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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2577 del 6 marzo 1995
«Tali sono, per loro natura, quelli che tutelano gli interessi considerati dai delitti previsti dal codice penale, rispetto ai quali la tutela civilistica assegnata alle vittime costituisce il riflesso patrimoniale della violazione di un divieto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6221 del 16 febbraio 2006
«...di un precedente tentativo d'omicidio in danno della stessa vittima, a meno che non si dimostri che il tentativo prima e l'omicidio consumato poi siano stati compiuti, nel medesimo contesto organizzativo e cronologico, dallo stesso gruppo).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9532 del 8 marzo 2002
«In sede di riesame delle misure cautelari personali, il tribunale ha la stessa piena cognizione del giudice che ha emesso il provvedimento restrittivo e può, quindi, considerare non solo ragioni diverse da quelle poste a fondamento della misura,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9320 del 5 settembre 1995
«Per la sussistenza del reato associativo, l'accordo (coessenzialmente aperto) è destinato a costituire una struttura permanente ove i singoli associati divengono - ciascuno dell'ambito dei compiti assunti o affidati - parti di un tutto finalizzato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1758 del 27 maggio 1995
«In tema di misure cautelari, ai fini della verifica dei gravi indizi di colpevolezza richiesti dall'art. 273 c.p.p., la sola presunta appartenenza ad organizzazione collegiale di vertice in seno all'organizzazione criminale «Cosa Nostra», può...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1993 del 20 aprile 2000
«In tema di esigenze cautelari, il concetto di «delitti della stessa specie», rilevante ai fini della configurabilità del pericolo di reiterazione dei reati di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., deve essere inteso - avendo il legislatore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 599 del 8 marzo 1999
«In tema di misure cautelari personali, le «esigenze cautelari di eccezionale rilevanza», di cui al quarto comma dell'art. 275 c.p.p., possono riguardare i delitti della stessa specie di quello per cui si procede, purché si tratti di delitti per i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2593 del 13 giugno 1998
«Ai fini del giudizio prognostico ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., il concreto pericolo che l'imputato commetta delitti della stessa specie di quelli per cui si procede va desunto dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3109 del 10 ottobre 1995
«La nuova disciplina introdotta dalla L. 8 agosto 1995 n. 332 in materia di misure cautelari, per quanto concerne l'esigenza cautelare di tutela della collettività e cioè di prognosi di reiterazione di reati della stessa specie, se non rinuncia ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2796 del 7 settembre 1995
«In tema di misure cautelari personali, il giudizio prognostico di compromissione degli interessi della collettività, riferito al pericolo di reiterazione di reati della stessa specie (art. 274, lett. c, c.p.p.), dev'essere ancorato alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1154 del 31 marzo 1994
«Da tali elementi, a carattere oggettivo, detto giudice deve giungere, con motivazione adeguata e congrua, esente da vizi logici ed errori di diritto, alla formulazione della prognosi di pericolosità sociale dell'indagato o imputato a salvaguardia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4231 del 22 gennaio 1994
«In tema di esigenze cautelari, l'interpretazione dell'espressione «concreto pericolo che ... commetta ... delitti della stessa specie di quello per cui si procede», contenuta nell'art. 274, lettera c) c.p.p., non dev'essere ristretta nell'ambito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3134 del 10 ottobre 1992
«In tema di esigenze cautelari, l'espressione «delitti della stessa specie» (art. 274, lett. c, ultima parte c.p.p.) ha valore giuridico oggettivo e va riferita ai delitti che offendono lo stesso bene giuridico. Ne consegue che, qualora il delitto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3047 del 25 settembre 1992
«Ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 274 lett. c) c.p.p., per delitti della stessa specie di quello per cui si procede devono intendersi quelli che gli sono assimilabili quanto a bene protetto. Ne consegue che in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3091 del 7 ottobre 1992
«...va riferita a tutte le categorie di reati nella detta disposizione catalogate e, quindi, anche a quelli di attentato all'ordinamento costituzionale, di criminalità organizzata e, infine, della stessa specie «di quello per cui si procede».»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2531 del 4 agosto 1995
