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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2557 del 26 maggio 1989
«Il contraente non inadempiente che, dopo avere intimato diffida ad adempiere con dichiarazione che, decorso il termine fissato, il contratto si intenderà senz'altro risolto (art. 1454 c.c.), sia convenuto in giudizio dall'altro contraente il quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6003 del 17 marzo 2006
«È improponibile in appello la domanda di risarcimento danni, che, a seguito della dichiarata nullità, da parte del giudice di primo grado, del contratto di cessione volontaria, in relazione al quale si fondava la pretesa di pagamento del residuo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3022 del 27 febbraio 2003
«I1 termine di sessanta giorni per l'impugnazione del licenziamento previsto dall'art. 6 legge n. 604 del 1966 deroga al principio generale - desumibile dagli artt. 1421 e 1422 c.c. - secondo il quale, salvo diverse disposizioni di legge, la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4636 del 6 novembre 1989
«L'azione volta all'accertamento della sussistenza di un unico rapporto di lavoro a tempo indeterminato, per la nullità delle clausole di apposizione di termine stipulate, nel corso del suo svolgimento, in contrasto con la disciplina imperativa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3019 del 23 giugno 1989
«L'azione volta a far valere la nullità del patto di apposizione del termine al contratto di lavoro subordinato, per essere la relativa clausola priva di forma scritta, è imprescrittibile a norma dell'art. 1422 c.c., restando invece soggetti a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22900 del 11 novembre 2005
«La domanda di annullamento di un contratto fondata sulla contestuale allegazione dei vizi di errore, dolo e violenza si rende inammissibile, stante l'inconciliabilità dei rispettivi elementi costitutivi, perché la falsa rappresentazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15925 del 7 luglio 2009
«In tema di impugnativa di licenziamento illegittimo, intervenuta l'estinzione di un primo giudizio di annullamento, la successiva azione deve essere proposta entro il termine quinquennale di prescrizione ex art. 1442 c.c. decorrente dall'atto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2787 del 24 febbraio 2003
«In tema di impugnativa di licenziamento, una volta che, a mezzo di atto stragiudiziale, sia stata evitata la decadenza prevista dall'art. 6 della legge n. 604 del 1966, la successiva azione giudiziale di annullamento del licenziamento illegittimo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3337 del 30 marzo 1998
«Una volta esclusa la decadenza di cui all'art. 6 della legge n. 604 del 1966 per mezzo di tempestiva impugnazione stragiudiziale, l'azione in giudizio diretta, in base all'art. 18, L. n. 300 del 1970, all'annullamento del licenziamento privo di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4925 del 28 maggio 1990
«La speciale disciplina dettata dalla L. 15 luglio 1966, n. 604 per l'impugnativa del licenziamento privo di giusta causa o di giustificato motivo, e, in particolare, la norma dell'art. 6 della stessa legge, relativa alla necessità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14781 del 24 giugno 2009
«L'atto posto in essere da un soggetto dopo che allo stesso, nel corso di un procedimento di interdizione, sia già stato nominato un tutore provvisorio, è annullabile, perché compiuto da un soggetto legalmente incapace, tutte le volte in cui il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2725 del 6 marzo 1993
«La norma di cui all'art. 1442, secondo comma, c.c., secondo la quale; qualora l'annullabilità di un contratto dipende da incapacità legale di uno dei contraenti, l'azione di annullamento si prescrive nel termine di cinque anni decorrente dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3835 del 6 giugno 1983
«L'art. 1442 c.c., per il quale il termine di prescrizione dell'azione di annullamento del contratto decorre dal giorno della scoperta dell'errore, deve essere riferito, dato il richiamo operato dall'art. 1433 c.c. (per l'errore ostativo) alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1717 del 5 maggio 1975
«Per stabilire il momento dal quale comincia a decorrere la prescrizione dell'azione di annullamento del contratto per dolo, questo non viene in considerazione nella sua concreta esistenza — la quale formerà oggetto della successiva indagine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6198 del 28 novembre 1984
«Poiché i contratti conclusi da persone incapaci (nella specie: minori) non sono nulli, ma soltanto annullabili, essi producono effetti giuridici fino a quando non vengono annullati a istanza degli stessi incapaci o di coloro che per essi sono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3694 del 31 maggio 1986
