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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12300 del 21 agosto 2003
«Nel rito del lavoro, l'onere di chiedere al giudice l'emissione di un nuovo decreto di fissazione dell'udienza, posto dall'art. 418 c.p.c., a pena di decadenza, a carico del convenuto che abbia proposto domanda riconvenzionale, non rispondendo in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9034 del 6 luglio 2000
«Nel rito del lavoro, l'attribuzione al giudice di poteri istruttori d'ufficio, ai sensi dell'art. 421, secondo comma, c.p.c., incontra un duplice limite, poiché, da una parte, deve rispettare il principio della domanda e dell'onere di deduzione in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6769 del 10 luglio 1998
«Ai sensi dell'art. 421 c.p.c., il potere ufficioso di ordinare l'esibizione di documenti è discrezionale, sicché il suo esercizio non comporta alcun vincolo per il giudice. Del pari discrezionale è, quindi, anche il potere di desumere argomenti di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5590 del 9 giugno 1994
«Nel rito del lavoro, che, per la particolare natura dei rapporti controversi, tende a contemperare il principio dispositivo con quello della ricerca della verità reale, il potere del giudice di disporre d'ufficio mezzi istruttori — che presuppone...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3537 del 24 marzo 1993
«Nel rito del lavoro, il potere del giudice di disporre d'ufficio mezzi istruttori — mentre può essere esercitato, in presenza di significativi dati d'indagine e per superare l'incertezza sui fatti costitutivi dei diritti in contestazione, anche se...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14731 del 26 giugno 2006
«Nel rito del lavoro, ai sensi di quanto disposto dagli artt. 421 e 437 c.p.c., l'uso dei poteri istruttori da parte del giudice non ha carattere discrezionale, ma costituisce un potere-dovere del cui esercizio o mancato esercizio il giudice è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 737 del 14 febbraio 1985
«L'esercizio, da parte del giudice del lavoro, del potere di richiedere informazioni alla pubblica amministrazione (art. 213 c.p.c.) non può considerarsi esaurito nel caso di risposta assolutamente inconcludente dell'amministrazione medesima,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1197 del 12 febbraio 1985
«In tema d'interpretazione di un contratto collettivo, le informazioni e le osservazioni dei rappresentanti delle associazioni sindacali (art. 425 c.p.c.) sono utili per la ricostruzione dello svolgimento della vicenda contrattuale, e, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 589 del 20 gennaio 1983
«Le informazioni ed osservazioni rese da rappresentanti di associazioni sindacali, pure con riguardo al contenuto ed alla portata di un contratto collettivo, secondo la previsione dell'art. 425 c.p.c., sono soggette ai principi generali in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11998 del 25 maggio 2009
«Qualora la parte convenuta in giudizio contesti la competenza del giudice adito secondo le regole ordinarie (nella specie, del giudice di pace) ed affermi la competenza per materia del giudice del lavoro, perché il giudice possa escludere "ictu...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9693 del 23 aprile 2009
«La sentenza di condanna del datore di lavoro al pagamento di un determinato numero di mensilità di retribuzione costituisce valido titolo esecutivo per la realizzazione del credito anche quando, nonostante l'omessa indicazione del preciso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11210 del 22 agosto 2001
«Nel rito del lavoro il potere, conferito al giudice dall'art. 432 c.p.c., di liquidare con valutazione equitativa la somma dovuta al lavoratore quando sia certo il relativo diritto, può essere esercitato dal giudice del merito soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1547 del 29 marzo 1989
«Nel rito del lavoro, l'appello immediato, con riserva dei motivi, avverso il dispositivo della sentenza del pretore, previsto dall'art. 433, secondo comma, c.p.c. al fine di consentire al debitore esecutato di ottenere la sospensione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2760 del 9 marzo 1995
«Il provvedimento con il quale il presidente del tribunale, a modifica del decreto di fissazione dell'udienza per la discussione dell'appello con il rito del lavoro, emesso ai sensi dell'art. 435 c.p.c., fissa tale udienza a data diversa ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3345 del 4 giugno 1985
«In relazione al termine di almeno dieci giorni prima dell'udienza di discussione, entro il quale, a norma dell'art. 436 c.p.c., l'appellato deve costituirsi e notificare l'eventuale appello incidentale alla controparte, il giorno dell'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 59 del 7 gennaio 2009
