-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 55 del 8 gennaio 2003
«Il reato di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) è integrato dalla condotta dell'agente che sottopone la moglie ad atti di vessazione reiterata e tali da cagionarle sofferenza, prevaricazione e umiliazioni, costituenti fonti di uno stato di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8510 del 18 settembre 1996
«La materialità del delitto di maltrattamenti in famiglia si concreta in una serie di atti lesivi dell'integrità fisica o della libertà o del decoro del soggetto passivo nei confronti del quale viene così posta in essere una condotta di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5541 del 4 giugno 1996
«Ai fini della sussistenza del delitto di maltrattamenti in famiglia il movente non esclude il dolo, alla cui nozione è estraneo, ma lo evidenzia, rivelando la comunanza del nesso psicologico fra i ripetuti e numerosi atti lesivi.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 468 del 20 gennaio 1992
«Per la configurabilità del delitto di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) non è necessario un comportamento vessatorio continuo ed ininterrotto. L'elemento unificatore dei singoli episodi è costituito da un dolo unitario, e pressoché...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9595 del 5 luglio 1989
«Il delitto di maltrattamenti in famiglia consiste in una serie di atti lesivi dell'integrità fisica o morale, della libertà o del decoro delle persone di famiglia, in modo tale da rendere abitualmente dolorose e mortificanti le relazioni tra il...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9694 del 21 ottobre 1982
«Lo stato di nervosismo o la gelosia, tanto più se morbosa, non escludono l'elemento psicologico del reato di maltrattamenti in famiglia ma costituiscono, a volte, uno dei più pericolosi moventi della speciale ipotesi delittuosa.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3398 del 24 novembre 1999
«Il reato di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) non può essere scriminato dal consenso dell'avente diritto, sia pure affermato sulla base di opzioni sub-culturali relative ad ordinamenti diversi da quello italiano. Dette sub-culture,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15571 del 4 aprile 2013
«Il reato di maltrattamenti in famiglia assorbe i delitti di percosse e minacce anche gravi, ma non quelli di lesioni, danneggiamento ed estorsione, attesa la diversa obiettività giuridica dei reati.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13898 del 12 aprile 2012
«Il reato di maltrattamenti in famiglia assorbe i delitti di percosse e minacce, anche gravi, ma non quello di lesioni, attesa la diversa obiettività giuridica dei reati.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22790 del 15 giugno 2010
«Il reato di maltrattamento in famiglia assorbe i reati di ingiuria, minacce e violenza privata che rientrano nella materialità di detto delitto.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48272 del 17 dicembre 2009
«Integra il delitto di maltrattamenti in famiglia e non quello di abuso dei mezzi di correzione la consumazione da parte del genitore nei confronti del figlio minore di reiterati atti di violenza fisica e morale, anche qualora gli stessi possano...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22850 del 12 giugno 2007
«Il delitto di maltrattamenti in famiglia concorre con quello di violenza sessuale qualora le reiterate condotte di abuso sessuale, oltre a cagionare sofferenze psichiche alla vittima, ledono anche la sua libertà di autodeterminazione in materia...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18447 del 25 maggio 2006
«Non è configurabile il rapporto di specialità tra il delitto di maltrattamenti in famiglia e quello di sequestro di persona, giacché sono figure di reato dirette a tutelare beni diversi e poi, l'uno, è integrato dalla condotta di programmatici e...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35849 del 3 settembre 2004
«In caso di maltrattamenti in famiglia integratisi anche attraverso la condotta di ripetute violenze sessuali, non è ipotizzabile il concorso fra il delitto di violenza sessuale, di cui all'art. 609 bis c.p., ed il delitto di maltrattamenti in...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28367 del 23 giugno 2004
«La diversa obiettività giuridica del reato di maltrattamenti in famiglia e di quello di lesioni personali volontarie esclude l'assorbimento del secondo nel primo, rendendoli concorrenti tra loro.»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 984 del 20 gennaio 2004
