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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8880 del 3 marzo 2001
«Atteso il carattere derogatorio che deve attribuirsi alle disposizioni del comma 9 dell'art. 656 c.p.p. rispetto alla disciplina generale in tema di sospensione dell'esecuzione delle pene detentive brevi contenuta nei commi precedenti, e dovendosi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8498 del 28 febbraio 2001
«Alla luce di una interpretazione complessiva e sistematica della disciplina dettata dall'art. 656 c.p.p. deve ritenersi che la sospensione automatica dell'esecuzione della pena sia esclusa quando il condannato sia già detenuto in espiazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4583 del 25 ottobre 2000
«In materia di esecuzione di pene detentive, qualora debba trovare applicazione la disciplina dettata dall'art. 656, comma 10, c.p.p. per il caso del condannato che si trovi già in regime di arresti domiciliari relativamente al fatto oggetto della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4476 del 2 ottobre 1999
«Alla stregua del testuale tenore dell'art. 656, comma 9, lett. b), c.p.p., è da escludere che il divieto di disporre la sospensione dell'esecuzione della pena operi, oltre che nel caso, ivi espressamente previsto, di condannato che si trovi in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32747 del 4 agosto 2003
«Il divieto di reiterazione della sospensione dell'esecuzione, previsto dall'art. 656, comma 7, c.p.p., non opera nell'ipotesi in cui il condannato abbia precedentemente fruito soltanto del rinvio dell'esecuzione per ragioni di salute, previsto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45638 del 20 dicembre 2001
«Il divieto di sospensione dell'esecuzione delle pene detentive brevi, previsto dall'art. 656, comma 9, lett. a), c.p.p. nei confronti di soggetti che siano stati condannati per taluno dei delitti di cui all'art. 4 bis dell'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32732 del 31 agosto 2001
«Il pubblico ministero ha l'obbligo di procedere alla sospensione dell'esecuzione della pena, quando ricorrono i presupposti stabiliti dal quinto comma dell'art. 656, indipendentemente dalla irreperibilità del condannato, atteso che la norma, volta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30786 del 6 agosto 2001
«Il divieto di reiterazione, per la stessa condanna, del provvedimento di sospensione dell'esecuzione in vista dell'eventuale concessione di misure alternative alla detenzione (nella specie: ai sensi degli artt. 90 e 91 del D.P.R. 9 ottobre 1990,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20989 del 23 maggio 2001
«La sospensione dell'ordine di carcerazione di cui al comma 5 dell'art. 656 c.p.p., come sostituito dall'art. 1 della legge 27 maggio 1998, n. 165, trova applicazione solo quando il condannato, al momento della formazione del giudicato, si trova in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28453 del 17 luglio 2007
«Il Tribunale di sorveglianza competente a decidere su richieste di benefici penitenziari avanzate da «collaboratori di giustizia» che abbiano fruito della sospensione obbligatoria dell'esecuzione della pena ai sensi dell'art. 656 c.p.p. va...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4383 del 2 febbraio 2006
«La competenza a decidere su richieste di benefici penitenziari avanzate da «collaboratori di giustizia» i quali abbiano titolo a fruire della sospensione obbligatoria dell'esecuzione della pena, ai sensi dell'art. 656 c.p.p. appartiene al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1888 del 18 gennaio 2006
«Il tribunale di sorveglianza competente a decidere su richieste di benefici penitenziari avanzate da «collaboratori di giustizia» i quali abbiano titolo a fruire della sospensione obbligatoria dell'esecuzione della pena, ai sensi dell'art. 656...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2195 del 23 maggio 2000
«La speciale disciplina derogatoria e premiale, prevista in materia di misure alternative alla detenzione dall'art. 13 ter D.L. 15 gennaio 1991 n. 8, convertito in legge 15 marzo 1991 n. 82, per i collaboratori di giustizia, non comporta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6364 del 29 marzo 2000
«L'esclusione della sospensione dell'esecuzione, ai sensi dell'art. 656, comma 9, lett. a), c.p.p., nei confronti di chi sia stato condannato per taluno dei delitti previsti dall'art. 4 bis dell'ordinamento penitenziario, è da ritenere operante...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 31416 del 25 luglio 2008
«Nella determinazione della pena detentiva da eseguire, occorre computare il periodo di custodia cautelare subìto per altro reato, anche nel caso in cui, per detto periodo, il condannato abbia ottenuto l'equa riparazione per ingiusta detenzione....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4503 del 26 settembre 2000
