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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42721 del 17 novembre 2008
«Non è incompatibile ad assumere l'ufficio di testimone l'esperto di neuropsichiatria infantile che abbia partecipato all'assunzione delle sommarie informazioni rese al P.M. dal minorenne offeso dal reato, in quanto non annoverabile tra gli...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7964 del 19 febbraio 2013
«L'imputato di reato connesso o collegato, la cui posizione sia stata separatamente definita nel procedimento minorile per positiva messa alla prova, che è equiparabile ad una sentenza di condanna, assume l'ufficio di testimone assistito nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18032 del 14 maggio 2001
«In tema di prova testimoniale, la norma di cui all'art. 197, lett. a), c.p.p., che prevede la non compatibilità con l'ufficio di testimone per i soggetti che siano imputati di reato connesso, deve essere interpretata nel senso che tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4681 del 14 aprile 1999
«Le ipotesi di incompatibilità con l'ufficio di testimone sono tassativamente elencati all'art. 197 c.p.p. e tra esse certamente non rientra il caso di colui che solo potenzialmente potrebbe essere imputato in un procedimento connesso, a norma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3422 del 21 marzo 1994
«Le disposizioni sull'esame di persone imputate in un procedimento connesso o imputate di un reato collegato (art. 210 c.p.p.) si applicano anche quando la persona da esaminare è sottoposta alle indagini e non ancora imputata. L'art. 61 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41467 del 7 ottobre 2013
«Ai fini della verifica della qualità di testimone o di indagato di reato connesso e della conseguente valutazione di utilizzabilità delle dichiarazioni rese, il giudice deve tenere conto di eventuali cause di giustificazione, ove queste siano di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37005 del 26 settembre 2003
«In tema di inutilizzabilità di dichiarazioni rese da chi sin dall'inizio avrebbe dovuto essere sentito in qualità di imputato o di indagato, mentre l'incompatibilità ai sensi dell'art. 197 c.p.p., che preclude l'ammissione stessa del testimone,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 554 del 18 febbraio 1998
«Al pubblico ministero non è consentito assumere le informazioni di cui all'art. 362 c.p.p. dal coindagato o dall'indagato di reato connesso ovvero probatoriamente collegato a quello per il quale si indaga, ostandovi il disposto dell'art. 197,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11674 del 13 ottobre 1995
«La dichiarazione dell'imputato di reato collegato, pur se assunta irritualmente con forma della testimonianza e la pronuncia della formula di cui all'art. 497, comma 2, c.p.p., possono essere utilizzate dal giudice a fini probatori, sempre che non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6425 del 1 giugno 1994
«Fuori dalle ipotesi disciplinate dall'art. 97 del D.P.R. n. 309/1990, l'attività del cosiddetto agente provocatore che, d'accordo con la polizia giudiziaria, propone ad uno spacciatore e realizza la compravendita di droga al fine di farlo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5340 del 26 maggio 1993
«Ai fini della sussistenza dell'associazione per delinquere, non è necessario che l'associazione stessa tragga origine da un regolare atto di costituzione, pur essendo necessaria un'organizzazione di fatto con predisposizione, sia pure rudimentale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2171 del 21 febbraio 1994
«L'ordine di esibire la patente di guida dato a chi sia stato sorpreso alla guida di autoveicolo senza avere con sé la patente è funzionalmente diretto all'accertamento di violazioni amministrative — quali la guida senza portare con sé la patente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4678 del 11 ottobre 1996
«Ai sensi dell'art. 180, comma ottavo, c.s., l'inottemperanza all'ordine di presentarsi all'autorità di polizia per esibire documenti o per fornire informazioni in merito alla disponibilità di un veicolo non integra più il reato previsto dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5210 del 25 maggio 1996
«In seguito all'entrata in vigore del nuovo codice della strada, approvato con D.L.vo 30 aprile 1992, n. 285, la inosservanza dell'ordine di presentarsi per fornire informazioni in merito alla disponibilità del documento di guida o circolazione che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 848 del 26 gennaio 1994
«L'inottemperanza all'ordine (o invito) dell'Autorità di presentarsi, entro il termine stabilito, ad uffici di polizia per fornire informazioni o per esibire documenti ai fini dell'accertamento delle violazioni amministrative previste dal vigente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5109 del 3 febbraio 1994
