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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1879 del 19 febbraio 2000
«In tema di impugnazioni, la facoltà, consentita dal comma 1 dell'art. 582 c.p.p., di presentare personalmente o a mezzo di un incaricato l'atto di gravame nella cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato, si estende anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3763 del 28 gennaio 2000
«È inammissibile, per violazione dell'art. 582, comma primo, c.p.p., l'impugnazione del pubblico ministero non depositata presso la cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato ma inoltrata direttamente al giudice della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5676 del 2 dicembre 1999
«Secondo la generale disciplina dettata dagli artt. 582 e 583 c.p.p. e salve le particolari forme previste dall'art. 123 stesso codice per chi si trovi in stato di detenzione, ogni atto di impugnazione deve essere presentato, a pena di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2140 del 9 luglio 1998
«In materia di riesame delle misure cautelari, la facoltà eccezionale concessa alle parti private di presentare l'atto d'impugnazione nella cancelleria della pretura del luogo ove esse si trovano può essere esercitata anche nel caso in cui tale...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8141 del 21 luglio 1992
«Non occorre l'autenticazione della sottoscrizione (prevista soltanto per il caso di spedizione a mezzo del servizio postale), quando l'atto di impugnazione di una parte privata sia presentato in cancelleria da un incaricato, ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 35125 del 11 settembre 2008
«È ammissibile l'impugnazione presentata (nella specie, a mezzo raccomandata ) nella cancelleria del giudice ad quem allorché essa sia tempestivamente pervenuta anche nella cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38944 del 14 ottobre 2003
«L'opposizione della persona offesa alla richiesta di archiviazione non presenta natura di impugnazione, e dunque ad essa non si applica il capoverso dell'art. 582 c.p.p., che consente alle parti private ed ai difensori di depositare l'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 268 del 17 gennaio 1997
«L'appello proposto dal procuratore generale presso la corte di appello avverso una sentenza pretorile, pervenuto nella cancelleria della pretura dopo il termine di legge va dichiarato inammissibile né può rilevare il tempestivo deposito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 428 del 8 marzo 1993
«Il collaboratore addetto all'ufficio di segreteria del pubblico ministero è istituzionalmente legittimato, nell'ambito delle sue mansioni, alla presentazione, presso la cancelleria del giudice, di atti d'impugnazione proposti dallo stesso pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11891 del 13 marzo 2003
«In tema di decorrenza del termine per l'impugnazione della sentenza di non luogo a procedere, è applicabile — poiché detta sentenza interviene all'esito di procedimento camerale — la norma di cui alla lett. a) del comma 2 dell'art. 585 c.p.p., di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12260 del 12 dicembre 1995
«I motivi nuovi che il comma quarto dell'art. 585 del codice di procedura consente di depositare in cancelleria fino a quindici giorni prima dell'udienza non possono porre questioni non proposte con quelli principali e questo per tre ordini di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1419 del 16 maggio 2000
«È tardivo e perciò inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso un provvedimento reso, in qualità di giudice dell'esecuzione, dalla corte d'appello, che non sia presentato nelle forme di cui all'art. 123 c.p.p., ma venga presentato o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38 del 25 gennaio 1999
«L'omessa notifica dell'atto di impugnazione non dà luogo a nullità di ordine generale e neppure a decadenza dell'impugnazione medesima, in quanto non è compresa tra le cause di inammissibilità previste tassativamente dall'art. 591 c.p.p. o da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1523 del 23 gennaio 2013
«In tema di ripartizione dell'attivo fallimentare, il relativo avviso di deposito, anche alla stregua dell'art. 110, secondo comma, legge fall. nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche ad esso apportate dal d.l.vo 9...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9016 del 6 luglio 2000
«In tema di domande di ammissione al passivo fallimentare, l'elezione di domicilio da parte di uno dei creditori istanti ex art. 93 comma secondo L. fall. comporta che tutte le successive notificazioni vengano compiute al domicilio eletto, e non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1186 del 27 aprile 1999
