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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 544 del 16 gennaio 2004
«In tema di arbitrato internazionale, l'art. 832 c.p.c. (aggiunto dall'art. 24 della legge 5 gennaio 1994, n. 25), nell'indicare il criterio oggettivo per la qualificazione dell'arbitrato come internazionale nella esecuzione all'estero di «una...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7398 del 28 luglio 1998
«Ai sensi dell'art. 2 della Convenzione di New York 10 giugno 1958 e dell'art. 832 c.p.c., agli arbitri stranieri può deferirsi, in via preventiva ed eventuale, la decisione delle controversie non ancora insorte, tramite una clausola compromissoria...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5601 del 22 maggio 1995
«Il requisito della forma scritta, con riguardo a clausola compromissoria per arbitrato estero, nella disciplina della Convenzione di New York del 10 giugno 1958 (resa esecutiva con legge 19 gennaio 1968, n. 62), è soddisfatto dall'inserimento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11261 del 15 ottobre 1992
«È valida ed operante la clausola compromissoria per arbitrato estero, contenuta in un contratto stipulato tra un cittadino italiano ed uno straniero, concluso via telex in epoca successiva all'entrata in vigore della Convenzione europea...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2201 del 31 gennaio 2007
«L'art. 810 c.p.c., che disciplina la nomina degli arbitri, non prevede che l'atto con il quale una parte rende noto all'altra l'arbitro o gli arbitri che essa nomina, con invito a procedere alla designazione dei propri, contenga anche la precisa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16205 del 19 agosto 2004
«In tema di impugnazione del lodo arbitrale, ai sensi dell'art. 827, comma terzo, c.p.c., il lodo che pronunzi parzialmente nel merito (nella specie: la risoluzione del contratto, con condanna) è immediatamente impugnabile ma deve investire la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15353 del 9 agosto 2004
«Nell'arbitrato libero o irrituale, che si traduce in una regolamentazione contrattuale della contesa, la violazione del principio del contraddittorio non rileva come vizio del procedimento, ma come violazione del contratto di mandato, e può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2715 del 7 febbraio 2007
«Il lodo con cui sia disposta la risoluzione del contratto e la condanna generica di una delle parti al risarcimento del danno, con prosecuzione del procedimento arbitrale per la determinazione del quantum debeatur costituisce lodo parziale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6933 del 7 maggio 2003
«Gli arbitri, autorizzati a pronunciare secondo equità ai sensi dell'art. 822 c.p.c., ben possono decidere secondo diritto allorché essi ritengano che diritto ed equità coincidano, senza che sia per essi necessario affermare e spiegare tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8243 del 28 luglio 1995
«Nell'arbitrato libero, il contenuto dell'obbligo contratto dagli arbitri, secondo le regole del mandato, è quello di emettere il responso a loro affidato entro un dato termine, non potendo ammettersi che le parti siano vincolate alla definizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 3826 del 15 febbraio 2013
«In tema di arbitrato, il primo periodo dell'art. 819 ter, primo comma, c.p.c., nel prevedere che la competenza degli arbitri non è esclusa dalla connessione tra la controversia ad essi deferita ed una causa pendente davanti al giudice ordinario,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1674 del 3 febbraio 2012
«La clausola compromissoria riferita genericamente alle controversie nascenti dal contratto cui essa inerisce va interpretata, in mancanza di espressa volontà contraria, nel senso che rientrano nella competenza arbitrale tutte e solo le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22 del 3 gennaio 1986
«Con riguardo a clausola compromissoria, i cui requisiti di validità ed efficacia devono essere riscontrati in modo autonomo rispetto a quelli richiesti per il contratto, al quale accede, la forma scritta, prescritta dall'art. 807 c.p.c., può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6284 del 13 marzo 2013
«Il divieto di compromettibilità in arbitri, stabilito con riferimento alle controversie relative alla determinazione del canone dall'art. 54 della legge 27 luglio 1978, n. 392, non preclude agli arbitri - investiti della domanda di rescissione per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2084 del 30 marzo 1984
«La clausola compromissoria, con cui nel contratto sociale i soci (nella specie: di una società in nome collettivo) rimettano ad arbitri le controversie in ordine all'esclusione di soci dalla società, è giuridicamente valida, alla luce dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3510 del 27 luglio 1989
