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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1206 del 3 febbraio 1986
«Per la sussistenza del reato di falsa testimonianza è sufficiente che la circostanza, sulla quale il teste rende mendace dichiarazione, sia pertinente alla causa ed abbia la possibilità, sia pure astratta, di influire sulla decisione. Ne deriva...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3923 del 23 marzo 1976
«Con la reticenza il teste, pur rifiutandosi di prestarsi all'esame, lo rende inutile in tutto o in parte e, tacendo, mentre potrebbe parlare, o affermando di nulla sapere, viene meno al dovere di riferire tutto quello di cui è a conoscenza intorno...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29262 del 21 luglio 2011
«Integra il reato di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria (art. 374 bis c.p.), la donazione di titoli di credito destinati a non essere incassati - depositato in allegato ad atto di appello avverso sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19802 del 9 maggio 2009
«Integra il reato di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria non solo la falsa diagnosi di patologie inesistenti, ma anche la falsa diagnosi di una maggiore gravità di patologie esistenti. (Fattispecie in cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42928 del 2 dicembre 2010
«Sussiste la causa di giustificazione dello stato di necessità nell'ipotesi in cui il soggetto che abbia reso alla polizia giudiziaria sommarie informazioni, in ordine agli autori di un reato oggetto di investigazioni, successivamente le ritratti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30193 del 12 settembre 2006
«Il reato di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria, previsto dall'art. 374 bis c.p., sanziona una pluralità di condotte tutte rientranti nello schema della falsità ideologica, dovendo escludersi che vi siano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32962 del 4 settembre 2001
«Il reato di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria previsto dall'art. 374 bis c.p. si configura quando l'attività di documentazione di circostanze non rispondenti al vero è destinata all'autorità giudiziaria...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1789 del 18 settembre 1998
«Nella fattispecie criminosa di cui all'art. 374 bis c.p., l'elemento oggettivo si riferisce all'attività di documentazione, risultante da certificati o da atti, di circostanze non rispondenti al vero e richiede che la suddetta attività...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3084 del 26 settembre 1997
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 374 bis c.p. (false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati alla autorità giudiziaria), è del tutto irrilevante che i documenti prodotti all'autorità giudiziaria siano costituiti da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15345 del 21 novembre 1990
«La ritrattazione opera come causa di non punibilità del reato di falsa testimonianza se si verificano due condizioni, non alternative, ma inscindibili, e cioè che la ritrattazione avvenga nello stesso processo penale in cui il teste ha prestato il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13029 del 21 novembre 1986
«La ritrattazione della falsa testimonianza è una circostanza di esclusione della punibilità di carattere soggettivo perché concerne una situazione psicologica dell'agente, rivelandone il ravvedimento; con la conseguenza che i suoi effetti non si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9522 del 12 novembre 1983
«Se il teste contro cui sia stata pronunciata condanna per il reato di cui all'art. 372 c.p. ritratta il falso nell'ambito del procedimento principale, rimasto sospeso per dar corso al giudizio per la falsa testimonianza, l'efficacia di tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35837 del 3 ottobre 2001
«Ai fini della configurabilità del reato di subornazione di testimone (art. 377 c.p.), è irrilevante che il soggetto nei cui confronti è stata posta in essere la condotta vietata dalla norma incriminatrice abbia già reso la propria deposizione, non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 30 marzo 1999
«Il consulente tecnico del pubblico ministero - incaricato del compito di eseguire accertamenti integrativi delle indagini di polizia giudiziaria (nella specie volte al controllo del funzionamento di una clinica privata) -, sia per l'investitura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 616 del 21 gennaio 1986
«Il delitto di subornazione previsto dall'art. 377 c.p. è un reato di pericolo il cui evento, di natura formale, si verifica con la semplice offerta o promessa, finalizzate alla falsità giudiziale. La norma suddetta, sanzionando penalmente la sola...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12016 del 29 settembre 1977
