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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4162 del 10 marzo 1995
«In materia di misure cautelari personali, non può assegnarsi, ai fini dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, lett. a), allo stato di latitanza dell'indagato, valore di motivo di aggravamento della detta esigenza quoad tempus ,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3 del 10 marzo 1999
«Ne deriva che l'indicazione nel patto di circostanze attenuanti ha come unica valenza quella di individuare il criterio di determinazione della pena da infliggersi in concreto, ma non già quella di conseguire la dichiarazione di estinzione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4298 del 30 settembre 1998
«Nel caso di tentativo di reato con circostanze aggravanti per le quali la legge stabilisce una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato o ad effetto speciale, per il computo dei termini indicati dall'art. 303 stesso codice deve...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8906 del 7 marzo 2002
«In tema di misure cautelari, quando, ai sensi dell'art. 278 c.p.p. (o per le misure interdittive, dell'art. 287 c.p.p.), occorre fare riferimento alla «pena stabilita dalla legge», per tale deve intendersi, qualora il giudice de libertate ritenga...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 354 del 22 gennaio 1998
«Qualora, dovendosi operare una riduzione di pena detentiva per effetto di attenuanti o diminuenti, il risultato ottenuto comprenda una frazione di giorno, detto risultato, avuto riguardo tanto al disposto di cui all'art. 297, comma 1, c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40993 del 5 dicembre 2002
«Ai fini della revoca della misura della custodia cautelare in carcere, la condotta collaborativa dell'indagato, pur non comportando di per sè sola una riduzione della pericolosità sociale, può, tuttavia, ove la serietà del pentimento risulti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1189 del 20 aprile 1998
«L'eventuale riduzione della pena all'esito del giudizio di appello, anche se conseguente ad una derubricazione del reato, non ha incidenza alcuna sul termine di durata massima della custodia cautelare della fase precedente, rapportato alla pena...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8768 del 10 aprile 2013
«Giustifica l'esercizio del potere equitativo di riduzione della penale, ai sensi dell'art. 1384 cod. civ., anche quando le parti l'abbiano escluso negozialmente, la sussistenza di elementi d'incertezza nei rapporti commerciali delle parti (nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21994 del 6 dicembre 2012
«Ai fini dell'esercizio del potere di riduzione della penale, il giudice non deve valutare l'interesse del creditore con esclusivo riguardo al momento della stipulazione della clausola - come sembra indicare l'art. 1384 c.c., riferendosi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19702 del 13 novembre 2012
«Ne consegue che, in tale ipotesi, anche considerato il divieto dei patti modificativi della prescrizione, sancito dall'art. 2936 c.c., l'originario diritto del compratore alla riduzione del prezzo e alla risoluzione del contratto resta soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10639 del 26 giugno 2012
«In tema di locazione di immobili urbani per uso diverso da quello abitativo, la cosiddetta autoriduzione del canone (e, cioè, il pagamento di questo in misura inferiore a quella convenzionalmente stabilita) costituisce fatto arbitrario ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19103 del 6 novembre 2012
«In tema di appalto, il risarcimento del danno in caso di vizi dell'opera appaltata, rimedio alternativo ed autonomo rispetto alle tutele (riduzione del prezzo e risoluzione) approntate a favore del committente dall'art. 1668 c.c., e normalmente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9848 del 15 giugno 2012
«Solo se il saldo esistente alla chiusura del rapporto di apertura di credito sia inferiore a quello esistente al momento del recesso del fideiussore, si verifica una corrispondente riduzione dell'obbligazione fideiussoria, in applicazione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3242 del 2 marzo 2012
«Peraltro, a causa del richiamo contenuto nell'art. 2056 c.c. all'art. 1227 c.c., il fatto del minore incapace di intendere e di volere che con il suo comportamento abbia contribuito alla produzione del danno a se stesso è valutabile dal giudice al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2359 del 17 febbraio 2012
«L'art. 2058, secondo comma, c.c., il quale prevede la possibilità di ordinare il risarcimento del danno per equivalente anziché la reintegrazione in forma specifica, in caso di eccessiva onerosità di quest'ultima, non trova applicazione alle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6214 del 13 marzo 2013
