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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1027 del 19 febbraio 1986
«Qualora una delle parti abbia riassunto la causa, in sede di rinvio, nel termine annuale di cui all'art. 392 c.p.c., ancorché per conseguire soltanto la restituzione di quanto corrisposto in esecuzione della sentenza cassata, ne deriva la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4370 del 19 marzo 2012
«Se il giudizio, dopo la cassazione con rinvio della sentenza di merito, è tempestivamente riassunto nei confronti di alcuni soltanto dei litisconsorti necessari, non si verifica l'estinzione del processo, essendo dovere del giudice ordinare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6364 del 13 luglio 1996
«La riassunzione del giudizio davanti al giudice di rinvio, eseguita con notificazione presso il domiciliatario ovvero al difensore costituito nelle pregresse fasi di merito, anziché alla parte personalmente, è nulla, ma data la possibilità di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23813 del 21 dicembre 2012
«Nel caso di estinzione del giudizio di rinvio per mancata o tardiva riassunzione e di successiva instaurazione di un nuovo processo mediante riproposizione della domanda, conserva efficacia, ai sensi dell'art. 310, secondo comma, c.p.c., il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14927 del 6 settembre 2012
«Qualora il giudice di merito, investito di una domanda risarcitoria formalmente unica, emetta distinte pronunce, autonome tra loro, con l'una parzialmente accogliendo la domanda sul solo "an debeatur" e disponendo il prosieguo del giudizio sul...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11905 del 15 maggio 2007
«In tema di effetti del giudizio di rinvio sul giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, qualora la sentenza di merito di accoglimento dell'opposizione sia stata cassata con rinvio e il processo non sia stato riassunto in termine, non trova...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10456 del 26 novembre 1996
«La tempestiva instaurazione di un giudizio d'impugnazione della sentenza arbitrale, ai sensi dell'art. 828 c.p.c., dà luogo ad una vicenda processuale non riconducibile al parametro dell'impugnazione di un atto negoziale, bensì ad un vero e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5901 del 18 giugno 1994
«Il giudizio di rinvio conseguente alla cassazione della sentenza di secondo grado per motivi di merito (cosiddetto giudizio di rinvio proprio) non costituisce la prosecuzione della pregressa fase di merito che ha preceduto il giudizio di...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2993 del 9 novembre 1960
«Per la proponibilità della revocazione da parte del pubblico ministero non è necessaria la circostanza di uno dei motivi per i quali la revocazione è consentita alle parti; è necessario e sufficiente, invece, che il pubblico ministero non sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19299 del 3 ottobre 2005
«Le pretese restitutorie conseguenti alla riforma in appello della sentenza di primo grado possono trovare ingresso nella fase di gravame al fine di precostituire il titolo esecutivo per la restituzione (non conseguendo tale effetto alla mera...»
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Cassazione civile, sentenza n. 586 del 27 febbraio 1959
«Nell'ipotesi in cui l'azione di revocazione sia esercitata contro una sentenza su cui si è già pronunciata in sede di legittimità la Corte Suprema, il giudice della revocazione — chiamato a rivedere la sussistenza dei presupposti di fatto, sui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 516 del 4 giugno 1998
«La subordinazione del ricorso per cassazione al giudizio di revocazione comporta che qualora siano state proposte impugnazioni contro la sentenza di merito e la sentenza emessa nel giudizio di revocazione, debba essere esaminato per primo il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11517 del 4 novembre 1995
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 431 c.p.c. nel testo modificato dalla L. 11 agosto 1973, n. 533, la quale riconosce al lavoratore la facoltà di procedere ad esecuzione «con la sola copia del dispositivo in pendenza del termine...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4065 del 11 maggio 1990
«Qualora l'opposizione di terzo sia proposta davanti ad un giudice d'appello, questi, una volta ritenuta l'ammissibilità dell'opposizione e dichiarata l'inefficacia del giudicato lesivo dei diritti del terzo, esaurisce il suo compito senza poter...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4896 del 16 luglio 1983
«Mentre nel caso di opposizione di terzo proposta da litisconsorte necessario pretermesso contro una sentenza di primo grado le due fasi — rescindente e rescissoria — si svolgono innanzi allo stesso giudice il quale può, con un'unica decisione,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15806 del 2 luglio 2010