«La declaratoria di fungibilità della pena a norma dell'art. 657 c.p.p. non è né automatica, né necessariamente contestuale all'ordine di esecuzione e desumibile dal relativo fascicolo, ma va disposta con distinto decreto e discende da una autonoma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5537 del 12 gennaio 1999
«La struttura unitaria del reato permanente vieta di operare la sua scomposizione in una pluralità di reati, in parte anteriori ed in parte posteriori alla esecuzione dello stato detentivo per altro fatto. Non può quindi dirsi sofferta «dopo» il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2421 del 21 giugno 1994
«La configurazione del reato continuato come reato unico deve essere esclusa allorché comporti conseguenze sfavorevoli all'imputato o al condannato, atteso che la continuazione è un istituto ispirato al favor rei, salvo le eccezioni stabilite dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6853 del 28 gennaio 1998
«È illegittimo il provvedimento del magistrato di sorveglianza che, a fronte di un'espressa richiesta di rateizzazione della pena pecuniaria avanzata da condannato insolvibile, ometta di motivare sul punto.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5760 del 31 gennaio 1997
«Le «situazioni di insolvenza» in presenza delle quali, ai sensi dell'art. 660, comma terzo, c.p.p., il magistrato di sorveglianza può disporre la rateizzazione della pena non presuppongono affatto l'accertamento della «insolvibilità» del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6654 del 2 febbraio 1996
«Presupposto della conversione di pene pecuniarie, di cui agli artt. 136 c.p., 660 comma 2 c.p.p., e 102 L. 24 novembre 1981 n. 689 è l'effettiva insolvibilità del condannato, intesa come situazione oggettiva e permanente di impossibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1233 del 20 aprile 1995
«Il provvedimento con il quale il magistrato di sorveglianza, a fronte della richiesta, da parte del pubblico ministero, di conversione di pena pecuniaria per insolvibilità di condannato irreperibile, declini la competenza propria e di qualsiasi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4358 del 17 febbraio 1994
«In tema di esecuzione in materia penale, la norma contenuta nell'art. 103, L. 24 novembre 1981, n. 689, stante il riferimento fatto, in rubrica, al «limite degli aumenti» e, nel testo, alla «durata complessiva della libertà controllata», è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3378 del 10 giugno 1997
«Attesa la inscindibilità fra provvedimento di conversione della pena pecuniaria per insolvibilità del condannato e provvedimento di determinazione delle modalità di esecuzione delle pene conseguenti alla conversione, di cui all'art. 107 della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1874 del 17 marzo 1997
«La competenza a disporre la conversione delle pene pecuniarie per insolvibilità del condannato spetta al magistrato di sorveglianza avente giurisdizione sull'istituto penitenziario nel quale si trovava, all'atto della richiesta del P.M., il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5136 del 23 novembre 1998
«Qualora il pubblico ministero, nella formazione di un provvedimento di unificazione di pene concorrenti, inserisca fra le pene da eseguire anche una pena ancora coperta da condono, chiedendo nel contempo la revoca di tale beneficio al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3748 del 2 novembre 1993
«In presenza di una pena dell'ergastolo, le pene detentive temporanee — salvo che non intervenga una causa estintiva — perdono ogni rilevanza e, ad ogni effetto, deve aversi riguardo in via esclusiva alla pena dell'ergastolo, senza alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45 del 4 marzo 1993
«Il cumulo delle pene, avendo natura amministrativa, rientra fra i compiti del pubblico ministero al fine di rendere possibile una più rapida esecuzione delle pene (salva la facoltà del condannato di adire il giudice dell'esecuzione se ritenga...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3397 del 13 giugno 2000
«Mentre nella determinazione della pena da eseguire va computato il periodo di applicazione provvisoria di una misura di sicurezza detentiva, solo se questa non sia stata, poi, applicata definitivamente, la custodia cautelare sofferta in costanza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4395 del 2 febbraio 2007
«In caso di condanna pronunciata all'esito di un giudizio contumaciale giudicato non equo dalla Corte europea per i diritti dell'uomo, il condannato, onde ottenere la rinnovazione del giudizio, può avvalersi unicamente dell'istituto della...»