-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3492 del 11 marzo 2002
«In tema di responsabilità civile nell'attività medico-chirurgica, una volta accertato il nesso eziologico tra l'evento dannoso e la prestazione sanitaria, poiché il danneggiato fa valere la responsabilità contrattuale del prestatore d'opera...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17977 del 24 agosto 2007
«...ciò anche nell'ipotesi in cui la stessa fosse solita avvalersi di collaboratori domestici, perché comunque i suoi compiti risultano di maggiore ampiezza, intensità e responsabilità rispetto a quelli espletati da un prestatore d'opera dipendente.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3122 del 3 marzo 2003
«...l'obbligo contributivo del datore di lavoro sussiste indipendentemente dal fatto che siano stati in tutto o in parte soddisfatti gli obblighi retributivi nei confronti del prestatore d'opera, ovvero che questi abbia rinunziato ai suoi diritti.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2578 del 2 luglio 1975
«...e lecito contratto a titolo oneroso a favore di terzo (art. 1411 c.c.) e cioè della società, avente la stessa causa del contratto (di mandato, d'opera professionale di lavoro subordinato ecc.) preesistente fra il prestatore d'opera e la società.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4838 del 4 agosto 1988
«...e non della quantità di prestazioni fornite in dato periodo di tempo, come nel lavoro a cottimo (che è un prestatore d'opera subordinato), e l'appaltatore gestisce con piena autonomia, e con assunzione del rischio, la propria impresa organizzata.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4925 del 8 marzo 2006
«La disciplina che, con riguardo all'appalto, l'articolo 1667 c.c. detta in tema di garanzia per i vizi, e secondo cui, in particolare, la denuncia per i vizi non è necessaria se l'appaltatore ha riconosciuto i vizi o li ha occultati, è applicabile...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5981 del 22 giugno 1994
«Il principio in base al quale l'autonomia e la responsabilità dell'appaltatore nell'esecuzione dell'opera non vengono meno per il fatto che egli abbia ottemperato a specifiche richieste o direttive del committente opera a tutela dei diritti...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1175 del 5 maggio 1973
«...una situazione svantaggiosa nei confronti del preponente, essendo il primo non un prestatore d'opera subordinato, ma un lavoratore che svolge la sua attività senza alcun vincolo di dipendenza, in piena libertà ed autonomia, ed a proprio rischio.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 454 del 28 gennaio 1985
«I criteri di qualificazione dell'attività impiegatizia contenuti nel R.D.L. 13 novembre 1924, n. 1825 (disposizioni relative al contratto d'impiego privato) non sono direttamente applicabili (salvo l'eventuale limite derivante da norma...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3287 del 20 marzo 2000
«La missione del prestatore d'opera è caratterizzata dal fatto che il suo spostamento dalla sede, alla quale è stato destinato, è, a differenza del trasferimento, di durata meramente temporanea, ancorché indeterminata, ma determinabile con...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5284 del 29 maggio 1999
«Quando il rapporto di lavoro subordinato venga a cessare per dimissioni del prestatore d'opera, quest'ultimo non è legittimato a chiedere, in dipendenza della cessazione immediata del rapporto, l'indennità sostitutiva del preavviso.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5943 del 23 aprile 2002
«Per stabilire se sussiste la giusta causa di licenziamento e se è stata rispettata la regola codicistica della proporzionalità della sanzione occorre accertare in concreto se —, in relazione alla qualità del singolo rapporto intercorso tra le...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4935 del 1 aprile 2003
«L'art. 102 bis disp. att. c.p.p., nel prevedere che chi sia stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere ovvero a quella degli arresti domiciliari ha diritto ad essere reintegrato nel posto di lavoro qualora venga pronunciata...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 933 del 26 gennaio 1995
«Nel contratto d'opera — caratterizzato dall'autonomia del prestatore d'opera nella scelta dei mezzi e nell'organizzazione della propria attività volta al conseguimento dell' opus — non trovano applicazione le norme speciali antinfortunistiche,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13351 del 8 giugno 2006
«In tema di contratto d'opera, la norma di cui all'art. 2224 c.c. costituisce applicazione specifica dell'obbligo di diligenza previsto in via generale dall'art. 1176 c.c. che, facendo riferimento alla figura media del buon padre di famiglia, detta...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21421 del 11 novembre 2004
