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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35338 del 9 settembre 2003
«In tema di misure cautelari personali, la concessione di autorizzazioni ad assentarsi dal domicilio per esigenza di vita o di lavoro non costituisce sostituzione o revoca della misura degli arresti domiciliari, bensì modalità di applicazione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3649 del 23 febbraio 2000
«Ai sensi dell'art. 284, comma 3, c.p.p., il giudice può autorizzare l'imputato sottoposto agli arresti domiciliari ad assentarsi per provvedere alle sue “indispensabili esigenze di vita”, quando questi non possa provvedere altrimenti, ovvero per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2530 del 21 luglio 1999
«In tema di disciplina degli arresti domiciliari, l'art. 284, terzo comma, c.p.p., che consente al giudice di autorizzare il sottoposto ad assentarsi dal luogo di arresto in caso di «assoluta indigenza», va riferito ai bisogni primari...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3558 del 1 febbraio 1999
«In tema di arresti domiciliari il giudice nell'autorizzare l'allontanamento domiciliare per attività lavorativa non può prescindere dalla valutazione della compatibilità di tale attività con le esigenze cautelari alla base della misura stessa....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4298 del 4 gennaio 1995
«Ai fini dell'estradizione del cittadino straniero dall'Italia allo Stato estero il principio della necessità della doppia incriminazione va inteso nel senso che sono escluse dagli elementi oggetto di verifica le condizioni di procedibilità....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4063 del 4 dicembre 1991
«La norma di cui all'art. 127 c.p.p. regola in via generale, e quindi, salvo le specifiche eccezioni, tutti i procedimenti in camera di consiglio non afferenti alla fase esecutiva. Se, pertanto, è detenuto colui che si trova nello stato di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4311 del 30 gennaio 2003
«In tema di indennizzo per la riparazione di ingiusta detenzione, ai fini della liquidazione del relativo indennizzo non possono porsi sullo stesso piano la custodia cautelare in carcere e la detenzione domiciliare per il carattere meno afflittivo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 22441 del 21 maggio 2003
«In tema di misure cautelari personali, l'applicazione degli arresti domiciliari presso un luogo di cura, di assistenza o di accoglienza, di cui all'art. 275, comma quarto ter, c.p.p., non comporta come conseguenza necessaria la disposizione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2154 del 24 maggio 1995
«In tema di applicazione della misura cautelare degli arresti in un luogo pubblico di cura, ai sensi del primo comma dell'art. 284 c.p.p., incombe al giudice di indicare espressamente, nel provvedimento impositivo della misura, il luogo del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2822 del 26 agosto 1994
«L'art. 11, comma 2, della L. 26 luglio 1975, n. 354 (ordinamento penitenziario), nel disporre la possibilità di trasferimento di detenuti e internati in luoghi esterni di cura e nell'attribuire la competenza all'adozione dei relativi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5770 del 18 maggio 1995
«L'abitazione, dalla quale la persona sottoposta alla misura degli arresti domiciliari non deve allontanarsi, va intesa soltanto come il luogo in cui il soggetto conduce la propria vita domestica e privata, con esclusione di ogni altra appartenenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2691 del 6 luglio 1992
«L'affidamento in prova al servizio sociale, disciplinato dall'art. 47 ord. penit. (L. 26 luglio 1975 n. 354, mod. art. 11 L. 10 ottobre 1986 n. 663), dopo gli interventi della Corte costituzionale (sent. n. 569/89 e ord. n. 309/90) può essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 917 del 21 aprile 1998
«Il termine di cinque giorni entro il quale, ai sensi dell'art. 309 comma 5 c.p.p., l'autorità giudiziaria procedente deve trasmettere, a pena di inefficacia della misura coercitiva impugnata, gli atti richiestigli al tribunale del riesame decorre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3638 del 9 gennaio 1992
«All'omessa pronuncia in ordine alla richiesta di adozione della misura cautelare della custodia in carcere, richiesta avanzata dal pubblico ministero nell'udienza di convalida dell'arresto (peraltro non convalidato dal giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4374 del 11 dicembre 1993
«In presenza di un'infermità di mente che escluda o riduca grandemente la capacità di intendere e di volere dell'imputato sottoposto o da sottoporre a custodia cautelare, il giudice non è necessariamente tenuto a disporre la custodia in luogo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1824 del 20 luglio 1992
