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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7638 del 6 luglio 1992
«Se di norma la possibilità di trarre profitto dal rapporto di fiducia non è più sfruttabile con la cessazione del rapporto di dipendenza o di servizio, la configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 11 c.p. non viene tuttavia meno...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9248 del 3 marzo 2015
«La circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità è applicabile anche ai reati che offendono la fede pubblica in quanto riferibile, in virtù del tenore testuale assunto dall'art. 62, comma primo, n. 4 cod. pen. a seguito della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46031 del 28 novembre 2003
«L'attenuante di aver cagionato alla persona offesa del reato un danno patrimoniale di speciale tenuità, prevista dall'art. 62 n. 4 c.p., è compatibile con l'ipotesi attenuata di ricettazione prevista dall'art. 648, secondo comma, c.p. solo se la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21872 del 30 maggio 2001
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante del danno di speciale tenuità (art. 62, n. 4, c.p.) in riferimento al delitto di rapina, non è sufficiente che il bene mobile sottratto sia di modestissimo valore economico, ma occorre valutare anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7905 del 6 luglio 1998
«A seguito dell'inciso aggiunto con l'art. 2 della L. del 7 febbraio 1990, n. 19 nel testo dell'art. 62, n. 4 c.p., secondo il quale «Nei delitti determinati da motivi di lucro, l'avere agito per conseguire o l'avere comunque conseguito un lucro di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15972 del 29 novembre 1990
«Nei casi di favoreggiamento personale lieve (fattispecie di cui al terzo comma dell'art. 378 c.p.) è applicabile il beneficio dell'amnistia concesso con D.P.R. 12 aprile 1990, n. 75, né rileva la circostanza che il delitto favorito abbia natura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22368 del 28 maggio 2009
«La condanna per il delitto di evasione non è automaticamente preclusiva della possibilità di concessione di benefici penitenziari, nella specie della detenzione domiciliare, dovendo il giudice impegnarsi nell'esame approfondito della personalità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3052 del 14 aprile 1983
«Il reato di evasione, anche nell'ipotesi del tentativo, non può assorbire come aggravante quello di resistenza a pubblico ufficiale, che tutela un differente bene giuridico.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6617 del 6 giugno 1994
«All'imputato agli arresti domiciliari con modalità esecutive che gli consentono di allontanarsi dalla propria abitazione per adempiere le finalità per cui l'allontanamento è stato autorizzato che faccia ritorno con ritardo nella sua abitazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41956 del 30 ottobre 2009
«L'ammissione a una misura alternativa alla detenzione in carcere (nella specie detenzione domiciliare) di un soggetto nei cui confronti sia intervenuta condanna per il delitto di evasione non può essere automaticamente preclusa, senza limiti di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43508 del 13 novembre 2003
«All'imputato agli arresti domiciliari con modalità esecutive che gli consentono di allontanarsi dalla propria abitazione per il tempo necessario ad adempiere la finalità per cui l'allontanamento è stato autorizzato, non è applicabile...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2369 del 12 marzo 1985
«In ipotesi di concorso del reato di evasione, circostanziato ai sensi del primo capoverso dell'art. 385 c.p., con il reato di resistenza e con quello di violenza a pubblico ufficiale, la violenza e la minaccia considerate nella norma citata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50097 del 12 dicembre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388, primo comma, cod. pen., l'ingiunzione ad adempiere, che costituisce condizione di punibilità del reato, può consistere anche in una richiesta di adempimento informale o addirittura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17543 del 22 maggio 2006
«In assenza di comportamenti fraudolenti, la violazione dell'obbligo assunto dal coniuge, con la sentenza dichiarativa della cessazione degli effetti civili del matrimonio, di costituire in favore dell'altro coniuge il diritto di usufrutto su un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32342 del 31 luglio 2003
«Perché si configuri la fattispecie di cui all'art. 388, primo comma, c.p., nella condotta di colui che simula la vendita di un bene immobile, è necessario che la finalità della vendita sia quella di sottrarsi agli obblighi di mantenimento nascenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1139 del 30 gennaio 1991
