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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47655 del 21 dicembre 2011
«...di diritto transitorio (art. 1, comma primo, lett. a, d. l. n. 10 del 2010, conv. in l. n. 52 del 2010), secondo il senso "fatto palese dal significato proprio delle parole" e affatto coerente con la inequivocabile "intenzione del legislatore".»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37087 del 29 settembre 2010
«È ancora attribuita alla Corte di assise, pur dopo la modifica dell'art. 5 c.p.p. per effetto della novella di cui alla L. n. 228 del 2003, la competenza per i reati di tratta di persone e di acquisto ed alienazione di schiavi, nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27254 del 14 luglio 2010
«Pur dopo l'entrata in vigore del D.L. 12 febbraio 2010 n. 10 (Disposizioni urgenti in ordine alla competenza per procedimenti penali a carico di autori di reati di grave allarme sociale), convertito nella L. 6 aprile 2010 n. 52, che ha attribuito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4964 del 8 febbraio 2010
«Il delitto di promozione, direzione od organizzazione di un'associazione di tipo mafioso aggravato ai sensi dell'art. 416-bis, comma quarto, c.p. (associazione armata), appartiene alla competenza della Corte d'Assise e non a quella del Tribunale,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5400 del 8 maggio 2000
«A seguito della modifica dell'art. 5 c.p.p., apportata con il D.L. 22 febbraio 1999, n. 29, convertito in legge 21 aprile 1999, n. 109, i delitti di rapina aggravata appartengono alla competenza del tribunale, e quindi della corte d'appello in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21063 del 26 maggio 2011
«La competenza per tutte le ipotesi di reato contenute nell'art. 416-bis c.p., a prescindere dalla pena edittale prevista in riferimento alla violazione contestata, appartiene al Tribunale anche con riguardo ai procedimenti avviati precedentemente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 25657 del 12 giugno 2003
«A norma dell'art. 38 legge 10 aprile 1951, n. 287, di riordinamento dei giudizi di assise, quando nelle leggi di procedura penale si fa riferimento a giudice di competenza superiore o a giudice superiore, la corte di assise si considera giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4960 del 9 novembre 1995
«Presupposto del procedimento incidentale di risoluzione di un conflitto di competenza è l'esistenza di due formali provvedimenti con cui due giudici prendano, o ricusino di prendere, contemporaneamente, cognizione di un medesimo fatto costituente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16214 del 11 maggio 2006
«Le irregolarità in tema di formazione dei collegi e di destinazione dei giudici agli uffici giudiziari incidono sulla capacità del giudice, con conseguente nullità ex art. 178, lett. a) c.p.p., solo quando hanno per scopo l'elusione o la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39944 del 9 novembre 2001
«In tema di incompatibilità, la mera conoscenza da parte del giudice del dibattimento degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero senza che vi sia poi alcuna valutazione di merito, non rende lo stesso giudice incompatibile a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 734 del 23 marzo 2000
«Il decreto presidenziale che decide senza formalità sulla dichiarazione di astensione è sottratto ad ogni forma di gravame, sia per il principio di tassatività delle impugnazioni, sia perché si tratta di provvedimento meramente ordinatorio, di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21064 del 4 giugno 2010
«Non è passibile di ricusazione il magistrato componente della Corte di Assise davanti alla quale è incardinato un procedimento penale per reati di omicidio commessi al fine di agevolare un'associazione di tipo mafioso, e quindi aggravati ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35719 del 24 ottobre 2006
«È inammissibile la dichiarazione di ricusazione della quale non sia depositata copia presso la cancelleria del giudice ricusato. (Nella specie, in cui il giudice ricusato era componente della Corte d'assise d'appello e la dichiarazione, presentata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8281 del 22 luglio 1995
«A norma dell'art. 57, comma secondo, lett. b), c.p.p., sono agenti di polizia giudiziaria, nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza, le guardie delle province e dei comuni quando sono in servizio. Consegue che la qualifica di agenti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8737 del 21 febbraio 2003
«Il provvedimento del presidente della corte d'assise che, a chiusura avvenuta del dibattimento, dispone la presenza, nella camera di consiglio preordinata alla deliberazione della sentenza conclusiva del giudizio, anche dei giudici supplenti, per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 138 del 28 febbraio 2000
