione dello straniero il giudice deve, in ogni caso, sentire l'interessato, giusta disposto dell'art. 13, comma nono del D.L.vo n. 286/2000 (Nel testo precedente alle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5807 del 10 maggio 1988
«Ai fini della contestazione delle circostanze aggravanti, mentre non è indispensabile l'indicazione delle relative disposizioni di legge, è necessario che nella formulazione dell'imputazione siano riportati gli estremi di fatto che costituiscono...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24583 del 20 giugno 2011
«Integra il delitto di rivelazione di segreti d'ufficio la condotta del collaboratore di cancelleria che fornisca a terzi non autorizzati a riceverla, e senza rispettare la procedura e la formula all'uopo previste dall'art. 110 bis att. c.p.p., la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6191 del 15 febbraio 2001
«La decadenza del pubblico ufficiale dalla carica quale effetto della condanna ad un delitto commesso con abuso di poteri o violazione di doveri inerenti ad una pubblica funzione, pur operando di diritto dal passaggio in giudicato della sentenza —...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 473 del 20 marzo 1992
«Il diritto a beneficiare dell'amnistia sorge quando il decreto presidenziale sia stato emanato, e solo allora l'imputato può rinunciarvi.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4946 del 28 maggio 1984
«Ai fini dell'ipotizzabilità del reato di falso per soppressione è sufficiente un'azione idonea cosciente e volontaria; non hanno invece alcuna rilevanza le modalità di realizzazione dell'azione medesima, poiché la scelta di queste, fra le tante...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39432 del 21 ottobre 2008
«Non integra il falso innocuo ma il reato di falsità in scrittura privata la condotta di colui che falsifica alcune pagine di una memoria redatta dal proprio difensore, sostituendole a quelle originali, e quindi provvedendo al deposito dell'atto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18117 del 26 luglio 2013
«In tema di impugnazione delle deliberazioni assembleari del condominio, qualora il giudizio di primo grado sia stato introdotto con ricorso, anziché con citazione, può essere introdotto con ricorso anche il giudizio di appello, e, in questo caso,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39290 del 21 ottobre 2008
«Ai fini della configurabilità del delitto di corruzione in atti giudiziari, non tutte le informazioni sugli atti di ufficio assumono carattere segreto o riservato, tali non potendosi ritenere quelle sullo stato dei procedimenti pendenti presso la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46780 del 4 dicembre 2003
«In tema di corruzione, costituiscono “profitto” del reato di cui all'art. 319 ter c.p. i beni legati da un rapporto di pertinenzialità diretta con l'accordo corruttivo. Ne consegue che, in relazione alla corruzione di funzionari di cancelleria ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46174 del 29 novembre 2004
«Integra gli estremi del reato di cui all'art. 326 c.p. (rivelazione di segreti d'ufficio), la condotta del collaboratore di cancelleria della Procura della Repubblica che riveli notizie d'ufficio, in una fase di assoluta delicatezza, quale quella...»