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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 163 del 16 gennaio 1989
«Il danno, che il creditore di somma di danaro deduca d'aver subito, per il ritardo con cui ne è stato accertato il diritto a cagione della resistenza frapposta in giudizio dal debitore ancorché con dolo o colpa grave, deve essere considerato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1689 del 15 marzo 1982
«In tema di inadempimento di obbligazioni pecuniarie, il danno da svalutazione monetaria che il debitore è tenuto a risarcire, ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., ove il creditore sia riuscito a procurarsi ugualmente la somma a lui dovuta...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19499 del 16 luglio 2008
«Nel caso di ritardato adempimento di una obbligazione di valuta, il maggior danno di cui all'art. 1224, secondo comma, cod. civ può ritenersi esistente in via presuntiva in tutti i casi in cui, durante la mora, il saggio medio di rendimento netto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19927 del 25 settembre 2007
«In tema di inadempimento delle obbligazioni pecuniarie, la natura non imprenditoriale del creditore non preclude la possibilità che gli venga riconosciuto, ove fornisca la prova relativa, il maggior danno di cui all'art. 1224, comma 2, c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2508 del 21 febbraio 2002
«In tema di inadempimento di obbligazioni pecuniarie (nella specie, pagamento di canoni di locazione), l'obbligazione di risarcimento del maggior danno derivante dalla svalutazione monetaria costituisce debito di valore, che può essere provato in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10569 del 2 agosto 2001
«Il risarcimento del danno derivante dalla svalutazione monetaria verificatasi durante la mora del debitore non costituisce una conseguenza automatica del fatto notorio della perdita del potere di acquisto della moneta, ma comporta l'onere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15594 del 11 dicembre 2000
«In tema di risarcimento, ex art. 1224, secondo comma, c.c., del «maggior danno» che il creditore, il quale abbia la qualità di imprenditore commerciale (nella specie, titolare di farmacia che abbia fornito farmaci in favore di una USL), deduca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15059 del 22 novembre 2000
«La prova del maggior danno subito dal creditore in conseguenza della svalutazione monetaria può essere desunta, in via presuntiva, dalla sua appartenenza ad una delle categorie sociali giuridicamente determinate, quale quella degli imprenditori...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14089 del 20 ottobre 2000
«Il danno da inadempimento dell'obbligazione pecuniaria è per qualsiasi creditore non inferiore alla misura dell'inflazione della moneta, che ne costituisce l'elementare dato probatorio, salvo che esso assuma un diverso, maggiore valore per il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 409 del 15 gennaio 2000
«In tema di obbligazioni pecuniarie la prova del «maggior danno» subito dal creditore in conseguenza della svalutazione monetaria può essere desunta dall'appartenenza del creditore ad una delle categorie sociali giuridicamente determinate quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9518 del 8 settembre 1999
«In tema di giudizio sul danno ulteriore ex art. 1224, secondo comma, c.c., con riguardo al creditore che eserciti attività imprenditoriale (come nel caso dell'attività del farmacista) ben possono essere fatte valere presunzioni connesse con il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 346 del 14 gennaio 1999
«In tema di obbligazioni pecuniarie, la prova del maggior danno da inadempimento, ex art. 1224, comma secondo c.c., può essere fornita anche attraverso elementi presuntivi, senza che sia necessaria l'appartenenza ad una determinata categoria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6082 del 18 giugno 1998
«In tema di obbligazioni pecuniarie, la prova del maggior danno subito dal creditore in conseguenza della svalutazione monetaria, può essere desunta dall'appartenenza del creditore ad una delle categorie sociali giuridicamente determinate. Il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2865 del 17 marzo 1998
«Ai fini del risarcimento del maggior danno per il ritardo nell'adempimento delle obbligazioni pecuniarie ai sensi dell'art. 1224, comma secondo, c.c., l'onere del creditore di allegare la propria qualità di imprenditore, onde fruire delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2762 del 28 marzo 1997
«Ai fini del riconoscimento in favore del creditore del maggior danno derivante dalla sopravvenuta svalutazione monetaria, ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., il giudice può utilizzare il fatto notorio acquisito alla comune esperienza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5548 del 17 giugno 1996
