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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19054 del 2 maggio 2013
«In tema di peculato, la condotta del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio che utilizzi il telefono d'ufficio per fini personali al di fuori dei casi d'urgenza o di specifiche e legittime autorizzazioni, integra il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3390 del 15 dicembre 2000
«L'uso del telefono d'ufficio per comunicazioni private, comportando l'appropriazione in via definitiva degli impulsi elettrici mediante i quali avviene la trasmissione della voce, rende astrattamente configurabile a carico del responsabile non il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10797 del 20 ottobre 2000
«L'oggetto giuridico del delitto di peculato si identifica con la tutela del patrimonio della pubblica amministrazione da quanti sottraggono o pongano a profitto proprio o di altri denaro o cose mobili, rientranti nella sfera pubblica, di cui sono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8647 del 24 settembre 1996
«Il reato di peculato, di cui all'art. 314 c.p., sussiste anche se il pubblico ufficiale non abbia la materiale consegna del bene e la sua diretta disponibilità, essendo in ogni caso sufficiente la disponibilità giuridica. (Nella fattispecie si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11451 del 10 novembre 1987
«L'errore del pubblico ufficiale circa la propria facoltà di disposizione del pubblico danaro per fini diversi da quelli istituzionali non ha alcuna efficacia scriminante, perché, per quanto la destinazione del pubblico danaro sia fissata da una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10020 del 22 novembre 1996
«Il pubblico ufficiale che omette o ritarda di versare ciò che ha ricevuto per conto della pubblica amministrazione non è inadempiente ad un proprio debito pecuniario nei confronti della predetta, ma all'obbligo di consegnare il denaro al suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20952 del 19 maggio 2009
«Integra il delitto di peculato la condotta del cancelliere di un ufficio giudiziario, preposto al servizio del campione penale, che si appropri di titoli bancari versati da imputati condannati al pagamento di spese di giustizia o pene pecuniarie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5453 del 12 febbraio 2005
«Il danaro versato dal contribuente in adempimento di una obbligazione tributaria verso lo Stato o altro ente pubblico — alla quale va senza dubbio equiparato, come nel caso di specie, il contributo versato dall'utente di prestazioni sanitarie...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28315 del 12 luglio 2001
«In tema di peculato militare, in seguito all'eliminazione dell'ipotesi distrattiva prevista dal reato di cui all'art. 215 c.p.m.p., la condotta del militare che usa, o fa usare, da militari dipendenti automezzi in dotazione del reparto per ragioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 464 del 20 gennaio 1992
«In tema di reati contro la pubblica amministrazione, anche alla luce della nuova formulazione dell'art. 358 c.p. introdotta dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, va attribuita la qualifica di incaricato di pubblico servizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4074 del 30 marzo 1999
«La qualità di persona offesa dal reato compete esclusivamente al titolare dell'interesse direttamente protetto dalla norma penale e non coincide con quella di danneggiato. Nei reati contro la pubblica amministrazione «persona offesa» è soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35105 del 29 settembre 2010
«Il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico è assorbito in quello previsto dall'art. 316 ter c.p. anche nel caso in cui, essendo l'erogazione indebitamente percepita inferiore alla soglia indicata nel secondo comma dello...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25255 del 13 giugno 2014
«Ai fini della configurabilità del tentativo di concussione, è necessaria l'oggettiva efficacia intimidatoria della condotta, mentre è indifferente il conseguimento del risultato concreto di porre la vittima in stato di soggezione. (Fattispecie in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45276 del 4 dicembre 2008
«Ai fini della configurabilità del reato di concussione cosiddetta "ambientale", se la condotta costrittiva o induttiva può essere colta in comportamenti che, ove mancasse il quadro "ambientale", potrebbero essere ritenuti penalmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45135 del 18 dicembre 2001
«In tema di concussione, deve essere esclusa la sussistenza del reato quando la prestazione promessa od effettuata dal soggetto passivo, a seguito di induzione o costrizione da parte dell'agente, giovi esclusivamente alla pubblica amministrazione e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13395 del 18 dicembre 1998
