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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9974 del 28 luglio 2000
«La sospensione del rapporto di lavoro in periodo di servizio di leva, con conseguente dispensa del lavoratore dal dovere, contrattualmente stabilito, di comunicare le variazioni del proprio indirizzo, presuppone la previa comunicazione da parte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11107 del 26 luglio 2002
«La disposizione dell'art. 2213, primo comma, c.c., che stabilisce l'invalidità delle rinunzie e transazioni aventi per oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da disposizioni inderogabili della legge e dei contratti collettivi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8200 del 16 giugno 2000
«In tema di licenziamento per giusta causa, la non immediatezza della contestazione induce a ritenere che il datore di lavoro abbia a suo tempo soprasseduto al licenziamento ritenendo non grave o, comunque, non meritevole della sanzione espulsiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11815 del 21 novembre 1998
«I compensi per il lavoro straordinario prestato in maniera non occasionale rientrano nella base retributiva utile per il calcolo del trattamento di fine rapporto, a meno chela disciplina collettiva ne abbia escluso, ai sensi dell'art. 2120,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 362 del 16 febbraio 1970
«Per tutti gli atti pertinenti all'esercizio dell'impresa, l'art. 2208 c.c. - derogando al principio generale sancito in tema di rappresentanza dall'art. 1388 - stabilisce la presunzione che l'institore agisce in nome del preponente, per cui questi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8468 del 2 agosto 1995
«La presunzione di eguale obbligo di conferimento del socio della società semplice e di eguale partecipazione del medesimo alla società, stabilita, in mancanza di patto contrario, dagli artt. 2253 e 2263 c.c., è esclusa per il socio d'opera la cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1063 del 19 gennaio 2005
«Alla elezione di domicilio contenuta nel precetto (a norma e per l'effetto di cui all'art. 480, comma terzo, c.p.c.) notificato unitamente alla sentenza o al provvedimento di liquidazione dei compensi all'avvocato non può essere ricondotto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8160 del 15 giugno 2001
«La parcella dell'avvocato costituisce una dichiarazione unilaterale assistita da una presunzione di veridicità, in quanto l'iscrizione all'albo del professionista è una garanzia della sua personalità; pertanto, le «poste» o «voci» in essa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27783 del 21 novembre 2008
«In tema di negozio concluso in conflitto di interessi dall'amministratore unico di società di capitali (nella specie, società a responsabilità limitata), non essendovi separazione tra potere deliberativo e potere rappresentativo della volontà...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6246 del 23 giugno 1998
«La intestazione fiduciaria di titoli azionari ad altro azionista della società comporta la nascita, tra fiduciante e fiduciario, di un rapporto di mandato senza rappresentanza all'esercizio di tutti i diritti connessi alla partecipazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13124 del 15 luglio 2004
«In tema di società di persone l'efficacia dichiarativa che consegue all'iscrizione della nomina del socio accomandatario nel registro delle imprese e la provenienza della richiesta di iscrizione dal legale rappresentante della società comportano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1134 del 17 aprile 1968
«Al contratto di cointeressenza agli utili senza partecipazione alle perdite, previsto dall'art. 2554 c.c., si applicano le disposizioni stabilite per l'associazione in partecipazione, in considerazione dell'affinità esistente fra le due figure e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6656 del 13 giugno 1995
«L'art. 2573 c.c. (anteriormente alle modifiche introdottevi dal D.L.vo 4 dicembre 1992, n. 480 recante «Attuazione della direttiva CEE sul ravvicinamento della legislazione degli Stati membri in materia di marchi d'impresa») e l'art. 15 del R.D....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15569 del 11 agosto 2004
«Il terzo che si oppone all'esecuzione sui beni mobili pignorati presso la casa o l'azienda del debitore non può fondare il suo proprietà su di essi sulla trascrizione dei beni a suo favore — nella specie l'iscrizione nel P.R.A. — perché tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3340 del 7 aprile 1999
«Gli atti traslativi della proprietà di un'autovettura risultanti da un'attestazione notarile sono opponibili agli organi deputati all'accertamento delle infrazioni in tema di circolazione stradale (nella specie, mancata copertura assicurativa),...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16007 del 24 ottobre 2003