«Perché si realizzi il reato di subornazione è necessario che il subornato assuma la qualità di testimone con la citazione, anche orale, dinanzi al giudice o al P.M. mentre non acquista tale qualità chi sia esaminato dagli organi di polizia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1360 del 24 novembre 1970
«Il delitto di subornazione di testimone richiede che la persona verso la quale è diretta l'opera del subornatore abbia acquistato, al momento dell'offerta o della promessa del denaro, la qualità di testimone. Il testimone esercita una pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16369 del 3 maggio 2012
«Il delitto di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria, previsto dall'art. 377 bis, c.p., è un reato di evento per il quale è configurabile la forma del tentativo. (Fattispecie relativa ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45626 del 29 dicembre 2010
«Ai fini della configurabilità della fattispecie tentata del reato di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria (art. 377 bis, c.p.), assume un ruolo decisivo la qualità soggettiva di "persona...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44464 del 17 dicembre 2010
«L'integrazione del reato di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria, posto in essere per il tramite di una terza persona, richiede che quest'ultima si faccia latrice, nei confronti del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20679 del 9 maggio 2003
«Nel delitto di favoreggiamento reale previsto dall'art. 379 c.p., la persona offesa dal reato non può essere un soggetto privato, in quanto la fattispecie in questione tutela in via esclusiva l'interesse pubblico al buon andamento della giustizia....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11603 del 13 novembre 2000
«In tema di favoreggiamento reale, la natura permanente del reato presupposto non è di ostacolo alla configurabilità del favoreggiamento, quando la condotta del primo reato abbia già avuto inizio. (Fattispecie nella quale è stata ritenuta la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 778 del 21 gennaio 1999
«Per integrare la condotta materiale del reato di favoreggiamento reale, previsto dall'art. 379 c.p., è sufficiente il semplice aiuto all'autore di un reato finalizzato da parte di costui al conseguimento dell'utilità illecita, indipendentemente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9007 del 23 ottobre 1984
«Commette il reato di favoreggiamento reale, di cui all'art. 379 c.p., il coniuge di un pubblico funzionario, il quale, nell'acquistare per interposizione reale immobili destinati a permanere nell'effettiva proprietà dell'altro coniuge, persegua il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4150 del 9 maggio 1984
«Per la configurabilità del reato di favoreggiamento reale è necessario che l'aiuto venga prestato nell'interesse esclusivo dell'autore del reato principale. Se esso venga, invece, prestato, o anche solo offerto, per una finalità di profitto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7328 del 22 luglio 1981
«L'elemento oggettivo del reato di favoreggiamento reale è costituito da qualsiasi comportamento idoneo a far definitivamente conseguire al favorito il provento della sua precedente attività criminosa e tale condotta non deve implicare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 566 del 12 marzo 1973
«Per la integrazione del delitto di favoreggiamento reale non è sempre necessario un comportamento attivo potendo l'aiuto concretarsi anche in un comportamento omissivo, oggettivamente o soggettivamente rivolto ad assicurare a taluno il prodotto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10800 del 20 ottobre 2000
«Nell'ipotesi di detenzione di sostanza stupefacente per conto altrui ricorrono astrattamente le fattispecie del reato di cui all'art. 73 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (perché il reato non presuppone la finalità di un profitto proprio dell'agente)...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10743 del 21 settembre 1999
«Quando una persona, che non sia concorrente nel reato di furto, sottrae al controllo dell'autorità la cosa oggetto del delitto, al fine di verificare se ricorra l'ipotesi di favoreggiamento reale o quella di favoreggiamento personale occorre...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11709 del 24 novembre 1994
«Il delitto di favoreggiamento reale è una figura criminosa sussidiaria rispetto a quella del riciclaggio di denaro di cui all'art. 648 bis c.p., allorquando siano ravvisabili gli estremi di detta ipotesi delittuosa. Ne consegue che, in tal caso,...»