«In tema di concussione, è certamente vero che il codice penale non annovera tra le sue varie disposizioni la fattispecie della «concussione ambientale», ma con tale locuzione, per comodità espressiva, nella giurisprudenza della S.C. si intende...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6169 del 27 maggio 1995
«Il reato di concussione non è escluso dal fatto che il p.u. sia solo un componente di un organo collegiale, poiché anche la partecipazione alle risoluzioni collegiali è esercizio di attività di pubblico ufficiale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6587 del 13 giugno 1991
«Il delitto di cui all'art. 317 c.p., oltre che con la forma della «costrizione», si consuma anche con quella della «induzione» per effetto della quale il privato soggiace alla posizione di preminenza del pubblico ufficiale che, abusando della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 48526 del 18 dicembre 2009
«Il principio di legalità della pena e quello di applicazione, in caso di successione di leggi penali, della legge più favorevole, operano anche con riguardo alle pene accessorie. (La Corte ha escluso, in conformità a detto principio,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44787 del 20 novembre 2003
«Sussiste la fattispecie di corruzione impropria prevista dall'art. 318 c.p. quando l'atto amministrativo è adottato nell'esclusivo interesse della pubblica amministrazione, tanto è vero, se non fosse corrisposta la somma di denaro da parte del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1680 del 11 febbraio 1999
«In tema di corruzione, non v'è alcuna incompatibilità logica fra la sussistenza in capo ad un soggetto di un interesse privato ad un affare, e il ruolo dallo stesso rivestito di pubblico ufficiale corrotto (ad opera di altri cointeressati)...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21975 del 22 maggio 2013
«I reati di concussione e di indebita induzione di cui agli artt. 317 e 319 quater c.p. (come rispettivamente sostituito il primo ed inserito il secondo dall'art. 1, comma 75, della legge n. 190 del 2012) si distinguono fra loro, in quanto il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21701 del 21 maggio 2013
«La successione normativa fra il previgente testo dell'art. 317 cod. pen., quello introdotto dall'art. 1 comma 75 della l. n. 190 del 2012 e quello del nuovo ed autonomo art. 319 quater cod. pen., si colloca all'interno del peculiare fenomeno della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38164 del 24 ottobre 2011
«Integra il delitto di concussione, e non quello di millantato credito aggravato ex art. 61, n. 9, c.p., la condotta posta in essere da un ispettore di polizia municipale addetto ad una sezione di polizia giudiziaria presso una Procura della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9730 del 13 ottobre 1992
«L'art. 317 c.p. assume quale condotta rilevante penalmente non solo l'abuso dei poteri cioè l'esercizio delle attribuzioni in violazione delle regole giuridiche di legalità, imparzialità e buon andamento, ma anche l'abuso della qualità pubblica,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2790 del 16 marzo 1992
«La qualità di pubblico ufficiale deve essere attribuita a tutti gli insegnanti di scuole statali, in quanto essi esercitano una funzione disciplinata da norme di diritto pubblico e caratterizzata dalla manifestazione della volontà della pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36323 del 18 settembre 2009
«Ai fini della configurabilità del delitto di corruzione in atti giudiziari rileva la natura dell'atto compiuto, nel senso che lo stesso deve essere funzionale ad un procedimento giudiziario e porsi quale strumento per arrecare un favore o un danno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1425 del 11 giugno 1998
«In tema di corruzione in atti giudiziari, tenuto conto dello scopo della norma incriminatrice, consistente nel garantire che l'attività giudiziaria sia svolta imparzialmente, deve ritenersi che la qualità di «parte» in un processo penale, presa in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8398 del 12 settembre 1996
«Nell'istigazione alla corruzione impropria, l'offerta (o la semplice promessa) deve essere effettuata «per indurre» il pubblico ufficiale (o l'incaricato di un pubblico servizio) «a compiere» un atto conforme ai doveri dell'ufficio (o del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18374 del 23 aprile 2013
«La confisca per equivalente, introdotta per i reati tributari dall'art. 1, comma 143, l. n. 244 del 2007 ha natura eminentemente sanzionatoria e, quindi, non essendo estensibile ad essa la regola dettata per le misure di sicurezza dall'art. 200...»