«Al fine del riconoscimento del «maggior danno» di cui al secondo comma dell'art. 1224 codice civile, è consentito far ricorso alla presunzione di impiego della somma di denaro dovuta nella forma (quanto meno) del deposito bancario riguardo a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7235 del 26 giugno 1995
«In tema di obbligazioni pecuniarie, e per il caso di ritardo nel pagamento, la liquidazione del danno in misura corrispondente al tasso della svalutazione monetaria non necessita di una prova specifica, costituendo detta svalutazione un dato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7854 del 24 settembre 1994
«Il creditore di somma di denaro che abbia qualità di modesto artigiano — e del quale possa quindi presumersi l'abitudine a spendere il proprio denaro per bisogni personali e familiari — in caso di inadempimento, non è tenuto a fornire alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5860 del 17 giugno 1994
«Il ritardo nel pagamento dei debiti di valuta comporta ai sensi dell'art. 1224 c.c. l'obbligo a carico del debitore non soltanto di pagare gli interessi legali, ma di risarcire il maggior danno, che ove si alleghi causato da svalutazione monetaria...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 26403 del 30 dicembre 2010
«In tema di obbligazioni pecuniarie costituite dai crediti di imposta, cui non sono applicabili gli artt. 1224, primo comma, e 1284 c.c., stante la speciale disciplina dell'art. 44 del d.p.r. 29 settembre 1973, n. 602 - relativa a tutti gli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12828 del 3 giugno 2009
«In caso di inadempimento o di ritardato adempimento di un'obbligazione avente ad oggetto una somma di denaro - assoggettata, in quanto tale, alla disciplina dell'art. 1277 c.c. - la rivalutazione monetaria del credito può essere riconosciuta solo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3042 del 6 febbraio 2009
«In caso di ritardato adempimento di un'obbligazione di valuta, ai fini del riconoscimento del maggior danno di cui all'art. 1224, secondo comma, cod. civ., il creditore imprenditore commerciale ha l'onere di dimostrare o di aver fatto ricorso al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18450 del 31 agosto 2007
«Ai fini del riconoscimento del maggior danno di cui all'art. 1224 cpv c.c., l'interessato deve fornire dei dati personalizzati, alla luce dei quali valutare, secondo criteri di probabilità e normalità, le modalità di utilizzazione del denaro e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16871 del 31 luglio 2007
«Nel caso di ritardato adempimento di una obbligazione pecuniaria il danno da svalutazione monetaria non è in re ipsa ma può essere liquidato soltanto ove il creditore deduca e dimostri che un tempestivo adempimento gli avrebbe consentito di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14202 del 28 luglio 2004
«Nelle obbligazioni pecuniarie, il fenomeno inflattivo non consente un automatico adeguamento dell'ammontare del debito, né costituisce di per sé un danno risarcibile, ma può implicare, in applicazione dell'art. 1224, secondo comma, c.c., solo il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3646 del 13 marzo 2001
«In tema di obbligazioni pecuniarie, la prova del maggior danno da inadempimento ex art. 1224, secondo comma, c.c., può essere fornita anche attraverso elementi presuntivi che tengano conto delle qualità soggettive del creditore e della natura...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3160 del 5 marzo 2001
«Il titolare di un'impresa artigianale, da qualificare piccolo imprenditore, il quale deduca di aver subito un danno dal ritardo del debitore nell'adempimento dell'obbligazione pecuniaria, è tenuto a fornire la prova dell'effettivo pregiudizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5876 del 14 giugno 1999
«In caso di ritardato adempimento di una obbligazione di valuta, il giudice può procedere a rivalutare la somma dovuta soltanto ove il creditore alleghi e dimostri (anche per mezzo di presunzioni semplici) sia l'esistenza del fenomeno inflattivo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5678 del 9 giugno 1999
«In tema di maggior danno da svalutazione monetaria (art. 1224, comma secondo c.c.), il — pur legittimo — ricorso al notorio ed a presunzioni da parte del giudice non può prescindere dall'assolvimento, da parte del creditore (quantunque...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9660 del 3 ottobre 1997
«In caso di inadempimento di obbligazioni pecuniarie la prova del maggior danno, a norma dell'art. 1224 c.c., non è implicita nel fatto stesso della svalutazione monetaria, occorrendo invece la prova da parte del creditore dell'effettivo...»