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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34417 del 6 luglio 2005
«La causa di non punibilità prevista dall'articolo unico della L. 17 luglio 1975, n. 355 è inapplicabile a coloro che detengono videocassette a contenuto osceno allo scopo di farne commercio, essendo tale mezzo di comunicazione diverso dalle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10898 del 6 dicembre 1984
«Deve essere escluso l'assorbimento del delitto di atti osceni, di cui all'art. 527 c.p., da parte di quello di corruzione di minorenni, di cui all'art. 530 c.p.; non è configurabile, infatti, il necessario presupposto, costituito dal rapporto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5309 del 7 giugno 1984
«Il delitto di corruzione di minorenni, di cui all'art. 530 c.p., rimane assorbito nei reati previsti dagli artt. 519 (violenza carnale), 520 (congiunzione carnale commessa con abuso della qualità di pubblico ufficiale) e 521 c.p. (atti di libidine...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15061 del 13 aprile 2007
«L'abuso nell'uso del collare coercitivo di tipo elettrico «antiabbaio» integra il reato di maltrattamento di animali, di cui all'art. 544 ter c.p., atteso che ogni comportamento produttivo nell'animale di sofferenze che non trovino adeguata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46784 del 21 dicembre 2005
«Ai fini della configurabilità del reato di maltrattamento di animali, di cui all'art. 544 ter c.p., non assumono effetto esimente le disposizioni di cui alla L. 11 febbraio 1992 n. 157 di disciplina della caccia, atteso che tale L. non esaurisce...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18 del 14 gennaio 1972
«Il dolo del delitto di bigamia consiste nella volontà di contrarre un nuovo matrimonio avente effetti civili, con la consapevolezza dell'esistenza di un precedente matrimonio avente anch'esso tali effetti. Tale elemento psicologico può essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1706 del 16 luglio 1969
«Il delitto di bigamia consiste nel contrarre, in costanza di matrimonio produttivo di effetti giuridici, un altro matrimonio avente anche esso effetti civili. Il reato può essere escluso soltanto dalla giuridica inesistenza o del matrimonio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1121 del 30 giugno 1967
«Il pubblico scandalo, che l'art. 564 c.p. richiede per la perfezione del reato di incesto e che deve individuarsi nel profondo senso di turbamento e disgusto diffusosi in un numero indeterminato di persone e nella connessa reazione morale per il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40823 del 17 ottobre 2012
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, lo stato di bisogno non è escluso dall'intervento di terzi, coobbligati od obbligati in via subordinata, sicché il reato si configura anche se taluno di questi si sostituisca...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4617 del 18 maggio 1984
«Nel reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare lo stato di bisogno del coniuge beneficiario non è escluso dal fatto che questi debba lavorare per vivere o che goda di una pensione sociale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4636 del 21 aprile 1994
«Ai fini dell'individuazione della competenza territoriale a conoscere delle materie attribuite alla magistratura di sorveglianza ai sensi dell'art. 677, comma primo, c.p.p., secondo cui la competenza appartiene al tribunale o al magistrato di...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 27 del 17 febbraio 1971
«È manifestamente infondata — ai sensi degli artt. 26 comma primo della L. 11 marzo 1953, n. 87 e 9 comma secondo delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte cost. 16 marzo 1956 — la questione di legittimità costituzionale dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11795 del 12 marzo 2013
«Non integrano il delitto previsti dall'art. 571 c.p. le condotte di un insegnante di un asilo nido non violente e tipicamente affettuose, non potendo esse essere interpretate, per la loro connotazione di piccolo eccesso o mancanza di misura nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4444 del 7 febbraio 2011
«Non è configurabile il reato di abuso di mezzi di correzione, qualora soggetto passivo sia il figlio già divenuto maggiorenne ancorché convivente, trattandosi di persona non più sottoposta all'autorità del genitore.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18289 del 13 maggio 2010
«Ai fini dell'integrazione della fattispecie prevista dall'art. 571 c.p. è sufficiente il dolo generico, non essendo richiesto dalla norma il fine specifico, ossia un fine particolare e ulteriore rispetto alla consapevole volontà di realizzare la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2100 del 18 gennaio 2010
