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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2747 del 4 febbraio 2011
«In tema di assegno divorzile, la titolarità, in capo al richiedente, di un reddito che gli consenta di fruire di un tenore di vita dignitoso o agiato, ma non corrispondente a quello elevatissimo condotto durante la convivenza matrimoniale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9792 del 14 settembre 1999
«Nella determinazione della entità dell'assegno di divorzio possono legittimamente spiegare influenza le modificazioni delle condizioni economiche delle parti in corso di giudizio, con la conseguenza che, in sede di giudizio di rinvio instauratosi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7117 del 29 marzo 2006
«Ai fini dell'attribuzione dell'assegno di divorzio e della determinazione della sua misura, ai sensi dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (nel testo modificato dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74), l'accertamento del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15064 del 9 ottobre 2003
«Del tutto diversa è l'ipotesi in cui le parti abbiano già regolato i propri rapporti patrimoniali e nessuna delle due richieda un assegno (tale regolamento, infatti, non necessariamente comporta la corresponsione di un assegno una tantum, potendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10978 del 14 luglio 2003
«Qualora la regolamentazione dei rapporti economici tra i coniugi sia avvenuta a mezzo di una convenzione accessoria alla sentenza di divorzio, l'interpretazione della convenzione è attività demandata al giudice di merito, (che utilizzerà i criteri...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4424 del 21 febbraio 2008
«In tema di determinazione dell'assegno divorzile, ove il giudice di merito non ne fissi la decorrenza dalla data della domanda, avvalendosi della facoltà sancita dall'art. 4, decimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, esso spetta dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8288 del 11 ottobre 1994
«Il principio enunciato nell'art. 4 n. 10 della L. n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 8 della L. n. 74 del 1987 — secondo il quale il giudice del merito può far decorrere l'assegno di divorzio, ove ne ricorrano le condizioni, dal momento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2338 del 2 febbraio 2006
«La revisione delle disposizioni della sentenza di cessazione degli effetti civili o di scioglimento di matrimonio concernenti gli assegni di divorzio e di mantenimento dei figli, regolate dall'art. 9 della legge 1 dicembre 1970 n. 898, presuppone...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9058 del 5 luglio 2001
«Nel procedimento di divorzio trovano applicazione i principi della domanda e del contraddittorio e l'attribuzione dell'assegno divorzile è subordinata, pertanto, alla domanda di parte; peraltro, tale domanda non necessita di formule particolari e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9163 del 30 agosto 1995
«In tema di separazione e di divorzio, sia l'art. 155, quarto comma, c.c., sia l'art. 6, sesto comma, della L. n. 898 del 1970, nel testo sostituito dall'art. 11 della L. n. 74 del 1987, nel prevedere l'assegnazione della casa familiare, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6559 del 17 luglio 1997
«La norma eccezionale di cui all'art. 6 della legge n. 898 del 1970, modificato dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987, n. 74, che consente il sacrificio della posizione del coniuge titolare dei diritti reali o personali sull'immobile adibito ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 412 del 19 gennaio 1996
«A seguito dell'entrata in vigore della L. 6 marzo 1987, n. 74 che, nel modificare la normativa precedente (art. 9, L. n. 898 del 1970, già modificato dalla L. n. 436 del 1978), prevede in caso di morte di uno degli ex coniugi successivamente allo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26365 del 7 dicembre 2011
«Nel giudizio di cessazione degli effetti civili del matrimonio, è necessario il ministero di un difensore ai sensi dell'art. 82, terzo comma, c.p.c., trattandosi di procedura camerale che risolve una controversia su diritti soggettivi e di natura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3596 del 16 aprile 1996
«Nel giudizio diretto allo scioglimento (o alla cessazione degli effetti civili) del matrimonio, il tribunale, ancorché le parti, nell'udienza di comparizione davanti al giudice istruttore, abbiano chiesto fissarsi udienza di spedizione della causa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23567 del 17 dicembre 2004
«Ne deriva che, nella ipotesi in cui sia rimessa al collegio la causa per la pronuncia ex art. 4, nono comma, cit., non può trovare applicazione la regola posta dall'art. 189, secondo comma, cod. pro. civ. — secondo cui la rimessione investe il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15157 del 18 luglio 2005
