-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2329 del 1 agosto 2000
«Deve ritenersi commesso in Italia, ai sensi dell'art. 6 c.p., il reato di associazione per delinquere (nella specie, di tipo mafioso), e sussiste, quindi, la giurisdizione del giudice penale italiano, nell'ipotesi in cui gli associati acquistino...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5668 del 5 febbraio 2008
«In tema di estradizione verso l'estero, non sussiste la violazione del principio della doppia incriminabilità previsto dall'art. II del Trattato di estradizione tra Italia e Stati Uniti d'America, ratificato con L. 26 maggio 1984, n. 225, in...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2402 del 5 marzo 1992
«In materia di estradizione, il principio di specialità non comporta una sospensione della giurisdizione del giudice italiano, che resta piena, ma determina soltanto una limitazione ai poteri sovrani in materia giurisdizionale attribuiti agli...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3822 del 31 marzo 1994
«Nel reato contravvenzionale l'agente risponde della sua azione, sia essa dolosa o colposa, purché la medesima sia cosciente e volontaria. Detti requisiti sussistono nell'ipotesi che il reo autorizzi altra persona all'uso di cosa propria che, per...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1044 del 13 gennaio 2009
«L'isolamento diurno previsto dall'art. 72 c.p. è sanzione penale con caratteristiche di temporaneità alla quale può essere applicato l'indulto, purchè lo stesso sia stato disposto per il caso di concorso tra reati cui il provvedimento di clemenza...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4381 del 1 febbraio 2001
«Anche per l'isolamento diurno, che è una sanzione penale con caratteristica di temporaneità, si applica il principio, analogo a quello proprio del calcolo di pene concorrenti, secondo cui il limite massimo previsto dalla legge, se non può essere...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23571 del 11 giugno 2008
«Nel caso di provvedimento di unificazione di pene concorrenti vige il principio della unitarietà della esecuzione, per cui tutte le pene vengono eseguite contemporaneamente come pena unica. Ne consegue che, nel corso dell'esecuzione della pena...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 576 del 27 marzo 1995
«Nel determinare, ai sensi dell'art. 663 c.p.p., la pena da eseguirsi nel caso di esistenza, a carico del medesimo soggetto, di pene temporanee detentive concorrenti, il giudice dell'esecuzione, in osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 78...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1817 del 14 agosto 1996
«Nessuna delle esigenze cautelari indicate dall'art. 274 c.p.p., come presupposto inderogabile per disporre la custodia cautelare in carcere, riveste carattere punitivo ed emendativo, rispondendo tutte a necessità di ordine processuale o preventivo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5818 del 12 febbraio 2004
«In tema di esecuzione della pena nei confronti di persona affetta da Aids conclamata o di grave deficienza immunitaria, accertata ai sensi del secondo comma dell'art. 286 bis cod proc. pen., l'obbligo di sospensione o di applicazione della...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 853 del 13 marzo 1998
«In tema di liberazione condizionale, il fatto che il condannato si trovi in regime di differimento dell'esecuzione della pena, per la sussistenza di taluna delle ragioni indicate negli articoli 146 e 147 c.p., non può essere di ostacolo alla...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31470 del 25 luglio 2003
«Il provvedimento pronunciato nei confronti di un imputato dopo la sua morte deve considerarsi giuridicamente inesistente, in quanto manca il soggetto processuale contro cui far valere la pretesa punitiva e nei cui confronti il provvedimento è...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11856 del 4 dicembre 1995
«La morte dell'imputato, intervenuta successivamente alla proposizione del ricorso per cassazione, impone l'annullamento senza rinvio della sentenza, per estinzione del reato, con l'enunciazione della relativa causale nel dispositivo, risultando...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3977 del 18 novembre 1991
«Nel caso in cui l'imputato sia deceduto anteriormente alla pronuncia da parte della Cassazione dell'ordinanza di inammissibilità del ricorso dal medesimo proposto, deve essere dichiarata l'inesistenza di detta ordinanza, non potendosi ritenere...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1502 del 12 maggio 1990
«Il procedimento penale iniziato contro persona deceduta al momento del promovimento dell'azione penale è viziato da inesistenza giuridica per la mancanza di un presupposto processuale essenziale. L'inesistenza del procedimento non determina in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2131 del 28 febbraio 1992
