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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3835 del 9 giugno 1986
«Nel caso in cui gli arbitri pronuncino lodo parziale o non definitivo, cioè limitato ad alcune soltanto delle questioni devolute alla loro cognizione (nella specie, condanna generica al risarcimento del danno, con rinvio al prosieguo della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4005 del 16 giugno 1986
«Non incorre nel vizio di contraddittoria motivazione il giudice che escluda la responsabilità di tutti e due i soggetti ai quali venga addebitato lo stesso fatto dannoso, quanto al primo per difetto di prova sulla condotta, ove la duplice...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3020 del 27 marzo 1987
«La restituzione di somme indebitamente corrisposte costituisce una obbligazione pecuniaria nascente dalla legge e, pertanto, in ordine ad essa è applicabile la disciplina dettata per le obbligazioni in generale, compresa la norma del secondo comma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4956 del 6 giugno 1987
«Il danno alla vita di relazione non costituisce una forma di danno morale, ma è una componente specifica del danno patrimoniale, in quanto esso consiste nella compromissione peggiorativa della capacità psicofisica del soggetto, incidente sulla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5087 del 11 giugno 1987
«Ai fini della decorrenza delle prescrizioni brevi in tema di risarcimento del danno da fatto illecito costituente reato, il terzo comma dell'art. 2947 c.c. prende in considerazione con riferimento alla ipotesi di fatto sottoposta all'esame del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8249 del 7 novembre 1987
«Qualora in uno scontro tra due veicoli deceda il conducente a cui carico si configuri il delitto di lesioni colpose, il conseguente diritto al risarcimento del danno vantato dall'altro conducente, rimasto ferito, nei confronti degli eredi del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2280 del 4 marzo 1988
«In tema di risarcimento del danno derivante dalla circolazione stradale, l'art. 4 del D.L. 23 dicembre 1976, n. 857 (convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 1977, n. 39), concernente i criteri di determinazione del reddito di lavoro,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2472 del 16 marzo 1988
«Il risarcimento del danno mediante reintegrazione in forma specifica può esplicarsi nella eliminazione di quanto illecitamente fatto e che risulti identificato con la fonte esclusiva o concorrente di un danno attuale, continuo e destinato a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2747 del 7 aprile 1988
«Gli aventi causa di una delle parti possono fare opposizione alla sentenza pronunciata nei confronti del loro dante causa non solo quando essa è l'effetto di dolo o collusione a loro danno a termini del secondo comma dell'art. 404 c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5748 del 24 ottobre 1988
«L'azione di regresso, proposta da un coobbligato per ottenere dagli altri coobbligati il parziale rimborso delle somme pagate per danni prodotti dalla circolazione di veicoli, si prescrive con il decorso di dieci anni se già risulti giudizialmente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6938 del 20 dicembre 1988
«In tema di infortuni sul lavoro il giudizio di accertamento e quantificazione della responsabilità da illecito per il danno subito dal lavoratore o dai superstiti va tenuto distinto — stante la diversità dei titoli su cui si fondano i diritti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 830 del 29 gennaio 1988
«Con riguardo a lodo arbitrale in ordine ad appalto di opera pubblica, l'inosservanza da parte degli arbitri dei principi sull'onere dell'appaltatore di formulare tempestiva riserva per maggiori pretese o compensi, ivi incluso quello secondo cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3922 del 11 settembre 1989
«La responsabilità precontrattuale — la quale presuppone che il contratto non sia stato concluso e comunque non validamente concluso — può configurarsi tanto in relazione al processo formativo del contratto quanto in rapporto alle semplici...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 724 del 6 febbraio 1989
«In tema di azione di riduzione del prezzo di cui all'art. 1492 cod. civ., l'obbligazione del venditore di restituire una parte del prezzo ricevuto in pagamento ha natura di debito di valuta, con la conseguenza che la svalutazione monetaria...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 116 del 15 gennaio 1990
«Nel giudizio di rinvio il giudice può prendere in considerazione fatti nuovi incidenti sulla posizione delle parti e sulle loro pretese senza con ciò violare il divieto di esaminare punti non prospettati dalle parti nelle fasi precedenti, a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1469 del 26 febbraio 1990
