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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15418 del 26 luglio 2016
«I rilievi delle parti alla consulenza tecnica di ufficio, ove non integrino eccezioni di nullità relative al suo procedimento, come tali disciplinate dagli artt. 156 e 157 c.p.c., costituiscono argomentazioni difensive, sebbene non di carattere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24294 del 29 novembre 2016
«Nell'ipotesi in cui la parte convenuta in un giudizio di risarcimento dei danni, nel dedurre il difetto della propria legittimazione passiva, chiami in causa un terzo, l'atto di chiamata, al di là della formula adottata, va inteso come chiamata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1742 del 5 dicembre 1972
«In relazione alla professione medica (che si estrinseca nell'individuare e diagnosticare le malattie, nel prescriverne la cura, nel somministrare i rimedi, anche se diversi da quelli ordinariamente praticati), commette il reato di esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 524 del 20 marzo 1973
«Quando l'autore di un fatto (a fortiori se in concorso con altri) non ha soltanto approfittato della momentanea distrazione del derubato (il che non è sufficiente a integrare l'aggravante della destrezza) ma ha preordinato e provocato tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11490 del 5 novembre 1980
«Per la sussistenza dell'elemento psicologico nel reato di cui all'art. 659 c.p. è sufficiente la volontarietà della condotta e non occorre l'intenzione dell'agente di recare disturbo alla quiete pubblica.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2005 del 18 ottobre 1980
«Nel delitto previsto dall'art. 314 c.p. è configurabile il concorso con il pubblico ufficiale dell'estraneo alla pubblica amministrazione sia nella veste di istigatore o determinatore, sia sotto forma di cooperatore nell'esecuzione dell'attività...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9958 del 29 settembre 1980
«Nel caso in cui la violenza alla persona o la minaccia non siano estranee o successive alla consumazione del reato di danneggiamento, ma poste in essere con la condotta prevista dall'art. 635 c.p., è configurabile il reato di danneggiamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1927 del 9 marzo 1981
«Per la sussistenza del delitto di rapina non occorre che vi sia identità tra autore della violenza o della minaccia ed autore dell'impossessamento della cosa mobile altrui, purché il primo abbia agito per rendere possibile la condotta del secondo....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 70 del 6 gennaio 1981
«Per la sussistenza del delitto di violenza privata non è necessario che la condotta dell'agente sia diretta a conseguire un fine illecito. Infatti, per tale reato il dolo consiste nella coscienza e volontà di costringere altri, mediante violenza o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11624 del 6 dicembre 1982
«Sussiste il reato di violenza privata consumata — e non tentata — allorquando il soggetto passivo, per effetto della violenza o della minaccia, sia privato, anche momentaneamente, della sua autonoma libertà di determinazione e di azione dalla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1648 del 24 febbraio 1984
«Il contenuto costitutivo del reato descritto dall'art. 437 c.p. e quello del reato di lesioni colpose sono tra loro sostanzialmente diversi e l'uno non comprende l'altro; infatti nel reato di lesioni colpose l'elemento soggettivo è costituito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10324 del 7 novembre 1985
«Colui il quale riceva del danaro come compendio del furto, destinato all'acquisto di stupefacenti per conto di altri, e lo utilizzi anche a suo vantaggio commette il delitto di ricettazione e non già quello di favoreggiamento reale, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1681 del 16 febbraio 1985
«Il reato permanente consiste nella protrazione volontaria dell'attività antigiuridica per un tempo più o meno lungo, dopo il momento iniziale della violazione della norma in cui sono stati realizzati condotta ed evento. In detto reato è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8658 del 8 ottobre 1985
«Il sequestro di persona a scopo di estorsione è reato permanente a consumazione anticipata, nel senso che per la sua consumazione è sufficiente che la vittima sia privata della sua libertà di locomozione, non essendo richiesto né che cessi la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5560 del 13 giugno 1986
«Per la configurabilità dell'aggravante speciale del delitto di danneggiamento ex art. 635, secondo comma, n. 1, c.p., costituita dal fatto commesso con violenza o minaccia, non è necessario che queste ultime costituiscano un mezzo per vincere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8088 del 11 agosto 1986