«La sospensione condizionale delle pene accessorie, a seguito della modificazione dell'art. 166 c.p., introdotta dall'art. 4 L. 7 febbraio 1990, n. 19, è un effetto della sospensione condizionale della pena principale e si realizza automaticamente...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3244 del 28 aprile 1986
«A differenza del provvedimento di riabilitazione, avente carattere costitutivo in quanto ricollega la pronunzia all'osservanza di alcune condizioni indicate dalla legge (come il decorso del tempo) e richiede un apprezzamento discrezionale del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1877 del 22 giugno 1994
«Poiché, ai sensi dell'art. 183, comma 1, c.p., la causa estintiva opera al momento del suo intervento, la fruizione del beneficio dell'indulto, ancorché necessariamente oggetto di successiva ricognizione giudiziale, deve ritenersi avvenuta già...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2388 del 25 giugno 1996
«La pena inflitta per un reato coperto da amnistia impropria non è eseguibile e non può ricomprendersi nel provvedimento di unificazione delle pene, né può costituire oggetto di applicazione dell'indulto, in quanto va applicata prima di tale...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11097 del 16 marzo 2002
«Il divieto di accesso ai luoghi ove si svolgano manifestazioni agonistiche e la concomitante imposizione dell'obbligo di presentarsi all'autorità di polizia — che costituiscono l'oggetto del provvedimento deliberato dal questore ex art. 6 della L....»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9656 del 8 gennaio 2010
«È illegittimo il provvedimento con cui il Tribunale del riesame sostituisca la misura di sicurezza provvisoria del ricovero presso una casa di cura psichiatrica interna al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria con altra misura di...»
-
Corte costituzionale, sentenza n. 1102 del 13 dicembre 1988
«È illegittimo costituzionalmente l'art. 219, terzo comma, del codice penale, nella parte in cui, per i casi ivi previsti, subordina il provvedimento di ricovero in una casa di cura e di custodia al previo accertamento della pericolosità sociale,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22193 del 3 giugno 2008
«In tema di misure di sicurezza personali, il provvedimento di ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario a seguito della sentenza della Corte cost. n. 139 del 1982 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 222 c.p., nella parte...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3348 del 29 gennaio 2002
«In tema di procacciamento e rivelazione di notizie di carattere segreto o riservato concernenti la sicurezza dello Stato, è sindacabile da parte del giudice il provvedimento impositivo del segreto ovvero del divieto di divulgazione, che concorre...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2108 del 20 ottobre 1995
«In tema di sequestro preventivo, il controllo del giudice non può investire la concreta fondatezza dell'accusa, ma dev'essere limitato alla verifica dell'astratta possibilità di sussumere il fatto attribuito ad un soggetto in una determinata...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6319 del 21 giugno 1989
«Nell'ipotesi in cui siano di pubblico dominio la natura e la dislocazione di istallazioni militari, deve essere annullata per difetto di motivazione l'ordinanza del tribunale che confermi il provvedimento di cattura emesso a carico di imputato del...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7537 del 25 febbraio 2011
«Il reato di falso di cui all'art. 483 c.p. resta assorbito in quello di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato in tutti i casi in cui l'uso o la presentazione di dichiarazioni o documenti falsi costituiscano elementi essenziali di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16465 del 27 aprile 2011
«In tema di dolo, la prova della volontà di commissione del reato è prevalentemente affidata, in mancanza di confessione, alla ricerca delle concrete circostanze che abbiano connotato l'azione e delle quali deve essere verificata la oggettiva...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4169 del 21 marzo 1990
«L'obbligo di restituzione, di cui al primo comma dell'art. 185, c.p., comporta a carico dell'autore del reato non solo l'obbligo della riconsegna delle cose sottratte, ma anche quello della restitutio in integrum, ossia il ripristino della...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3417 del 11 aprile 1997
«La sottrazione di beni pignorati su istanza di un ente pubblico rientra nella previsione dell'art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice) e non già in quella dell'art. 334 c.p. (sottrazione o danneggiamento di cose...»