«Detta regola invero, ancor più che compatibile, è coessenziale al regime impugnatorio della sentenza parziale sulla domanda di separazione, atteso che una decisione siffatta non avrebbe ragione di essere anticipata ove, con lo strumento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22955 del 21 ottobre 2020
«L'ente associativo dedito esclusivamente all'attività di formazione professionale sulla base di progetti predisposti dalla regione, dalla quale riceva contributi per la copertura integrale dei costi di organizzazione, non è assoggettabile a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7037 del 13 aprile 2004
«Ai fini dell'equiparazione di fronte ai terzi, ex art. 46 c.c., della sede effettiva della persona giuridica alla sede legale, deve intendersi per sede effettiva il luogo in cui hanno concreto svolgimento le attività amministrative e di direzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19947 del 6 ottobre 2004
«La moglie, di regola, è responsabile in proprio per le obbligazioni da lei contratte nell'interesse della famiglia; il marito, tuttavia, è responsabile delle obbligazioni contratte in suo nome dalla moglie oltre che nei casi in cui egli le abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 30517 del 22 novembre 2019
«In presenza di figli minori, lo scioglimento del fondo patrimoniale posto in essere dai genitori senza autorizzazione del giudice tutelare è invalido, ma, poiché il divieto di scioglimento è posto a vantaggio dei detti minori, l'azione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 7027 del 12 marzo 2019
«Ne consegue che l'eventuale inesistenza di tali presupposti può essere fatta valere con una successiva azione di accertamento negativo, non risultando preclusa tale domanda dal fatto che il coniuge non acquirente sia intervenuto nel contratto per...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 22730 del 12 settembre 2019
«Ove venga proposta domanda di corresponsione di una somma a titolo di indennità per miglioramenti sulla base degli artt. 192 c.c., 2033 c.c. e 936 c.c., il giudice non può qualificare l'azione ai sensi dell'art. 1150 c.c., giacché il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13241 del 16 giugno 2011
«Convenzione), fermo restando che l'opinione contraria al rientro, espressa dal minore, non è condizione di per sé preclusiva all'emanazione dell'ordine di rimpatrio; tuttavia, tenuto conto della funzione meramente ripristinatoria del procedimento,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17256 del 24 agosto 2005
«Da tanto deriva che anche nel processo di interdizione o di inabilitazione è ammissibile la pronuncia di cessazione della materia del contendere in ogni caso in cui, per motivi sopravvenuti, una pronuncia sul merito si profili come non più...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21701 del 6 settembre 2018
«Nell'ipotesi di annullamento delle dimissioni presentate da un lavoratore subordinato (nella specie, perché in stato di incapacità naturale), le retribuzioni spettano dalla data della sentenza che dichiara l'illegittimità delle dimissioni, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17381 del 17 giugno 2021
«Qualora la domanda di annullamento di un contratto per incapacità naturale abbia ad oggetto un contratto di compravendita, il fatto che il giudice di merito non abbia tenuto in alcuna considerazione il divario tra il prezzo di mercato ed il prezzo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28277 del 6 novembre 2018
«Il procedimento camerale di rettificazione degli atti dello stato civile si conclude con una sentenza contro la quale sono esperibili gli ordinari mezzi di impugnazione ad opera esclusivamente della parte soccombente e non anche, pertanto, di...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 14110 del 24 maggio 2021
«In tema di patti successori, per stabilire se una determinata pattuizione ricada sotto la comminatoria di nullità di cui all'art. 458 c.c. occorre accertare: 1) se il vincolo giuridico con essa creato abbia avuto la specifica finalità di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1373 del 20 gennaio 2000
«In materia di successione necessaria, il diritto, patrimoniale (e perciò disponibile) e potestativo, del legittimario di agire per la riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della sua quota di riserva, dopo l'apertura della successione,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8001 del 21 maggio 2012
«In tema di successione necessaria, l'esecuzione volontaria delle disposizioni testamentarie lesive della legittima non preclude al legittimario l'azione di riduzione, salvo che egli non abbia manifestato in modo non equivoco la volontà di...»