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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12386 del 19 settembre 2000
«Con riguardo a fattispecie non soggette, ratione temporis alla disposizione dell'art. 16, sesto comma, della L. n. 412 del 1991 e tenendo conto degli effetti delle sentenze costituzionali n. 156 del 1991 e n. 196 del 1993, anche ai crediti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11534 del 6 novembre 1995
«Infatti le due diverse discipline incidono sulla stessa natura dei crediti previdenziali: in particolare, secondo il regime di cui agli artt. 429 e 442 c.p.c., rivalutazione ed interessi costituiscono componenti essenziali della prestazione,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12576 del 27 agosto 2003
«Le violazioni amministrative concernenti la materia del lavoro o della previdenza e assistenza obbligatorie che rientrano tra quelle indicate dagli artt. 409 e 442 c.p.c., e sono pertanto soggette al rito speciale del lavoro, sono solo quelle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12429 del 16 maggio 2008
«In tema di espropriazione immobiliare, il rigetto da parte del giudice dell'esecuzione, dell'istanza di vendita proposta ai sensi dell'art. 567 c.p.c., a causa dell'erroneità dei dati contenuti nella trascrizione del pignoramento relativamente al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21293 del 14 ottobre 2011
«Mentre con l'opposizione all'esecuzione forzata fondata su un titolo esecutivo giurisdizionale possono farsi valere soltanto i fatti posteriori alla formazione del provvedimento costituente titolo esecutivo, non essendo ammissibile un controllo a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8595 del 1 ottobre 1996
«...dell'esito di un giudizio penale sulla falsità del contratto di locazione posto a base dell'intimazione, potendo, per contro, previa valutazione dei gravi motivi di cui al successivo art. 665 non concedere l'ordinanza provvisoria di rilascio.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13564 del 16 settembre 2003
«In tema di procedimento possessorio, la pronuncia in ordine alla richiesta d'inefficacia del provvedimento interdittale formulata con riferimento al mancato inizio del giudizio sul merito possessorio, viene emessa, ai sensi dell'art. 669 nonies...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16091 del 9 luglio 2009
«In materia di procedimenti cautelari, è inammissibile la proposizione del regolamento di competenza, anche nell'ipotesi di duplice declaratoria d'incompetenza formulata in sede di giudizio di reclamo, sia in ragione della natura giuridica dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7455 del 26 giugno 1992
«Per il principio di territorialità della legge penale di cui al secondo comma dell'art. 6 c.p. il reato si considera commesso nel territorio dello Stato anche quando l'azione o l'omissione che lo costituisce si sia ivi realizzata soltanto in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14718 del 29 dicembre 1999
«Devono infatti essere considerati tali, non solo gli atti destinati a spiegare efficacia nei confronti dei terzi, ma anche quelli meramente interni, formati dal pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, al fine di documentare fatti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6784 del 6 giugno 1992
«...di concorso nella realizzazione dell'azione delittuosa, la prova di una partecipazione materiale o morale al fatto, alla stregua dei comuni principi e in ossequio ai criteri fondamentali che presiedono all'accertamento della responsabilità penale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11413 del 25 novembre 1995
«Il reato associativo si caratterizza per tre elementi fondamentali, costituiti: a) da un vincolo associativo tendenzialmente permanente, o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati; b)...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 478 del 29 settembre 1995
«La disposizione di cui all'art. 74, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, che punisce l'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, non si pone in rapporto di specialità con l'art. 416 bis c.p. (associazione per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28564 del 29 luglio 2005
«In tema di rapporto di causalità, una volta che sia stata accertata una condotta colposa inseritasi nel processo determinativo dell'evento va in particolare verificato che proprio quella violazione della regola cautelare abbia cagionato (o abbia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6369 del 20 maggio 1980
«La capacità d'intendere e di volere, intesa come l'attitudine del soggetto a rendersi conto del valore sociale dell'atto che compie ed a discernerne e valutarne le conseguenze e ad autodeterminarsi nella selezione dei molteplici motivi che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10264 del 19 ottobre 1988
