(massima n. 1)
In tema di reato di sottrazione di bene pignorato, di cui all'art. 388, comma terzo, c.p., il custode che alleghi l'insussistenza del dolo generico per imputare a mera negligenza la violazione di un obbligo costituente omissione di un atto di ufficio diretta a ostacolare o impedire la esecuzione, non può sottrarsi all'onere di indicare — quanto meno — gli elementi positivi idonei a suffragare la mancanza di coscienza e di volontà dello specifico inadempimento da cui la legge fa dipendere l'esistenza del delitto.