«In un giudizio di risoluzione del contratto d'affitto a coltivatore diretto iniziato dopo l'entrata in vigore della L. 3 maggio 1982, n. 203 può tenersi conto degli elementi di fatto acquisiti attraverso un procedimento di istruzione preventiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10841 del 11 maggio 2007
«In caso di sequestro conservativo presso terzi ricadente su un credito, che si esegue nelle forme del pignoramento presso terzi, nel giudizio di cognizione che segue alla mancata o contrastata dichiarazione del terzo pignorato, unico soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2425 del 23 aprile 1981
«Per il combinato disposto degli artt. 678 e 543 c.p.c., ancorché quest'ultimo si riferisca genericamente alle cose, senza la specificazione della loro natura mobiliare, la forma del pignoramento e del sequestro conservativo presso terzi può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11377 del 24 maggio 2011
«Il custode dei beni oggetto di sequestro giudiziario è legittimato ad agire o resistere nei soli giudizi concernenti l'amministrazione di tali beni o la loro conservazione in relazione ai rapporti da lui posti in essere o che attengano a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2987 del 6 luglio 1977
«Qualora il conduttore esegua l'ordinanza di pagamento della somma non controversa emessa ai sensi dell'art. 666 c.p.c., il giudice non può convalidare l'intimazione di sfratto per morosità, ma il processo può continuare nelle forme della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 676 del 14 gennaio 2005
«In tema di procedimento per convalida di sfratto per morosità, se all'esito dell'opposizione dell'intimato il giudizio di convalida prosegue con la conversione del rito ex art. 667 c.p.c. il locatore può chiedere, trattandosi di domanda fondata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3429 del 23 ottobre 1968
«In sede di opposizione, proposta a norma dell'art. 664 ultimo comma c.p.c. avverso l'ingiunzione di pagamento dei canoni, successivamente alla convalida dello sfratto, la cui ordinanza, in difetto di opposizione, sia passata in cosa giudicata, non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4171 del 18 giugno 1988
«La mancata comparizione del locatore all'udienza fissata per la convalida (anche nel caso di rinvio d'ufficio ex artt. 168 bis c.p.c. e 82 disp. att. stesso codice) fa perdere alla intimazione tutti gli effetti di carattere processuale (salvi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 387 del 16 gennaio 1991
«Con riguardo ad un contratto di locazione, per cui sia prevista in forza di clausola compromissoria la cognizione di arbitri per le relative controversie, questa trova limite nel procedimento di convalida di sfratto, per cui sussiste la competenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11499 del 29 novembre 1990
«Nel procedimento di sfratto il foro esclusivo funzionale del giudice del luogo in cui si trova la cosa locata è previsto soltanto per la fase sommaria del procedimento stesso, mentre, in caso di opposizione dell'intimato, il successivo giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1879 del 14 giugno 1972
«L'intimazione di licenza o di sfratto, richiesta per il procedimento di convalida, non ha il contenuto e gli effetti sostanziali della disdetta. Essa è una dichiarazione precettiva del locatore o concedente che tende ad avere incidenza diretta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5103 del 15 settembre 1981
«Ove il conduttore, in occasione della stipula del contratto di locazione, abbia indicato per le notifiche degli atti il proprio domicilio (nella specie: luogo di lavoro), la notificazione dell'atto di intimazione di licenza o di sfratto può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2782 del 20 novembre 1964
«Il locatore ha la facoltà e non già l'obbligo d'intimare la licenza per finita locazione contestualmente alla citazione per la convalida. Quest'ultima può pure riferirsi a licenza intimata precedentemente e senza le forme di cui all'art. 660...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6800 del 5 maggio 2003
«L'art. 659, c.p.c., in virtù del quale «se il godimento di un immobile è il corrispettivo anche parziale di una prestazione d'opera, l'intimazione di licenza o di sfratto (...) può essere fatta quando il contratto viene a cessare per qualsiasi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3680 del 21 giugno 1984
«L'art. 659 c.p.c. — per il quale «se il godimento di un immobile è il corrispettivo anche parziale di una prestazione d'opera, l'intimazione di licenza o di sfratto... può essere fatta, quando il contratto viene a cessare per qualsiasi causa» —...»