«In tema di misura coercitiva applicata all'estradando in sede di convalida dell'arresto operato dalla polizia giudiziaria, il termine di dieci giorni entro il quale il ministro può chiederne il mantenimento è rispettato se la domanda sia proposta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5562 del 6 marzo 2009
«Il ricorso per cassazione avverso il decreto di rigetto del reclamo proposto nei confronti del decreto di chiusura del fallimento deve essere notificato al curatore fallimentare, essendo lo stesso legittimato nonostante la chiusura del fallimento,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24215 del 18 novembre 2011
«In tema di esdebitazione, il decreto con cui il tribunale decide sulla relativa istanza del debitore, ai sensi dell'art. 143 legge fall., è reclamabile avanti alla corte d'appello entro novanta giorni, decorrenti dalla data di deposito in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4731 del 22 aprile 1993
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, il potere di ricorrere per cassazione non sorge con la semplice lettura del dispositivo della sentenza, ma (come nel rito ordinario) presuppone che questa sia stata depositata in cancelleria completa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39140 del 17 ottobre 2008
«Nel giudizio di cassazione l'omessa enunciazione, nell'avviso comunicato dalla cancelleria ai sensi dell'art. 610, comma primo, c.p.p., della causa d'inammissibilità rilevata dal Presidente della Corte, non dà luogo ad alcuna nullità, neanche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 389 del 14 gennaio 1998
«In tema di false dichiarazioni a pubblico ufficiale (art. 495 c.p.) è affetta da vizio logico di motivazione la sentenza che escluda l'elemento psicologico del reato per ignoranza da parte dell'imputato di una precedente sentenza dichiarativa di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6715 del 23 maggio 2000
«Nella procedura di concordato preventivo, ai creditori che non hanno partecipato all'adunanza prevista dagli artt. 174 ss. l. fall. per la deliberazione sulla proposta di concordato è consentita l'adesione successiva (art. 178, comma quarto, l....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1856 del 13 luglio 1994
«L'avviso al difensore dell'udienza camerale, fissata nel giudizio di cassazione a seguito della richiesta del P.G. di declaratoria di inammissibilità del ricorso, qualora oltre all'indicazione di tale richiesta non contenga l'enunciazione della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6093 del 24 febbraio 2000
«In tema di correzione di errore materiale, la regola generale in base alla quale non è consentita tale correzione quando essa si risolverebbe nella modifica essenziale o nella sostituzione di una decisione già assunta, non può ritenersi operante,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11848 del 30 ottobre 1992
«Con riguardo alla posizione delle imprese escluse dal fallimento perché soggette al regime della liquidazione coatta amministrativa, spetta alla giurisdizione amministrativa la tutela rispetto sia al decreto ministeriale che ordina la liquidazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6529 del 19 maggio 2000
«L'articolo 201 l. fall. estende alla liquidazione coatta amministrativa, oltre alle norme relative agli effetti sui rapporti giuridici preesistenti ed alla revocatoria ordinaria, quelle riguardanti gli effetti del fallimento per i creditori (tra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15304 del 29 novembre 2000
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, il piano di riparto, formato dal commissario liquidatore al fine di richiedere ai soci le somme necessarie per l'estinzione delle passività sociali, a norma dell'art. 151 l. fall. — applicabile, per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18579 del 15 settembre 2004
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, mentre la verificazione dei crediti da parte del commissario liquidatore ha natura di procedimento amministrativo, con il successivo deposito in cancelleria dello stato passivo, che costituisce il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25174 del 15 ottobre 2008
«La liquidazione coatta amministrativa costituisce un procedimento avente natura amministrativa e, con il deposito in cancelleria, lo stato passivo formato dal commissario liquidatore non acquista carattere giurisdizionale, ma assolve ad una mera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16823 del 5 luglio 2013
«Qualora il fallimento sia stato dichiarato successivamente al 16 luglio 2006 (data di entrata in vigore del d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5), la procedura è regolata dalla legge fallimentare novellata, ai sensi degli artt. 150 e 153 del d.l.vo citato,...»