«La riduzione ad un unico soggetto consorziato non è prevista dall'art. 2611 cod. civ. tra le cause di scioglimento del consorzio e non comporta, pertanto, l'estinzione del medesimo, evento che può essere determinato solo dall'effettiva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3123 del 29 febbraio 2012
«In tema di condominio negli edifici, il divieto, sancito dall'art. 1122 c.c., di eseguire, nelle porzioni di proprietà individuale, opere che rechino danno alle parti comuni dell'edificio, comporta una limitazione di fonte legale intrinseca alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3643 del 14 febbraio 2013
«La sentenza di condanna alla riduzione in pristino dello stato dei luoghi (nella specie, per l'accertata violazione del limite legale della proprietà stabilito dall'art. 913 c.c.), pronunciata nei confronti del dante causa, ha efficacia di titolo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7139 del 21 marzo 2013
«In materia di diritto al risarcimento del danno da illecito extracontrattuale, in presenza di illecito che determini, dopo un primo evento lesivo, ulteriori conseguenze pregiudizievoli, il termine di prescrizione dell'azione risarcitoria per il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10567 del 7 marzo 2013
«In tema di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto del reato (nella specie, di omesso versamento di ritenute certificate), il soggetto destinatario del provvedimento ablativo, nel caso di sproporzione tra il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2390 del 5 marzo 1992
«La riduzione del terzo della pena inflitta in conseguenza della celebrazione del processo con rito abbreviato, è possibile nel solo giudizio di primo grado. (Nella specie, la Suprema Corte, ha ritenuto che, pur essendosi celebrato il processo di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 769 del 14 gennaio 2011
«Nei reati di cui all'art. 16 del D.L.vo n. 59 del 2005 (oggi art. 29 quattordecies del D.L.vo n. 152 del 2006) attinenti alla violazione della disciplina di prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento, il bene giuridico tutelato è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32363 del 30 settembre 2002
«Non sussiste rapporto di specialità (art. 15 c.p.) tra il delitto di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) e quello di riduzione in schiavitù (art. 600 c.p.), trattandosi di reati che tutelano interessi diversi - la correttezza dei rapporti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7623 del 1 luglio 1998
«Tale metodo risponde ad una esigenza della difesa, atteso che l'incolpato da un lato è messo in condizione di conoscere esattamente le linee direttrici sulle quali si svilupperà il dibattimento, e dall'altro non si vede costretto a rispondere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38184 del 8 ottobre 2003
«Ne consegue che dà luogo a nullità di cui agli artt. 178, lett. c), e 180 c.p.p. la decisione del giudice di ammettere soltanto il supplemento istruttorio reputato sufficiente (nell'affermare tale principio la Corte ha tuttavia ritenuto nel caso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4054 del 3 febbraio 2004
«In tema di rito abbreviato, la riproposizione da parte dell'imputato, prima dell'apertura del dibattimento, della richiesta di giudizio abbreviato condizionata, già respinta dal Gip, è presupposto dell'attivazione, all'esito del dibattimento di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 44711 del 18 novembre 2004
«Ne consegue che il giudice dibattimentale il quale abbia respinto in limine litis la richiesta di accesso al rito abbreviato - «rinnovata» dopo il precedente rigetto del giudice per le indagini preliminari ovvero proposta per la prima volta, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15068 del 19 aprile 2012
«Allorché si sia proceduto con il rito abbreviato, il giudice di merito è tenuto inderogabilmente a ridurre la pena in concreto determinata nella misura fissa di un terzo, a norma dell'art. 442, comma secondo, cod. proc. pen. e qualora la riduzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1109 del 7 aprile 1992
«In tema di giudizio abbreviato, a seguito della modifica additiva apportata all'art. 464, primo comma, c.p.p. dalla Corte costituzionale con sentenza n. 23 del 1991 - in base alla quale al giudice del dibattimento è riconosciuta la facoltà di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2043 del 3 marzo 1993
«...erzo. Il giudice, infatti, una volta accertata la mancata giustificazione del dissenso del pubblico ministero, non necessariamente è tenuto ad applicare la riduzione di pena. La conseguenzialità tra i due momenti è, infatti, del tutto...»