«L'art. 436 c.p.c. richiede all'appellante incidentale di dedurre nella stessa memoria di costituzione i motivi specifici su cui si fonda l'impugnazione, sicché è escluso che tali motivi possano essere desunti da altri atti processuali, tanto più...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10686 del 14 dicembre 1994
«Nel rito del lavoro — che si applica anche alle controversie in materia di locazione urbana, ai sensi degli artt. 30, 45 e ss. L. 27 luglio 1978, n. 392 — l'introduzione del giudizio di appello con citazione, quando questa è stata depositata nei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 680 del 1 febbraio 1985
«Nel rito del lavoro, la determinazione del valore di una controversia, ai fini dell'appellabilità o meno della sentenza ai sensi dell'art. 440 c.p.c., va effettuata alla stregua del valore del bene preteso dall'attore, al quale vanno sommati, ai...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17438 del 12 ottobre 2012
«In tema di malattia professionale, derivante da lavorazione non tabellata o ad eziologia multifattoriale, la prova della causa di lavoro grava sul lavoratore e deve essere valutata in termini di ragionevole certezza, nel senso che, esclusa la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1496 del 10 febbraio 2000
«Nella situazione anteriore alla sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991, con la quale è stata pronunziata l'illegittimità dell'art. 442 c.p.c. nella parte in cui non prevedeva l'applicabilità della rivalutazione monetaria anche ai...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9085 del 18 ottobre 1996
«La rivalutazione ex artt. 429 e 442 (così come inciso da Corte cost. n. 156 del 1991) c.p.c. è dovuta anche nel caso in cui il diritto alla prestazione previdenziale derivi da legge di interpretazione autentica entrata in vigore in data successiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8474 del 28 maggio 2003
«In tema di indebito contributivo, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 417 del 1998 che ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 12, primo comma, della legge 613 del 1966, dell'art. 7 ultimo comma della legge n. 463 del 1959 e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6192 del 22 giugno 1998
«La rivalutazione e gli interessi ex art. 429 e 442 (così come inciso da Corte Cost. n. 156 del 1991) c.p.c. sono dovute anche nel caso in cui il diritto alla prestazione previdenziale derivi da legge di interpretazione autentica entrata in vigore...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 21354 del 15 ottobre 2011
«In tema di controversia pensionistica instaurata contro l'INPS da un soggetto residente all'estero, l'art. 444, primo comma, c.p.c., nella formulazione successiva alla legge 18 giugno 2009 n. 69, prevede espressamente che la competenza sia del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12910 del 29 settembre 2000
«In tema di infortuni sul lavoro e malattie professionali, la valutazione del grado di riduzione dell'attitudine lavorativa importa non già una questione di natura giuridica, riservata al giudice, ma un giudizio di ordine sanitario da demandare, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19393 del 22 agosto 2013
«L'art. 447 bis, secondo comma, c.p.c., concernente le controversie in materia di locazione, di comodato e di affitto di aziende, ha riguardo alla sola competenza per territorio del giudice del luogo dove è posto il bene, sancendo la nullità delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4503 del 28 marzo 2001
«Il contratto avente ad oggetto la concessione dello sfruttamento di una cava di pietra deve essere inquadrato nello schema dell'affitto di beni immobili produttivi e non nella diversa figura contrattuale della locazione. Ne consegue...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8067 del 2 aprile 2009
«La sentenza di condanna dell'INPS al pagamento, in favore del creditore, di una prestazione, quale le differenze spettanti a titolo di indennità di disoccupazione, costituisce valido titolo esecutivo, che non richiede ulteriori interventi del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10875 del 28 giugno 2012
«Il titolo esecutivo, in quanto condizione necessaria del processo esecutivo, deve esistere nel momento in cui questa è minacciata con la notificazione dell'atto di precetto ed in cui è iniziata con l'introduzione del processo esecutivo; non si può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4040 del 3 aprile 1993
«La sentenza che pronuncia condanna a favore del danneggiato per le indennità spettanti a norma della L. 24 dicembre 1969, n. 990 e della L. 26 febbraio 1977, n. 39 è provvisoriamente esecutiva ai sensi dell'art. 5 bis della citata legge n. 39,...»