«La serranda, la vetrina, la mostra di un locale in luogo pubblico o aperto al pubblico, che vengano danneggiate dalla condotta antigiuridica di terzi sono oggetto dell'art. 625, n. 7, c.p. tenuto conto della specifica destinazione di esse, per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8177 del 11 agosto 1986
«In tema di violazione dell'art. 659, secondo comma, c.p., la legge, l'ordinanza od altro provvedimento amministrativo, che integrano la norma incompleta ed imperfetta e concorrono a determinare l'ambito della condotta penalmente rilevante, debbono...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9814 del 24 settembre 1986
«Per l'applicazione della attenuante speciale della dissociazione (ex art. 630, quarto comma, c.p.) occorre una scissione del concorrente dalla condotta dei correi con oggettivo, concreto e finalizzato atteggiamento psicologico di contrapposizione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11562 del 12 novembre 1987
«La norma di cui all'art. 56 c.p. prende in esame l'evento solo ai fini della volontaria desistenza o dell'attivo ravvedimento. Ne consegue che ai fini del tentativo in un reato si deve prendere in considerazione non l'evento, bensì la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11669 del 17 novembre 1987
«Nel reato permanente la consumazione si protrae per un tratto di tempo per volontà cosciente dell'agente con la conseguenza che, nel caso di successione di leggi più severe, qualora la permanenza si protragga sotto il vigore della nuova legge, è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13070 del 22 dicembre 1987
«In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, il requisito della forza di intimidazione, dalla quale deriva la condizione di assoggettamento e di omertà degli stessi associati e dei terzi, non costituisce una modalità della condotta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4554 del 14 aprile 1987
«Ai fini dell'esimente dello stato di necessità occorre, che l'azione delittuosa sia commessa per evitare un pericolo che abbia il carattere dell'attualità. Questo requisito postula anzitutto che il pericolo sia presente quando il soggetto agisce e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4744 del 15 aprile 1987
«In tema di azioni delittuose che si concretino in sequestro di persona e rapina, qualora la privazione della libertà personale si protragga per un lungo spazio di tempo (come sono le dieci ore), oltre il momento nel quale siano state consumate...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9824 del 15 settembre 1987
«In tema di estorsione, ai fini della configurabilità della circostanza aggravante delle «più persone riunite» non è necessaria la simultanea presenza fisica di più persone nel luogo e nel momento della consumazione del delitto, ma è sufficiente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10176 del 19 ottobre 1988
«In tema di delitto di estorsione, nell'ipotesi di richiesta di somma di danaro condizionante la restituzione delle cose sottratte, non può ritenersi opera di semplice mediazione, ispirata da motivi di solidarietà umana, la condotta dell'agente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1737 del 11 febbraio 1988
«L'elemento materiale del delitto di calunnia consiste nell'incolpare falsamente taluno di un reato, di un fatto, cioè, che alla stregua della descrizione fattane dall'agente nella denuncia, corrisponda in ogni suo estremo ad una ben determinabile...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2416 del 23 febbraio 1988
«Ai fini della sussistenza del delitto di estorsione, è irrilevante l'individuazione del momento in cui si è avuto il pregiudizio patrimoniale del soggetto passivo a seguito della condotta impostagli, una volta che sia rimasto accertato il rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2890 del 4 marzo 1988
«La condotta sufficiente a radicare la giurisdizione del giudice italiano è quella naturalistica, e cioè l'insieme dei comportamenti fatturali che costituiscono l'azione o l'omissione attribuiti al loro autore. E in essa rientra l'accordo, come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4217 del 7 aprile 1988
«Ai fini della configurabilità del delitto di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, non è necessario né che la situazione di pericolo, costituente l'evento in senso giuridico del reato, investa una indefinita molteplicità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5252 del 30 aprile 1988
«Ai fini della configurabilità di un tentativo punibile, la univocità degli atti deve essere considerata come una caratteristica oggettiva, della condotta, nel senso che gli atti posti in essere devono in sé stessi possedere, riguardati nel...»