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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2780 del 15 marzo 1996
«Ai fini della legge penale anche la Comunità economica europea (CEE), il cui strumento finanziario di attuazione della politica agricola è il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feoga), deve essere considerata come un ente pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10445 del 16 marzo 2012
«Il rapporto di connessione probatoria di cui all'art. 371, comma secondo, lett. b) c.p.p., è ravvisabile quando un unico elemento di fatto proietti la sua efficacia probatoria in relazione ad una molteplicità di illeciti penali e non quando...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11924 del 25 marzo 2005
«Il divieto, sancito dall'art.197, lett. d) c.p.p., di assumere come testimoni coloro che hanno svolto la funzione di ausiliari del giudice o del P.M. è posto esclusivamente in relazione all'attività di documentazione degli atti prevista dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18153 del 13 maggio 2002
«Non è abnorme ma, al contrario, del tutto legittimo il provvedimento con cui il giudice del dibattimento, riscontrata la mancanza in atti della prova dell'avvenuta osservanza, da parte del pubblico ministero, dell'obbligo di spedire all'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 888 del 22 aprile 1994
«È legittimo l'arresto in flagranza del delitto di maltrattamenti in famiglia, tutte le volte in cui il fatto risulti alla polizia giudiziaria non isolato, ma quale ultimo anello di una catena di comportamenti violenti. (Nel caso di specie, la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 38911 del 15 ottobre 2008
«Nel caso di arresto in flagranza o di fermo, sulla richiesta di convalida del provvedimento, oltre che sulla eventuale richiesta di applicazione della misura cautelare, il giudice decide nel contraddittorio tra le parti e, nelle more dell'udienza,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8029 del 18 febbraio 2003
«In sede dl convalida dell'arresto il giudice deve compiere una valutazione diretta a stabilire la sussistenza del fumus commissi delicti, allo scopo di stabilire ex post se l'indagato sia stato privato della libertà in presenza della flagranza di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 413 del 15 aprile 1999
«Il provvedimento con cui il gip respinge la richiesta di convalida di arresto in flagranza per spaccio di sostanza stupefacente (art. 73 D.P.R. 309/90) ravvisando l'ipotesi del fatto lieve di cui al quinto comma del predetto articolo non travalica...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7153 del 16 aprile 1998
«L'art. 381, quarto comma, c.p.p., con lo stabilire che, in caso di reato per cui è previsto l'arresto facoltativo in flagranza, si procede all'arresto soltanto se la misura è giustificata dalla gravità del fatto ovvero dalla pericolosità del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1596 del 19 aprile 1997
«In sede di convalida dell'arresto in flagranza, il giudice deve limitarsi a verificare la legittimità dell'operato della polizia giudiziaria, e cioè se la privazione della libertà del soggetto è stata eseguita nei casi consentiti dalla legge. In...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8708 del 6 marzo 2012
«Il giudice della convalida del fermo (o dell'arresto in flagranza) deve prendere in esame gli elementi di fatto esistenti al momento in cui il provvedimento di cautela è stato adottato e non può tener conto dei fatti emersi successivamente.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34151 del 6 settembre 2007
«Nel delitto di violazione di sigilli aggravata, lo stato di flagranza non deve essere valutato dal giudice della convalida al momento della materiale rottura dei sigilli, ma a quello in cui l'indagato, introducendosi nell'immobile abusivo e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49124 del 22 dicembre 2003
«In sede di convalida dell'arresto il giudice deve verificare, sia pure secondo il parametro del fumus commissi delicti la configurabilità del reato per il quale l'arresto è stato eseguito e la sua riferibilità alla persona arrestata, avuto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8015 del 18 febbraio 2003
«Ai fini della sussistenza dello stato di flagranza l'apprezzamento sul tempo decorso tra la commissione del fatto e l'arresto è affidato in via esclusiva al giudice di merito e, qualora correttamente motivato, non censurabile in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5508 del 23 ottobre 1998
«In tema di arresto operato d'iniziativa dalla polizia giudiziaria, la disposizione di cui all'art. 382, comma 2, c.p.p. — secondo la quale si considera in stato di flagranza colui che è sorpreso con cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1350 del 13 luglio 1998