«Il decreto con il quale il giudice dà atto dell'assoluto impedimento a procedere all'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare (art. 294, comma ottavo, c.p.p.) va ritenuto inoppugnabile in base al principio di tassatività dei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45783 del 26 novembre 2003
«È legittimamente adottato dal giudice di appello il provvedimento di temporaneo ricovero dell'imputato in custodia cautelare in luogo di cura esterno alla struttura carceraria, nelle more della decisione sull'istanza di sostituzione della misura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2683 del 24 maggio 1996
«L'apprezzamento positivo della situazione d'inconciliabilità delle particolari condizioni di salute del condannato, malato di Aids, con il regime carcerario - presunto ex lege quando l'espiazione della pena possa avvenire con verosimile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29807 del 26 luglio 2001
«In tema di richiesta di applicazione di una misura cautelare personale, le memorie difensive nelle quali siano compendiati elementi a favore dell'indagato devono essere trasmesse dal P.M. al giudice per le indagini preliminari, solo se già...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5028 del 1 ottobre 1998
«In materia di valutazione della prova, una volta verificata l'attendibilità intrinseca del chiamante in correità, il procedimento argomentativo e, dunque, la motivazione del provvedimento, non può pervenire omisso medio all'esame dei riscontri...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4917 del 21 agosto 1998
«Il pubblico ministero non ha obbligo di trasmettere al giudice, ai sensi dell'art. 291, comma 1, c.p.p., una memoria difensiva che sia stata presentata successivamente alla richiesta di applicazione della misura cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 895 del 13 marzo 1998
«La mancata trasmissione, da parte del pubblico ministero, in violazione del disposto di cui all'art. 291, comma 1, ultima parte, c.p.p., delle eventuali memorie difensive già depositate (anche se riferibili, come nella specie, a precedenti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4305 del 18 dicembre 1997
«Così come nel richiedere al tribunale l'emissione di misura cautelare dopo la pronuncia della sentenza di condanna, il P.M. non ha l'obbligo di allegazione degli atti posti a base della richiesta, essendo acquisiti alla conoscenza del giudice,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3242 del 9 ottobre 1997
«In tema di applicazione delle misure cautelari personali, qualora il pubblico ministero abbia investito della richiesta il giudice del dibattimento all'esito dell'istruttoria dibattimentale, non è applicabile il disposto dell'art. 291, comma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5426 del 19 novembre 1996
«Non sussiste alcun obbligo, a carico del pubblico ministero, di trasmettere al giudice per le indagini preliminari prima e al tribunale poi, in sede di riesame, i verbali contenenti le dichiarazioni accusatorie nella loro integrità. E invero, pur...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4038 del 3 agosto 1995
«Il comma 1 dell'art. 291 c.p.p. espressamente prevede che le misure cautelari personali siano disposte dal giudice competente «su richiesta del P.M.» che presenta gli elementi su cui essa si fonda. Non occorre che detta richiesta e,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5405 del 8 febbraio 2001
«Il pubblico ministero, allorché faccia richiesta di applicazione di una misura cautelare dei risultati di intercettazioni di comunicazioni, non ha alcun obbligo di presentare al giudice per le indagini preliminari i relativi decreti di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5235 del 21 aprile 2000
«In tema di procedimenti dinanzi al giudice di pace, l'atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto dalla parte tramite avvocato esercente extra districtum e sottoscritto da quest'ultimo è pienamente legittimo tutte le volte in cui il valore...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8388 del 24 febbraio 2009
«L'ammissibilità della richiesta di applicazione di misure cautelari personali, presentata dal magistrato dell'ufficio del pubblico ministero, assegnatario del procedimento non implica l'assenso scritto del procuratore della Repubblica, previsto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8860 del 24 febbraio 2003
«In tema di sostituzione della misura cautelare in atto con altra meno grave, a seguito di istanza dell'indagato, per attenuazione delle esigenze cautelari o per maggiore proporzionalità della misura all'entità del fatto o alla sanzione che si...»