«Il prestatore d'opera per adempiere esattamente l'obbligo assunto, deve eseguire l' opus a regola d'arte e secondo gli accordi intervenuti, ma, salvo il caso di una pattuizione dettagliata e completa dell'attività da svolgere, egli deve anche...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3295 del 6 marzo 2003
«In tema di contratto d'opera ed in ipotesi di difformità e vizi dell'opera, ai sensi dell'art. 2226 c.c. ed al fine di individuare il termine di decadenza per la denunzia di essi, occorre distinguere i vizi noti al committente o facilmente...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1874 del 18 febbraio 2000
«In tema di esecuzione di contratto d'opera, la mancata denunzia dei vizi della stessa, da parte del committente, nel termine stabilito dall'art. 2226, secondo comma, c.c., ne determina la non incidenza sulla efficacia del contratto, con la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2912 del 28 luglio 1975
«In caso di recesso del committente dal contratto d'opera, il prestatore d'opera ha diritto al compenso per «mancato guadagno», rappresentato dall'utile netto che egli avrebbe tratto dai lavori previsti e non eseguiti.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1312 del 15 marzo 1978
«Ricorre l'ipotesi di impossibilità sopravvenuta della prestazione, e quindi di risoluzione del contratto d'opera, con cui il prestatore d'opera si è obbligato a promuovere vendite presso grandi comunità per conto di un'impresa di produzione di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7309 del 2 giugno 2000
«Cliente del professionista non è necessariamente il soggetto nel cui interesse viene eseguita la prestazione d'opera intellettuale, ma colui che, stipulando il relativo contratto, ha conferito l'incarico al professionista ed è, conseguentemente,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8543 del 8 aprile 2009
«In tema di prestazione d'opera professionale, l'iscrizione nell'albo, cui l'art. 2231 c.c. subordina l'azione del prestatore d'opera per il pagamento del compenso, deve corrispondere a quella adeguata e conferente alle caratteristiche oggettive...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3108 del 17 marzo 1995
«La «collaborazione», di cui parla l'art. 2232 c.c. - là ove contempla la possibilità che il prestatore d'opera professionale si avvalga, nella esecuzione dell'incarico, «sotto la propria direzione e responsabilità, di sostituti e ausiliari» -...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5248 del 27 agosto 1986
«In tema di prestazione d'opera intellettuale, la facoltà per il professionista di servirsi, ai sensi dell'ari. 2232 c.c., della collaborazione di sostituti od ausiliari non comporta mai che costoro diventino parti del rapporto di clientela,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6170 del 16 marzo 2011
«Il prestatore d'opera intellettuale che receda dal contratto in presenza di una giusta causa ha diritto al compenso per le prestazioni già eseguite, a condizione che provi l'esistenza del suo credito e, dunque, anche il risultato utile derivato al...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3062 del 4 marzo 2002
«L'art. 2230 c.c., relativo alla prestazione d'opera intellettuale, stabilisce che il relativo contratto è disciplinato dalle norme contenute nel capo secondo del titolo terzo del libro quinto del codice civile, nonché, se compatibili, da quelle...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5775 del 11 giugno 1999
«L'art. 2237 c.c. nel consentire al cliente di recedere dal contratto di prestazione di opera intellettuale ammette, in senso solo parzialmente analogo a quanto stabilito dall'art. 2227 c.c. per il contratto d'opera, la facoltà di recesso...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10444 del 21 ottobre 1998
«In materia di prestazioni professionali, il recesso operato ai sensi dell'art. 2237 c.c. non fa perdere al prestatore d'opera recedente il diritto al compenso per le prestazioni eseguite, tale compenso non può che essere determinato alla stregua...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5002 del 18 aprile 2000
«Il privilegio generale sui mobili del debitore, previsto dall'art. 2751 bis n. 2 c.c., garantisce solo i compensi professionali spettanti al singolo professionista o prestatore d'opera per il lavoro personale svolto, in forma autonoma, con...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9475 del 7 settembre 1999
«Per effetto della declaratoria di illegittimità costituzionale dell'art. 2751 bis n. 2 c.p.c. disposta dalla sentenza della Corte costituzionale 26 gennaio 1998, n. 1 nella parte in cui limitava il privilegio da esso previsto al prestatore...»