«Il delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice di cui ai primi due commi dell'art. 388 c.p., tutelando l'autorità della decisione giudiziaria in sé per sé - e quindi soltanto per necessaria conseguenza anche l'azione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9414 del 5 settembre 2000
«L'inosservanza dell'obbligo di corrispondere l'assegno di mantenimento ai figli minori - statuito dal giudice nel corso del procedimento di separazione personale dei coniugi - non integra gli estremi di cui all'art. 388, comma 2, c.p., in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12077 del 6 dicembre 1988
«Ai fini del reato di elusione di un provvedimento del giudice di cui all'art. 388 c.p., il provvedimento di reintegra nel possesso che il pretore pronuncia ai sensi degli artt. 703 e 689 c.p.c. è una misura cautelare a difesa del possesso, intesa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27164 del 12 luglio 2011
«Non è configurabile il delitto punito dall'art. 388, comma terzo, c.p., in caso di vendita simulata di un bene immobile sottoposto a sequestro conservativo, effettuata dal proprietario dopo la trascrizione del vincolo reale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16229 del 20 aprile 2001
«Non realizza la fattispecie di cui all'art. 388, comma 5, c.p. il debitore-custode di bene pignorato che, dichiarato fallito, abbia provveduto a far inserire la res pignorata nell'inventario del fallimento e, restando custode della stessa, abbia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9421 del 22 luglio 1999
«Non può escludersi la sussistenza del reato di cui all'art. 338, comma 5, c.p. allorché il custode, cui si impone l'osservanza del dovere funzionale riferito all'ufficio procedente, si allontana dal luogo della consegna del bene pignorato e in tal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7220 del 24 maggio 1990
«L'asserito patto di riservato dominio non può costituire causa di giustificazione della mancata consegna del bene pignorato da parte del custode all'incaricato dell'ufficio vendite giudiziarie od al soggetto designato dal giudice per la vendita.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11254 del 26 ottobre 1998
«Il reato di cui all'art. 388, secondo comma, c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice), è configurabile tutte le volte che l'agente ponga in essere, con consapevole volontà, una condotta diversa da quella disposta dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7804 del 2 luglio 1998
«In tema di reato di sottrazione di bene pignorato, di cui all'art. 388, comma terzo, c.p., il custode che alleghi l'insussistenza del dolo generico per imputare a mera negligenza la violazione di un obbligo costituente omissione di un atto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14405 del 1 aprile 2009
«Integra il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, e non già il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (di cui all'art. 388, comma terzo, c.p.), la condotta di occultamento di un bene sottoposto a sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 46153 del 18 novembre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose è necessaria una condotta di danneggiamento, trasformazione o mutamento di destinazione del bene che renda necessaria una non agevole...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14614 del 30 ottobre 1989
«Fra il delitto di associazione per delinquere ed i reati fine commessi dagli associati è ipotizzabile ed ammissibile il vincolo della continuazione criminosa. Invero, l'atteggiamento psicologico di chi procede alla creazione di una struttura...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36639 del 21 settembre 2012
«La disposizione di cui all'art. 449, comma secondo, c.p. - per la quale la pena è raddoppiata, tra l'altro, se si tratta di caduta di un aeromobile adibito a trasporto di persone - prevede un reato autonomo e non una circostanza aggravante...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34652 del 27 settembre 2005
«La norma che incrimina l'introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi tutela il bene della pubblica fede, intesa come affidamento collettivo nei marchi o segni distintivi, sicché la realizzazione di un inganno nel singolo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33068 del 12 settembre 2005
«La tutela penale di cui all'art. 474 c.p. (introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) riguarda segni distintivi regolarmente registrati ed in genere indicativi della riferibilità del bene abusivamente riprodotto ad una data...»