«In tema di misure cautelari personali, l'esigenza del «concreto» pericolo di commissione di delitti della stessa specie non può essere intesa nel senso di una realizzazione delittuosa in itinere. Si tratta, infatti, di un giudizio prognostico, nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1486 del 25 agosto 1993
«L'esigenza cautelare di cui all'art. 274, primo comma, lettera c) c.p.p. postula un giudizio prognostico, basato su un criterio di probabilità e di attualità di reiterazione di «gravi» delitti «della stessa specie». La detta norma, invero nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1034 del 29 maggio 1993
«In tema di misura cautelare personale, la concretezza del pericolo della commissione di gravi delitti o di reati della stessa specie di quello per cui si procede, non può essere valutata con riferimento esclusivo ad un «pericolo» già verificatosi,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3128 del 20 ottobre 1992
«In materia di misure cautelari personali, l'art. 274 c.p.p. — nel definire i criteri di una prognosi di pericolosità dell'indagato simmetrica al periculum in mora civilistico — accoglie nella norma della lett. c) l'esigenza di prevenzione speciale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29405 del 24 agosto 2006
«In tema di misure cautelari, nella verifica sulla sussistenza delle esigenze cautelari legate al pericolo che l'indagato o l'imputato commetta alcuni gravi delitti o comunque delitti della stessa specie di quello per cui si procede, il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45012 del 24 novembre 2009
«In tema di misure cautelari personali, la modifica dell'estensione della presunzione legale di inadeguatezza di misure diverse da quella custodiale, introdotta dal D.L. n. 11 del 2009 (convertito nella L. n. 38 del 2009), è previsione di carattere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2240 del 19 gennaio 2006
«In tema di misure cautelari personali, è immune da censure l'ordinanza del Tribunale del riesame che ravvisa la sussistenza delle esigenze cautelari di eccezionale rilevanza — atte a giustificare l'adozione della custodia cautelare in carcere nei...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1160 del 18 giugno 1999
«Anche il tempo decorso dall'applicazione della misura costituisce un dato di novità contestualmente valutabile ai fini della permanenza delle esigenze cautelari, purché sia accompagnato da altri elementi idonei a indurre il mutamento della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 138 del 30 marzo 1993
«In materia di estradizione per l'estero l'autenticità dei titoli giustificativi della domanda di estradizione è garantita dall'ufficialità della richiesta da parte dell'autorità richiedente qualora gli atti prodotti siano allegati alla richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 793 del 17 luglio 1995
«In simili casi il giudice italiano, oltre che considerare la condizione ostativa di cui alla lettera g) dell'art. 733 c.p.p., dovrà valutare eventuali ostacoli al riconoscimento della sentenza straniera nascenti dalle disposizioni di cui alle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1074 del 19 aprile 1991
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del secondo comma dell'art. 73 c.p. (che prevede che quando concorrono più delitti per ciascuno dei quali deve infliggersi la pena della reclusione non inferiore a ventiquattro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9949 del 5 novembre 1997
«...quindi, più severamente — è incompatibile con l'attenuante della provocazione, non potendo coesistere, nel compimento della stessa azione, stati d'animo contrastanti, dei quali l'uno esclude di per sé l'ingiustizia dell'azione dell'antagonista.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24561 del 30 maggio 2006
«Ordinamento penitenziario), non opera quando, trattandosi di delitti indicati in detta seconda disposizione soltanto come reati-fine di un'associazione per delinquere, non vi sia stata condanna per quest'ultimo reato (principio affermato, nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 298 del 15 gennaio 1992
«...della esistenza di una scriminante, che nella realtà, non sussiste (e che sarebbe quindi coperta dalla scriminante positiva) ma, per colpa, non si rappresenti o non osservi i limiti della scriminante stessa e, concretamente li trascenda.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1817 del 14 agosto 1996
«Il tribunale, nell'escludere la decorrenza dei termini di custodia cautelare in carcere dall'esecuzione della prima ordinanza aveva rilevato che nella specie non era applicabile la novella 332 del 1995 perché la fase delle indagini si era esaurita...»