«Si ha contratto aleatorio — non soggetto, ai sensi dell'art. 1448, quarto comma, c.c. all'azione di rescissione per lesione — quando l'alea, per specifica pattuizione delle parti ovvero per la natura stessa del negozio, lo caratterizzi nella sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6050 del 30 maggio 1995
«La disposizione dell'art. 1449 c.c., per la quale il termine annuale di prescrizione dell'azione di rescissione decorre dalla data di conclusione del contratto, deve essere coordinata con la regola generale che fa decorrere ogni termine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3974 del 2 aprile 1993
«Per il disposto dell'art. 1396 c.c. le cause estintive della procura operano nei confronti dei terzi soltanto quando sia accertato che questi le hanno colposamente ignorate, di guisa che incombe al rappresentato l'onere di provare le circostanze...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3086 del 1 ottobre 1975
«Dall'autonomia logica e giuridica del contratto preliminare rispetto al contratto definitivo consegue che l'azione generale di rescissione per lesione ultra dimidium, proponibile contro il secondo, si distingue, per diversità di presupposti e di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2500 del 10 aprile 1986
«Al fine della risoluzione del contratto a norma dell'art. 1453 c.c., la costituzione in mora della parte inadempiente, mentre può essere necessaria, in presenza di un inadempimento temporaneo, per escludere una presunzione di tolleranza della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4089 del 2 dicembre 1975
«La dichiarazione del debitore di non volere adempiere equivale a inadempimento e giustifica la risoluzione del contratto, l'immediatezza della quale evita un aggravio della posizione del debitore stesso. Tale principio opera anche quando...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13533 del 30 ottobre 2001
«In tema di prova dell'inadempimento di una obbligazione, il creditore che agisca per la risoluzione contrattuale, per il risarcimento del danno, ovvero per l'inadempimento deve soltanto provare la fonte (negoziale o legale) del suo diritto ed il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2347 del 1 marzo 1995
«Il termine per l'adempimento può essere ritenuto essenziale ai sensi e per gli effetti dell'art. 1457 c.c., solo quando, all'esito di indagine istituzionalmente riservata al giudice di merito, da condursi alla stregua delle espressioni adoperate...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13874 del 15 giugno 2009
«Non è accoglibile la domanda di risoluzione per inadempimento di un contratto preliminare relativo alla compravendita di un, immobile parzialmente abusivo per il quale il promittente venditore abbia presentato legittimamente la domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21179 del 5 novembre 2004
«In tema di contratto preliminare di vendita il promissario acquirente il quale ignori che il bene, all'atto del preliminare, appartenga in tutto o in parte ad altri, non può agire per la risoluzione prima della scadenza del termine per la stipula...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 385 del 20 gennaio 1982
«Ai fini della risoluzione del contratto per inadempimento, è necessaria la costituzione in mora allorché la relativa domanda si basi sulla mora in senso stretto, e cioè su un inadempimento temporaneo del debitore, il quale, pur non avendo fornito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8444 del 20 agosto 1990
«Con riguardo a contratto concluso da un falsus procurator (e perciò con efficacia sospesa fino alla ratifica da parte del dominus ), il termine semestrale entro il quale il creditore ha l'onere, ai sensi dell'art. 1957 c.c., di chiedere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12741 del 30 maggio 2007
«Qualora il promittente venditore abbia stipulato il contratto per sé o per persona da nominare, la scadenza del termine — non perentorio — previsto dall'art. 1402 c.c. per la dichiarazione di nomina (se le parti non abbiano diversamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6952 del 26 maggio 2000
«Nel contratto per persona da nominare il termine di tre giorni fissato dalla legge per la dichiarazione di nomina può essere validamente modificato dalle parti, a condizione che il nuovo termine sia certus an et quando e non faccia sorgere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3576 del 12 aprile 1999
«In tema di contratto per persona da nominare, il termine per l' electio amici può essere legittimamente stabilito dalle parti in via derogatoria rispetto alla disciplina legale di cui all'art. 1402 c.c. (tre giorni dalla conclusione del...»