«Ai fini della sussistenza dello stato di flagranza previsto dall'art. 382 c.p.p., l'apprezzamento sul tempo decorso tra commissione del fatto ed arresto è affidato in via esclusiva al giudice di merito, come è dimostrato dal fatto che il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39348 del 21 novembre 2002
«Il reato di possesso di carta di credito contraffatta che sia stato contestato autonomamente non può considerarsi assorbito nell'ipotesi, logicamente e cronologicamente antecedente, della sua acquisizione e pertanto deve essere considerato come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38782 del 14 ottobre 2008
«In presenza dei presupposti previsti dall'art. 384, comma primo, c.p.p., il fermo di persona indiziata di delitto può essere reiterato dal P.M. nei confronti di persona rimessa formalmente in libertà, ancorchè ancora di fatto detenuta, in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2404 del 23 gennaio 2004
«In tema di fermo di indiziato di delitto il giudice, sia pure ai limitati fini della convalida, può procedere alla riqualificazione giuridica del fatto-reato a lui sottoposto anche in modo diverso da quello prospettato dal pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28937 del 16 luglio 2001
«In materia di misure precautelari applicate dalla polizia giudiziaria, il giudice dell'udienza di convalida che ravvisi la mancanza dei presupposti per l'arresto in flagranza deve, qualora sussistano i differenti presupposti previsti dall'art. 384...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3364 del 8 luglio 1998
«Ai fini della legittimità del fermo, gli elementi che possono fare ritenere fondato il pericolo di fuga devono essere, innanzitutto, specifici, e cioè direttamente riferiti alla persona sottoposta al fermo, e soprattutto, concreti, cioè connotanti...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 515 del 2 novembre 1990
«(Omissis). Ai sensi dell'art. 389 c.p.p. la pronuncia di convalida dell'arrestato o del fermo si impone, come necessaria quando si tratti di protrarre nel tempo, oltre i termini tassativamente indicati nell'art. 13 comma 3 Cost., gli effetti del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8613 del 23 agosto 1990
«L'ordinanza di rilascio del bene locato, resa in via provvisoria a norma dell'art. 665 c.p.c., non ha valore di giudicato sostanziale sullo scioglimento del rapporto di locazione, e, pertanto, ove si tratti dell'abitazione coniugale, non osta al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45692 del 10 dicembre 2008
«In tema di convalida dell'arresto, l'effetto caducatorio di cui all'art. 390, comma terzo, c.p.p., non si verifica se la richiesta del P.M., anche trasmessa a mezzo telefax, sia pervenuta nella cancelleria del giudice competente oltre il termine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17498 del 10 maggio 2007
«Nel procedimento di applicazione delle misure cautelari nell'ambito dell'udienza di convalida dell'arresto in flagranza, qualora il pubblico ministero non sia presente, ma si limiti a trasmettere, ai sensi dell'articolo 390, comma 3 bis, del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 707 del 29 marzo 1999
«Al P.M. spetta, a norma degli artt. 389 e 390 c.p.p., il controllo preliminare rispetto all'inoltro al giudice della richiesta di convalida dell'arresto o del fermo, controllo che riguarda innanzitutto la legittimità dell'intervento della P.G. e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26468 del 9 luglio 2007
«L'impossibilità di procedere all'interrogatorio dell'arrestato che non comprende la lingua italiana, per l'irreperibilità di un interprete, costituisce un caso di forza maggiore che non impedisce di procedere alla convalida dell'arresto, di cui il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44417 del 20 novembre 2003
«Ai fini della tempestività della richiesta di convalida di arresto o di fermo, la quale può essere validamente effettuata anche mediante telefax diretto alla cancelleria del giudice competente, deve farsi riferimento al momento in cui detta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46063 del 12 dicembre 2008
«In materia di convalida dell'arresto in flagranza, il termine di quarantotto ore imposto dalla legge per gli adempimenti del giudice si riferisce all'inizio dell'udienza di convalida, non avendo rilevanza il momento in cui sono emessi i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3299 del 17 settembre 1999
«Anche per il provvedimento di convalida dell'arresto o del fermo vale la regola generale, desumibile dall'art. 128 c.p.p., per cui può esservi un distacco temporale fra il momento della deliberazione e quello del deposito dell'ordinanza,...»