«Rispetto alla domanda di risarcimento del danno da omissione contributiva, proposta in primo grado, la pretesa del lavoratore, avanzata per la prima volta in appello, volta a conseguire la quantificazione di tale danno con riferimento alla somma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3289 del 20 aprile 1990
«L'art. 429, terzo comma, c.p.c., il quale (nel testo introdotto dall'art. 1 della L. n. 533 del 1973) prevede che la determinazione del maggior danno eventualmente subito dal lavoratore per la diminuzione di valore del suo credito va fatta con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7101 del 6 luglio 1990
«Nell'ampia accezione di credito di lavoro, cui è applicabile la norma dell'art. 429, terzo comma, c.p.c. in tema di rivalutazione monetaria ed interessi, è compreso anche il risarcimento del danno subito dal lavoratore per la mancata adozione, da...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7380 del 19 luglio 1990
«Il disposto del terzo comma dell'art. 429 c.p.c., che riconosce al lavoratore il maggior danno per la diminuzione di valore del suo credito, trova applicazione anche nel caso di liquidazione dell'importo delle mensilità di retribuzione attribuite,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11313 del 24 ottobre 1991
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, il principio della momentanea improponibilità dell'azione individuale del creditore fino al termine della procedura amministrativa di accertamento dei crediti da parte del commissario giudiziale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12249 del 15 novembre 1991
«L'art. 1463 c.c., in base al quale l'impossibilità sopravvenuta (totale) della prestazione non imputabile a una delle parti a norma dell'art. 1256 c.c. opera anche con riguardo al contratto di lavoro, in cui può tradursi nel licenziamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12547 del 22 novembre 1991
«L'applicazione delle tabelle di capitalizzazione approvato con R.D. n. 1403 del 1922, così come il richiamo al reddito di lavoro dipendente di cui all'art. 4 comma primo della legge n. 39 del 1977, ha una giustificazione razionale solo quando sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2402 del 7 marzo 1991
«Con riguardo alla domanda di risarcimento del danno, che sia proposta contestualmente a quella di risoluzione del contratto ai sensi dell'art. 1453 c.c., la reiezione di quest'ultima domanda per la scarsa importanza dell'inadempimento non comporta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4005 del 15 aprile 1991
«La rivalutazione secondo gli indici Istat degli accantonamenti annui delle quote di trattamento di fine rapporto, prevista dall'art. 2120, c.c. (nel nuovo testo introdotto dalla L. 29 maggio 1982, n. 297) mira a consegnare gli effetti del decorso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4750 del 29 aprile 1991
«La domanda dell'appaltatore volta a conseguire dal committente il corrispettivo previsto per l'esercizio della facoltà di recesso pattuita in suo favore ai sensi dell'art. 1373 c.c. e la domanda dello stesso appaltatore di essere tenuto indenne...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6018 del 28 maggio 1991
«In materia di prova del danno da incidenti stradali, l'omessa produzione da parte del danneggiato delle dichiarazioni dei redditi ai fini dell'applicazione della norma contenuta nel primo comma dell'art. 4 della L. 26 febbraio 1977, n. 39, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6702 del 13 giugno 1991
«Nel caso di azione di ripetizione d'indebito ex art. 2033 c.c. spetta al creditore oltre agli interessi legali sulla somma riconosciuta come dovutagli anche l'ulteriore risarcimento ex art. 1224 comma secondo c.c. conseguente a svalutazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7955 del 17 luglio 1991
«Il patto circa la misura degli interessi moratori implica, ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., che il creditore non può reclamare il risarcimento del maggior danno per svalutazione monetaria, non rilevando che gli interessi medesimi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11961 del 4 novembre 1992
«La disciplina sulla responsabilità delle parti per le spese e i danni processuali, dettata dagli artt. 91 e ss. c.p.c., opera anche con riferimento alla fase di deliberazione in camera di consiglio sull'ammissibilità della domanda di risarcimento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3352 del 18 marzo 1992
«La scelta dei criteri di adeguamento del credito risarcitorio al mutato valore della moneta deve cadere su quello che, meglio di ogni altro, permetta al danneggiato di conseguire un ristoro patrimoniale pari o, in più possibile, vicino...»