«...discostarsi dalle affermazioni dei periti e desumere, direttamente, la capacità di intendere e di volere dell'imputato dalla sua personalità complessiva, dalla condotta posta in essere, oltreché dalle modalità e dalla natura dei fatti commessi.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1110 del 6 febbraio 1997
«In tema di dichiarazione di abitualità nel reato, la omogeneità della natura dei reati commessi, unitamente alla reiterazione della condotta commessa in tempi ravvicinati, può costituire elemento decisivo per essa dichiarazione e, perciò, la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 535 del 19 gennaio 1989
«In tema di dichiarazione di abitualità del reato, la omogeneità della natura dei reati commessi, unitamente alla reiterazione della condotta commessa in tempi ravvicinati può costituire elemento decisivo per essa dichiarazione e, perciò,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14660 del 29 dicembre 1999
«La valutazione equitativa dei danni non patrimoniali è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, se ha soddisfatto la esigenza di ragionevole correlazione tra gravità effettiva del danno ed...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1817 del 14 agosto 1996
«Nessuna delle esigenze cautelari indicate dall'art. 274 c.p.p., come presupposto inderogabile per disporre la custodia cautelare in carcere, riveste carattere punitivo ed emendativo, rispondendo tutte a necessità di ordine processuale o preventivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8996 del 8 ottobre 1996
«Ai fini della applicabilità delle misure di sicurezza personali, la pericolosità sociale — stante la sua correlazione con le circostanze indicate nell'art. 133 c.p. — non può essere confusa con la pericolosità valutata esclusivamente sul piano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3348 del 29 gennaio 2002
«In tema di procacciamento e rivelazione di notizie di carattere segreto o riservato concernenti la sicurezza dello Stato, è sindacabile da parte del giudice il provvedimento impositivo del segreto ovvero del divieto di divulgazione, che concorre...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6319 del 21 giugno 1989
«...dei singoli obiettivi militari, il vincolo della riservatezza sarebbe rimasto in relazione agli obiettivi globalmente considerati in un unico contesto temporale conoscitivo. (Fattispecie relativa ad istallazioni militari site in Sicilia).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39545 del 22 ottobre 2008
«...ritenendo la natura terroristica degli attentati dinamitardi e delle azioni dei cosiddetti "kamikaze" compiuti in luoghi affollati dalla popolazione civile, pur se indirizzati contro obiettivi militari, nel corso di un conflitto armato).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11344 del 10 maggio 1993
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 307 c.p. (assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata), nella nozione di «rifugio» rientra anche un luogo di cura nel quale, in assenza di immediata urgenza di trattamenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4932 del 5 giugno 1986
«Tali organismi, infatti, non possono identificarsi, istituzionalmente, con la personalità dello Stato, né con alcuna delle sue articolazioni, anche se la Costituzione, all'art. 49, li prevede come strumenti per realizzare il diritto dei cittadini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1356 del 19 luglio 1983
«È da ritenere realizzato il delitto ex art. 305 c.p. allorquando i cospiranti abbiano concordato, in modo serio ed impegnativo, lo svolgimento dell'attività necessaria al conseguimento del risultato che s'identifica con uno dei reati indicati...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45970 del 15 novembre 2013
«In tema di concussione, deve essere esclusa la sussistenza del reato quando la prestazione promessa od effettuata dal soggetto passivo, a seguito di induzione o costrizione da parte dell'agente, giovi esclusivamente alla P.A. e rappresenti una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 7 aprile 1994
«Esso, infatti, persegue un interesse di natura pubblicistica, costituito dalla tutela della salute dei cittadini, è regolato da norme di diritto pubblico, nonché da provvedimenti autoritativi di competenza delle autorità amministrative preposte al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6879 del 9 giugno 1998
«Con la legge 24 novembre 1981, n. 689 il legislatore ha modificato l'art. 334 c.p. intendendo mantenere nell'ambito di operatività della norma solo quelle fattispecie, perseguibili d'ufficio, che trovano fondamento nella violazione di vincoli di...»