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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 321 del 15 gennaio 1992
«L'ordinanza di sospensione del termine di custodia cautelare emessa ai sensi dell'art. 304 c.p.p. non è ricorribile in cassazione ma soltanto appellabile ai sensi dell'art. 310 dello stesso codice, come espressamente previsto dal comma primo del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3542 del 23 novembre 1992
«Non è soggetto ad impugnazione, né ricorribile per cassazione sotto il profilo dell'abnormità, il decreto con cui sia stata concessa, ai sensi dell'art. 415 c.p.p., la proroga di mesi sei per la prosecuzione delle indagini preliminari in un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4163 del 2 dicembre 1992
«È inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso il decreto motivato di archiviazione pronunciato dal Gip, poiché contro tale provvedimento la legge non prevede possibilità di impugnazione, né è invocabile l'art. 111 Cost., che riguarda...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5166 del 4 maggio 1992
«All'annullamento, da parte della Cassazione, del provvedimento di inammissibilità dell'impugnazione, ancorché emesso con sentenza, consegue il rinvio allo stesso giudice che lo ha pronunciato, poiché si tratta di un provvedimento per il quale è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5521 del 12 maggio 1992
«L'appello incidentale (art. 595 c.p.p.) non incontra alcun limite derivante dal contenuto dell'appello principale. In mancanza di espressi limiti legislativamente stabiliti, infatti, non è possibile ritenere che tale impugnazione debba essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 581 del 31 marzo 1992
«L'art. 242 comma terzo, ultima parte, del D.L.vo 28 luglio 1989, n. 271 (norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale), nel prevedere che, entro il termine ivi indicato, il giudice istruttore pronunci sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5851 del 15 maggio 1992
«La rinuncia all'impugnazione, essendo un negozio processuale abdicativo e recettizio, determina l'estinzione dell'impugnazione nel momento stesso in cui perviene all'autorità giudiziaria competente, quando provenga dalla persona legittimata e sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6117 del 22 maggio 1992
«A norma dell'art. 589, secondo comma del nuovo codice di procedura penale, la dichiarazione di rinuncia, parziale o totale all'impugnazione può essere fatta personalmente dalla parte privata oppure a mezzo del difensore munito di procura speciale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6200 del 22 maggio 1992
«La concessione od il diniego delle attenuanti generiche rientra nel potere del giudice di merito. Questi quindi non è tenuto ad una analitica valutazione di tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli, dedotti dalle parti o ricavabili dagli atti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6683 del 4 giugno 1992
«Il divieto della reformatio in peius vale in ogni stato e grado del giudizio e, una volta conseguita dall'imputato una determinata posizione a lui favorevole, non può, in difetto d'impugnazione del pubblico ministero, emettersi una qualsiasi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9373 del 4 settembre 1992
«Nel caso in cui essendo stati proposti avverso la stessa sentenza appello da una delle parti e ricorso per cassazione dall'altra e non essendosi fatto luogo a conversione del ricorso in appello ai sensi dell'art. 580 c.p.p., si sia giudicato del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1268 del 29 marzo 1993
«Costituisce provvedimento abnorme, come tale suscettibile, in difetto di altra possibile impugnazione, di immediato ricorso per cassazione, quello con il quale il giudice dell'udienza preliminare, investito di richiesta di rinvio a giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1356 del 8 luglio 1993
«L'art. 116 c.p.p., nel prevedere il potere discrezionale dell'autorità giudiziaria procedente di rilasciare copia di atti processuali, non contempla alcun mezzo di impugnazione in caso di diniego, sicché, in virtù del principio di tassatività dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1370 del 19 maggio 1993
«La regola dettata dall'art. 568, quinto comma, seconda parte, c.p.p., secondo cui, nel caso che l'impugnazione sia stata proposta ad un giudice incompetente, questi trasmette gli atti al giudice competente, non può trovare applicazione nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1376 del 8 luglio 1993
«La rinuncia all'impugnazione è una dichiarazione abdicativa, irrevocabile e recettizia, le cui forme, previste dall'art. 589 c.p.p., non sono stabilite a pena d'inammissibilità, essendo sufficiente la sicura provenienza dal soggetto legittimato ed...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1447 del 4 maggio 1993