«Il termine «sanzioni» usato nell'art. 237, secondo comma, c.s., e il riferimento alle «procedure di accertamento e di applicazione» evidenzia che la norma si riferisce agli illeciti amministrativi e che essa non costituisce deroga al principio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1341 del 4 febbraio 1994
«Non ogni inottemperanza all'ordine, legalmente dato, di fornire informazioni o di esibire documenti deve ritenersi depenalizzata in forza dell'art. 180 ottavo comma nuovo codice della strada, ma soltanto quella ad ordine finalizzato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1717 del 10 febbraio 1994
«La depenalizzazione dell'inottemperanza all'ordine, dato al conducente del veicolo, di esibire negli uffici la patente di guida di cui sia risultato sprovvisto all'atto del controllo non consente, in difetto di una espressa norma transitoria e in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 166 del 23 febbraio 1993
«A mente dell'art. 2 c.p. non è più applicabile la sanzione penale nel caso in cui un ciclomotorista sorpreso alla guida del veicolo senza certificato di conformità si sia reso inottemperante all'invito rivoltogli dagli agenti municipali di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1792 del 23 febbraio 1993
«In applicazione del principio generale di cui all'art. 2 comma secondo c.p., l'inottemperanza, verificatasi prima dell'entrata in vigore del nuovo codice della strada, emanato con D.L.vo 30 aprile 1992 n. 285, all'ordine, impartito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 157 del 17 marzo 1993
«A seguito dell'entrata in vigore, alla data dell'1 gennaio 1993, del D.L.vo 30 aprile 1992 n. 285, recante il nuovo codice della strada, l'inottemperanza, senza giustificato motivo, all'ordine dell'autorità di presentarsi, entro il termine da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 759 del 6 aprile 1993
«L'inosservanza dell'ordine impartito dall'autorità di esibire i documenti di circolazione, già integrante il reato di cui all'art. 650 c.p., ricade attualmente nella previsione di cui all'art. 180, comma ottavo, del nuovo codice stradale, di cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1003 del 16 aprile 1993
«Il vigente codice della strada prevede al comma ottavo dell'art. 180 che colui che non ottempera, senza giustificato motivo, all'invito dell'autorità di presentarsi entro un termine stabilito, ad uffici di polizia per esibire i documenti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2033 del 17 giugno 1993
«I natanti non rientrano tra i «veicoli» ai quali si riferisce l'art. 180 c.s. Pertanto la omessa esibizione alla autorità, che ne abbia fatto legalmente richiesta, di documenti ad essi relativi non può integrare l'illecito amministrativo previsto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3744 del 27 marzo 1992
«Il reato di cui all'art. 306 c.p. si qualifica per il dolo specifico, costituito dallo scopo di commettere delitti contro la personalità interna o internazionale dello Stato, nonché per la organizzazione in banda e la disponibilità di armi; non è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21103 del 16 maggio 2013
«In tema di sequestro probatorio, il principio del "ne bis in idem" non preclude la possibilità di disporre nuovamente la misura quando l'autorità procedente sia chiamata a valutare elementi precedentemente non valutati. (Fattispecie relativa al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3692 del 1 febbraio 2011
«È illegittimo il provvedimento con cui il giudice del riesame rigetti la relativa richiesta omettendo di indicare e, pertanto, di valutare i corpi di reato o le cose pertinenti al reato per finalità probatorie, considerato che il sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11843 del 26 marzo 2010
«Qualora il sequestro probatorio riguardi cose che assumono la qualifica di corpo di reato, non é necessario offrire la dimostrazione della necessità in concreto del sequestro stesso in funzione dell'accertamento dei fatti. (Fattispecie in tema di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43282 del 19 novembre 2008
«In tema di sequestro, il P.M. che, delegando la polizia giudiziaria alla esecuzione di una perquisizione, abbia disposto il sequestro "di quanto rinvenuto (corpo di reato e cose pertinenti al reato) e, in ogni caso, ritenuto utile al fine delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35866 del 18 settembre 2008
«È legittimo il sequestro operato dalla polizia giudiziaria di cose ritenute corpo di reato o pertinenti al reato in esecuzione di un decreto di perquisizione del pubblico ministero, seppure in detto decreto non siano state minuziosamente descritte...»