«Il delitto di maltrattamenti in famiglia può concorrere con quello di violenza sessuale, in quanto non vi è assorbimento fra tali reati attesa la diversità dei beni giuridici protetti dai due delitti. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8193 del 24 giugno 1999
«Il reato di violenza privata può concorrere materialmente con il reato di maltrattamenti in famiglia quando le violenze e le minacce del soggetto attivo siano adoperate, oltre che con la coscienza e volontà di sottoporre la vittima a sofferenze...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14413 del 2 novembre 1990
«Il reato di maltrattamenti in famiglia, previsto dall'art. 572 c.p., può concorrere (materialmente) con il reato di cui all'art. 610 stesso codice, qualora le violenze e le minacce del soggetto attivo siano adoperate, oltre che con la coscienza e...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39228 del 28 ottobre 2011
«In tema di maltrattamenti in famiglia, l'intervenuta prescrizione degli autonomi illeciti eventualmente integrati da alcune delle condotte che concorrono a realizzare il reato non ne determina l'irrilevanza ai fini della sussistenza di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20950 del 12 maggio 2003
«L'art. 574 c.p. configura un reato contro la famiglia, plurioffensivo in quanto lede non soltanto il diritto di chi esercita la patria potestà, ma anche quello del figlio a vivere secondo le indicazioni e determinazioni del genitore stesso. Ed...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28863 del 26 luglio 2002
«In tema di sottrazione di minori, poiché il principale bene giuridico tutelato dall'art. 574 c.p. è la potestà genitoriale, in mancanza di uno specifico provvedimento giudiziario che affidi i figli in via esclusiva a uno dei genitori, è...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9538 del 19 settembre 1992
«Integra gli estremi del delitto di cui all'art. 574 c.p. (sottrazione di persone incapaci), e non quelli di cui all'art. 605 stesso codice (sequestro di persona), il fatto di chi sottrae un minore degli anni quattordici al genitore — nella specie...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33091 del 5 agosto 2003
«Il delitto di maltrattamenti in famiglia assorbe i delitti di percosse e minacce, anche gravi, sempre che tali comportamenti siano stati contestati come finalizzati al maltrattamento; tali reati, infatti, costituiscono elementi essenziali della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4214 del 21 febbraio 2014
«In tema di servitù costituita per destinazione del padre di famiglia, non si richiede, ai fini dell'opponibilità del diritto ai successivi acquirenti del fondo servente, la permanenza del requisito della visibilità delle opere destinate...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1277 del 22 gennaio 2014
«Le unioni di fatto, quali formazioni sociali che presentano significative analogie con la famiglia formatasi nell'ambito di un legame matrimoniale e assumono rilievo ai sensi dell'art. 2 Cost., sono caratterizzate da doveri di natura morale e...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 759 del 16 gennaio 2014
«Ai fini della liquidazione del danno patrimoniale futuro, patito dai genitori per la morte del figlio in conseguenza del fatto illecito altrui, è necessaria la prova, sulla base di circostanze attuali e secondo criteri non ipotetici ma...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7981 del 4 aprile 2014
«La sospensione della prescrizione tra coniugi di cui all'art. 2941, n. 1, cod. civ. non trova applicazione al credito dovuto per l'assegno di mantenimento previsto nel caso di separazione personale, dovendo prevalere sul criterio ermeneutico...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7864 del 30 giugno 1987
«Per effetto del nuovo principio della parità dei coniugi, la titolarità del domicilio e dello ius prohibendi appartiene indivisibilmente ad entrambi i coniugi e, conseguentemente, perché tale diritto sia legittimamente esercitato, occorre il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9279 del 17 settembre 1998
«In tema di notificazioni, l'art. 139 c.p.c. pone obbligatoriamente un criterio di successione preferenziale in ordine ai luoghi nei quali la notificazione deve avvenire. Ciò premesso, giacché la residenza non si perde per effetto di un...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-5, sentenza n. 3906 del 12 marzo 2012
«In tema di notificazioni, la dimostrazione dell'insussistenza del rapporto di parentela tra il destinatario dell'atto e la persona che risulti indicata come consegnataria nella relata di notifica può essere offerta mediante prova documentale,...»