«Nel caso di imputato deceduto nel corso del giudizio di merito e d'impugnazione successivamente proposta dal difensore di fiducia che lo aveva assistito, l'impugnazione è inammissibile per difetto di legittimazione del proponente, risultando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1651 del 5 ottobre 1993
«I provvedimenti in materia di permessi di colloquio ai detenuti, anche quando (trattandosi di detenuti ancora in attesa di giudizio), debbano essere adottati dall'autorità giudiziaria, ai sensi del tuttora vigente art. 18, ottavo comma...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 1943 del 8 febbraio 1993
«In virtù del principio di tassatività delle impugnazioni, l'ordinanza con la quale il pretore dichiari la nullità del decreto di citazione quale conseguenza della mancata notifica dello stesso alla persona offesa dal reato, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2373 del 20 dicembre 1993
«In riferimento alle pronunce della Corte di cassazione, la procedura della correzione degli errori materiali può essere utilizzata per ovviare alla mera discordanza tra l'effettivo pensiero del giudice e la sua esteriorizzazione od anche, alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 265 del 1 marzo 1993
«La rinuncia all'impugnazione ne determina ipso iure l'inammissibilità, donde l'efficacia meramente dichiarativa dell'ordinanza con la quale il giudice prende atto dell'inammissibilità stessa. Essa è un negozio unilaterale non suscettibile di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2858 del 24 luglio 1993
«La legge non prevede alcun mezzo di impugnazione avverso le ordinanze del magistrato di sorveglianza di rigetto delle istanze di permesso o di ricovero in ospedale ai sensi dell'art. 11 ord. pen., avanzate dai detenuti, né l'impugnazione può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3509 del 21 ottobre 1993
«L'errore non materiale eventualmente occorso in un'ordinanza pronunciata in sede esecutiva (dal giudice dell'esecuzione) può essere eliminato prima che si formi la regiudicata solo attraverso il riesame del provvedimento da parte del giudice del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3601 del 2 novembre 1993
«Nel procedimento di esecuzione la declaratoria di inammissibilità della richiesta è di norma emessa dal presidente del collegio (art. 666 c.p.p.) con decreto motivato, ma nulla vieta che per ragioni di economia processuale analogamente possa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3928 del 18 gennaio 1993
«La situazione di stasi non è elemento sufficiente ai fini della configurabilità del conflitto di competenza, in quanto sono necessari altri tre requisiti: a) che la questione di competenza costituisca un punto pregiudiziale (anche solo logicamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4368 del 26 gennaio 1993
«Il difensore dell'indagato non è legittimato a rinunciare all'impugnazione (nella specie ricorso diretto per cassazione a norma dell'art. 311 c.p.p.) neanche quando egli stesso abbia proposto il gravame: a meno che non abbia agito o presentato la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4706 del 13 gennaio 1993
«L'inammissibilità dell'impugnazione conseguente al fatto che la stessa sia stata presentata nella cancelleria del giudice ad quem anziché in quella del giudice a quo, come invece disposto dall'art. 582 c.p.p., non è suscettibile di sanatoria; in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4811 del 11 maggio 1993
«Il giudice d'appello — chiamato a pronunciarsi su impugnazione dell'imputato relativa al mancato riconoscimento delle attenuanti generiche e della loro prevalenza sulla contestata aggravante, con conseguente determinazione di una più lieve pena —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4827 del 29 novembre 1993
«È inammissibile, per difetto di interesse, l'impugnazione del condannato che miri ad ottenere la sostituzione del beneficio dell'indulto a quello, concessogli, della sospensione condizionale della pena, che è più favorevole del primo, allorché non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5360 del 27 maggio 1993
«L'appello incidentale deve avere lo stesso ambito dell'appello principale, deve essere cioè limitato ai punti della decisione investiti dai motivi dell'appello principale, e non può estendersi all'intero capo della sentenza. Infatti l'appello...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7152 del 22 luglio 1993
«In relazione ai termini per impugnare, la sentenza del giudizio abbreviato è assimilata a quella dibattimentale e, conseguentemente, tali termini decorrono dai diversi momenti specificati nelle lett. b), c) e d) del comma secondo dell'art. 585...»