«La sottoscrizione di un documento integrante gli estremi della scrittura privata vale, ex se, ai sensi dell'art. 2702 c.c., a ingenerare una presunzione iuris tantum di consenso del sottoscrittore al contenuto dell'atto e di assunzione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7521 del 29 marzo 2010
«In tema di utilizzazione dei mezzi di telecomunicazione tra avvocati per la trasmissione di atti processuali, l'art. 1 della legge 7 giugno 1993, n. 183, prevedendo che la copia fotoriprodotta e teletrasmessa dell'atto si considera conforme...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6071 del 16 giugno 1990
«L'eccezione alla generale inammissibilità della prova testimoniale e per presunzione di cui all'art. 2724, n. 2, c.c. è condizionata dall'esistenza di un principio di prova scritta proveniente dalla persona contro la quale è stata proposta la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 988 del 28 gennaio 2000
«Poiché, a norma dell'art. 2726 c.c., la disciplina in tema di ammissibilità della prova testimoniale dettata per i contratti è applicabile anche ai pagamenti, per il combinato disposto degli artt. 1417 e 2729 c.c. la prova per testimoni e la prova...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3288 del 11 febbraio 2009
«L'ufficio che procede ad accertamento dell'imposta sui redditi ai sensi dell'articolo 39, primo comma, lettera d), del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, avvalendosi, ai sensi dell'art. 3, comma 181, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17535 del 26 giugno 2008
«In tema di presunzioni, qualora il giudice di merito sussuma erroneamente sotto i tre caratteri individuatori della presunzione (gravità, precisione e concordanza) fatti concreti che non sono invece rispondenti a quei requisiti, il relativo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3646 del 24 febbraio 2004
«L'esistenza di una presunzione sulla quale sia possibile fondare la decisione di una causa può validamente desumersi in presenza di una pluralità di elementi di valutazione gravi precisi e concordanti, nei quali il requisito della gravità è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15737 del 21 ottobre 2003
«Le presunzioni semplici costituiscono una prova completa alla quale il giudice di merito può attribuire rilevanza, anche in via esclusiva, ai fini della formazione del proprio convincimento, nell'esercizio del potere discrezionale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5045 del 9 aprile 2002
«In tema di prove, è inammissibile la c.d. praesumptio de praesumpto , non potendosi valorizzare una presunzione come fatto noto, per derivarne da essa un'altra presunzione. (Nella specie, alla stregua del principio di cui alla massima, la S.C. ha...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4168 del 22 marzo 2001
«In tema di presunzioni, il requisito della gravità si riferisce al grado di convincimento che le presunzioni sono idonee a produrre e a tal fine è sufficiente che l'esistenza del fatto ignoto sia desunta con ragionevole certezza, anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9782 del 14 settembre 1999
«Perché possa ritenersi correttamente desunta una presunzione semplice è sufficiente che i fatti sui quali essa si fonda siano tali da far apparire l'esistenza del fatto ignoto come una conseguenza del fatto noto, già accertato in giudizio, alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4777 del 12 maggio 1998
«Al di fuori dei casi di prova legale, non esiste nel nostro ordinamento una gerarchia delle prove, per cui i risultati di talune di esse debbano necessariamente prevalere nei confronti di altri dati probatori, essendo la valutazione delle prove...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4608 del 11 aprile 2000
«L'elemento soggettivo della confessione (animus confidendi), si configura come volontà e consapevolezza di riconoscere la verità del fatto dichiarato, obiettivamente sfavorevole al dichiarante e favorevole all'altra parte, senza che sia richiesta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22037 del 16 ottobre 2009
«La prestazione del giuramento suppletorio (così come di quello decisorio), ai sensi dell'art. 2738 c.c., implicando una presunzione "iuris et de iure" in ordine all'esistenza dei fatti che ne hanno formato oggetto svincola l'esito del giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12948 del 5 dicembre 1992
«In tema di azione revocatoria, la contestualità tra prestazioni di garanzia e credito garantito, da cui deriva la presunzione di onerosità della garanzia, ex art. 2901, secondo comma, c.c., sussiste anche in mancanza di coincidenza temporale,...»