«Il reato di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina non ha natura di reato necessariamente abituale, sicché può essere integrato anche da un unico atto espressivo dell'abuso.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3789 del 26 marzo 1998
«In tema di abuso di mezzi di correzione e di disciplina, di cui all'art. 571 c.p., mentre non possono ritenersi preclusi quegli atti, di minima valenza fisica o morale che risultino necessari per rafforzare la proibizione, non arbitraria né...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2609 del 18 marzo 1997
«L'esercizio della funzione correttiva con modalità afflittive e deprimenti della personalità, nella molteplicità delle sue dimensioni, contrasta con la pratica pedagogica e con la finalità di promozione dell'uomo ad un grado di maturità tale da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4904 del 16 maggio 1996
«Alla luce della concezione personalistica e pluralistica della Costituzione, del riformato diritto di famiglia e della Convenzione di New York del 20 novembre 1989 sui diritti del fanciullo, non può più ritenersi lecito l'uso sistematico della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3536 del 11 aprile 1996
«Per stabilire se è configurabile il reato di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina oppure altro reato (nella specie, maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli), assumono rilevanza sia l'elemento oggettivo della fattispecie concreta, e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10841 del 14 ottobre 1986
«Il reato di cui all'art. 613 c.p., concernente lo stato di incapacità procurato mediante violenza, può essere accertato, anche esclusivamente, mediante prova per testi, in ossequio al principio del libero convincimento del giudice e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6001 del 21 maggio 1998
«In materia di abuso dei mezzi di correzione e di disciplina il pericolo di una malattia fisica o psichica richiesto dall'art. 571 c.p. non deve essere accertato necessariamente attraverso una perizia medico-legale, ma può essere desunto anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15903 del 29 novembre 1990
«Integra il reato di cui all'art. 571 c.p. l'uso della violenza nei rapporti educativi come mezzo di correzione e disciplina, comunque non consentito, qualora dal fatto derivi il pericolo di una malattia del corpo e della mente o una lesione o la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16491 del 3 maggio 2005
«In tema di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, la nozione di malattia nella mente (il cui rischio di causazione implica la rilevanza penale della condotta) è più ampia di quelle concernenti l'imputabilità o i fatti di lesione personale,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5029 del 10 aprile 1989
«Il delitto di maltrattamenti in famiglia, quale reato abituale, non resta escluso se nel tempo considerato vi siano parentesi di normalità nella condotta dell'agente e di accordo con i familiari. Pertanto, un intervallo di tempo fra una serie e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22915 del 27 maggio 2013
«Il delitto di maltrattamenti è configurabile pure se con la vittima degli abusi vi sia un rapporto familiare di mero fatto, desumibile, anche in assenza di una stabile convivenza, dalla messa in atto di un progetto di vita basato sulla reciproca...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3103 del 3 marzo 1990
«Ai fini della configurabilità del delitto di maltrattamenti in famiglia non assume rilievo il fatto che gli atti lesivi si siano alternati con periodi di normalità e che siano stati, a volte, causati da motivi contingenti. Il delitto in questione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 55 del 8 gennaio 2003
«Il reato di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) è integrato dalla condotta dell'agente che sottopone la moglie ad atti di vessazione reiterata e tali da cagionarle sofferenza, prevaricazione e umiliazioni, costituenti fonti di uno stato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48272 del 17 dicembre 2009
«Integra il delitto di maltrattamenti in famiglia e non quello di abuso dei mezzi di correzione la consumazione da parte del genitore nei confronti del figlio minore di reiterati atti di violenza fisica e morale, anche qualora gli stessi possano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22850 del 12 giugno 2007
«Il delitto di maltrattamenti in famiglia concorre con quello di violenza sessuale qualora le reiterate condotte di abuso sessuale, oltre a cagionare sofferenze psichiche alla vittima, ledono anche la sua libertà di autodeterminazione in materia...»