«In materia di diritti dei lavoratori, la transazione intervenuta innanzi al giudice straniero può essere qualificata transazione giudiziale, per gli effetti di cui all'art. 410 c.p.c., ove siano assicurate dinanzi all'autorità giudiziaria...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6336 del 16 marzo 2009
«La convocazione avanti alla competente commissione di conciliazione, all'esito della richiesta di svolgimento del tentativo obbligatorio di conciliazione contenente la specificazione delle rivendicazioni avanzate (nella specie, l'accertamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20153 del 18 ottobre 2005
«Il quarto comma dell'art. 7 della legge n. 604 del 1966 - che disponeva la sospensione del termine di sessanta giorni, di cui all'art. 6, dal giorno della richiesta del tentativo di conciliazione all'ufficio provinciale del lavoro e della massima...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13217 del 22 maggio 2008
«L'accordo tra il lavoratore ed il datore di lavoro, nel quale sia identificata la lite da definire ovvero quella da prevenire (unitamente, in tal caso, all'individuazione dell'interesse del lavoratore ) e che contenga lo scambio tra le parti di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5837 del 23 marzo 2004
«Ai sensi dell'art. 413 c.p.c., sussiste la competenza territoriale del giudice del luogo ove ha avuto inizio l'esecuzione della prestazione lavorativa qualora il contratto di lavoro non sia stato stipulato per iscritto e non sia possibile...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17882 del 22 agosto 2007
«Nelle controversie del lavoratore parasubordinato, nelle quali ai sensi dell'art. 413 comma quarto c.p.c. la competenza territoriale si determina in modo esclusivo in relazione al foro del domicilio del lavoratore, il domicilio stesso deve...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6778 del 15 giugno 1991
«Il giudice, anche nel rito del lavoro, deve preliminarmente esaminare la sussistenza o no dei requisiti di validità del ricorso introduttivo, ai fini dell'ammissibilità della domanda, rispetto al merito delle pretese esposte nel ricorso stesso e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13467 del 13 settembre 2003
«Nel rito del lavoro, l'atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto dall'opponente, che ha la veste sostanziale di convenuto, deve avere il contenuto della memoria difensiva ai sensi dell'art. 416 c.p.c. e, quindi, l'opponente deve compiere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3100 del 19 maggio 1984
«Non sussiste la nullità di cui all'art. 164 c.p.c. — le cui disposizioni si applicano anche al ricorso ex art. 414 c.p.c. — allorché l'omessa indicazione specifica della denominazione della persona giuridica nei cui confronti è proposto l'atto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3249 del 10 febbraio 2011
«Nel rito del lavoro la domanda per il conseguimento di una qualifica superiore e per il pagamento delle differenze retributive conseguenti include anche le somme dovute per il periodo successivo al ricorso, per le quali non occorre una espressa e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3126 del 8 febbraio 2011
«Nel rito del lavoro, per aversi nullità del ricorso introduttivo del giudizio di primo grado per mancata determinazione dell'oggetto della domanda o per mancata esposizione degli elementi di fatto e delle ragioni di diritto su cui si fonda la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8070 del 2 aprile 2009
«Nel rito del lavoro, la domanda può ritenersi proposta nei confronti di un determinato soggetto quando nel ricorso questi sia indicato con le modalità previste dall'art. 414 c.p.c., l'oggetto della domanda ("petitum") sia determinato e gli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1629 del 22 gennaio 2009
«Nel rito del lavoro la nullità del ricorso introduttivo del giudizio di primo grado per mancata determinazione dell'oggetto della domanda o per mancata esposizione delle ragioni, di fatto e di diritto, non ricorre ove si deducano pretesi errori di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25753 del 24 ottobre 2008
«L'onere della determinazione dell'oggetto della domanda, fissato a pena di nullità dall'art. 414, n. 3, c.p.c., deve ritenersi osservato, con riguardo alla richiesta di determinazione della giusta retribuzione, qualora l'attore indichi i relativi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10759 del 7 giugno 2004
«Nel giudizio del lavoro, l'adempimento da parte del ricorrente — lavoratore dell'onere di individuare con precisione nel ricorso i fatti allegati, necessario al fine di consentire un'efficace contestazione di essi da parte del convenuto — datore...»