«In tema di forme delle notifiche dei provvedimenti, la disposizione di cui al quinto comma dell'art. 148 c.p.p. detta una disciplina generale che si applica anche alle ordinanze impositive di misura cautelare. (Fattispecie relativa ad ordinanza...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26 del 9 ottobre 2000
«Ne consegue che, nella fase del giudizio, la richiesta di adozione, modifica o revoca di una misura cautelare personale coercitiva deve essere esaminata e decisa dal tribunale in composizione monocratica o collegiale, dalla Corte d'assise, dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4360 del 6 agosto 1996
«La richiesta di misura cautelare presentata dal P.M. al giudice procedente (nella specie corte di assise) a mezzo missiva, e non in pubblica udienza, è pienamente legittima, in quanto il vigente codice di rito non prevede, per tale incombenza,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3899 del 8 luglio 1998
«In tema di applicazione della sentenza n. 77 della Corte costituzionale, dichiarativa dell'illegittimità costituzionale dell'art. 294, comma primo, c.p.p. nella parte in cui non prevede, dopo la fase delle indagini preliminari e fino alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5543 del 30 gennaio 1995
«Al giudice dell'impugnazione è inibita l'adozione di misure coercitive a carico dell'imputato prosciolto, prima della pronuncia della sentenza che, riformando quella di primo grado, sia stata essa emessa all'udienza preliminare od all'esito di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4974 del 13 settembre 1999
«Nel giudizio di Corte d'Assise l'eventuale presenza in camera di consiglio dei giudici supplenti nelle fasi precedenti la chiusura del dibattimento è giustificata dalla necessità che essi, in ragione della decisione interlocutoria da adottare, si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1596 del 20 aprile 1996
«Anche nel procedimento che segue all'appello ex art. 310 c.p.p., i limiti dei poteri del giudice sono segnati dal devolutum, che va comunque circoscritto al thema decidendum proposto nell'istanza, sicché è inammissibile il gravame fondato su...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 748 del 19 febbraio 1998
«In sede di esecuzione non sono deducibili questioni concernenti la fase della cognizione che in essa avrebbero dovuto essere denunziate con i mezzi di gravame disposti dalla legge. (Fattispecie relativa a eccepita nullità del decreto di citazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10218 del 9 ottobre 1995
«In tema di decreto che dispone il giudizio, l'art. 429, lettera f), c.p.p. stabilisce che esso deve contenere l'indicazione del luogo della comparizione e l'art. 132 att. c.p.p. precisa che, quando la corte d'assise o il tribunale (e per l'effetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10248 del 13 novembre 1997
«Poiché, in caso di giudizio abbreviato, l'appello, ai sensi dell'art. 443, comma 4, c.p.p., segue sempre le forme di cui all'art. 599 stesso codice, con esclusione, quindi, in radice, della possibilità che si dia luogo a dibattimento, non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2877 del 12 settembre 1991
«Si applicano le disposizioni del nuovo codice di procedura penale, concernenti la facoltà di arresto e la forma ordinaria del rito (art. 476), al reato commesso dopo l'entrata in vigore del codice di procedura penale, nell'udienza dibattimentale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8858 del 28 settembre 1993
«In tema di composizione e costituzione della corte d'assise, l'omessa menzione nel verbale di dibattimento del giuramento prestato dai giudici popolari produce nullità di carattere relativo e quindi deve essere eccepita, ai sensi dell'art. 181,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3404 del 16 luglio 1998
«Gli artt. 51 e 570 c.p.p., 2 e 70 R.D. 30 gennaio 1941 n. 12 valgono a costituire un sistema per il quale il potere di impugnazione del pubblico ministero è collegato alle funzioni esercitate in via permanente dal giudice che ha emesso il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11353 del 25 novembre 1992
«Una volta stabilita la non impugnabilità autonoma delle ordinanze dibattimentali, rispetto alle quali una parte sia rimasta soccombente, non può negarsi il suo interesse ad impugnarle, coattivamente con impugnazione anche della sentenza,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1381 del 17 maggio 1995
«Gli indizi, che sono le prove indirette del fatto, inseriti in una serie causale costituiscono anelli di una catena di rapporti naturali costantemente uniformi e di comportamenti umani che secondo l'id quod plerumque accidit conducono ad un...»