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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3624 del 4 aprile 1995
«In tema di competenza per reati commessi all'estero, ai fini dell'applicazione dell'art. 10 comma 1 c.p.p., non sussiste equipollenza tra esecuzione dell'ordine di accompagnamento e arresto. La norma, così come, quanto ai concetti di residenza,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38019 del 12 maggio 2004
«La condizione di procedibilità prevista dall'art. 9, comma terzo, c.p. è realizzata quando l'Autorità giudiziaria estera, non avvalendosi della facoltà di chiedere l'estradizione, trasmetta all'autorità giudiziaria italiana tutti gli atti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16976 del 10 aprile 2003
«In tema di delitti omicidiali, deve qualificarsi come diretta e non come eventuale la particolare manifestazione di volontà dolosa definita “dolo alternativo” che sussiste allorquando l'agente, al momento della realizzazione dell'elemento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10820 del 11 maggio 2007
«Non è preclusa la prova testimoniale contro le attestazioni, recepite nei verbali annessi al rapporto della polizia giudiziaria, le quali, assolvendo alla funzione — diversa da quella propria dell'atto pubblico — di informativa all'autorità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48902 del 19 dicembre 2003
«La bandiera nazionale è penalmente tutelata dall'art. 292 c.p. non come oggetto in sè (diversamente da quanto di verifica, ad esempio, con riguardo al vilipendio di tombe o di cadavere, per il quale si richiede quindi che la condotta vilipendiosa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34145 del 11 agosto 2003
«In tema di violazione di sepolcro, la sussistenza del reato non è esclusa dalla circostanza che il sepolcro, la tomba o l'urna oggetto della violazione non si trovino in un cimitero consacrato, posto che la fattispecie di cui all'art. 407 c.p....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1198 del 6 giugno 1969
«Ai fini della tutela apprestata con le norme di cui agli artt. 407, 413 c.p., nel concetto di «cadavere» deve non soltanto comprendersi il corpo umano inanimato nel suo complesso e nelle singole parti, ma anche lo scheletro dopo che sia quindi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16569 del 2 maggio 2007
«Al fine della sussistenza dell'ipotesi aggravata del reato di vilipendio di cadavere è sufficiente il dolo generico, ovvero la consapevolezza di operare la mutilazione, nella cui condotta è insito il vilipendio. (Nell'occasione la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17050 del 11 aprile 2003
«L'elemento psicologico del reato di vilipendio di cadavere consiste nel dolo generico, ed è integrato quando l'agente sia consapevole che la condotta posta in essere è idonea ad offendere il sentimento di pietà verso i defunti ed è vietata da...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1107 del 17 maggio 1971
«Ai fini della tutela penale accordata dall'art. 410 c.p., rientrano nella nozione di «cadavere» tutti i resti umani tuttora capaci di suscitare l'idea della pietà verso i defunti. Ai fini della sussistenza del delitto aggravato previsto dal...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5772 del 16 febbraio 2005
«Mentre nel delitto di occultamento di cadavere il celamento dello stesso deve essere temporaneo, ossia operato deliberatamente in modo che il cadavere sia in seguito necessariamente ritrovato e non occorrono particolari accorgimenti nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27290 del 17 giugno 2004
«Il reato di cui all'art. 411 c.p.(distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere) pur realizzandosi con il nascondimento di un cadavere si differenzia dal reato di cui all'art. 412 c.p. (occultamento di cadavere) in quanto l'occultamento è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19068 del 23 aprile 2004
«In tema di occultamento e soppressione di cadavere, il profilo caratterizzante del reato previsto dall'art. 412 c.p. è la precarietà del nascondimento, mentre la natura definitiva dello stesso integra gli estremi del delitto di cui all'art. 411 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2802 del 28 marzo 1985
«Il reato di cui all'art. 411 c.p., nelle ipotesi di soppressione e di sottrazione, si realizza, come quello meno grave di occultamento di cadavere punito dall'art. 412 dello stesso codice, con un nascondimento del cadavere, ma mentre in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4494 del 29 gennaio 2008
«Una volta provata la realizzazione del reato di omicidio senza che il cadavere della vittima sia stato rinvenuto, la prova del concorrente reato di soppressione di cadavere è in re ipsa. (Nella circostanza, la Corte ha ribadito il principio che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1027 del 12 gennaio 2006
«Il reato di cui all'art. 411 c.p., anche nella forma tentata, presuppone che l'azione volta alla distruzione attinga le spoglie di un soggetto che abbia subito la cessazione irreversibile di tutte le funzioni vitali, dovendo altrimenti tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36465 del 10 ottobre 2011
«Nel delitto di occultamento di cadavere il celamento dello stesso deve essere temporaneo, ossia operato in modo tale che il cadavere sia in seguito necessariamente ritrovato, mentre nel delitto di soppressione o sottrazione di cadavere il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5139 del 2 giugno 1983
«Ai fini dell'elemento soggettivo del reato di sottrazione di cadavere è sufficiente, quale dolo generico, la volontà cosciente e libera di sottrarre i resti umani senza averne diritto, essendo indifferente il fine propostosi dall'agente (lucro,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8748 del 4 marzo 2011
«L'integrazione del reato di occultamento di cadavere non richiede che il nascondimento sia correlato a particolari accorgimenti, essendo sufficiente la sistemazione del cadavere in modo tale da ritardarne il ritrovamento per un tempo apprezzabile....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11327 del 10 dicembre 1993
«Perché possa integrarsi il reato di occultamento di cadavere non è necessario che la condotta sia posta in essere quando il corpo è già privo di vita ma occorre solo che essa sia intenzionalmente diretta a realizzare l'occultamento del cadavere;...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3235 del 17 marzo 1987
«Perché sussista il reato di occultamento, ai sensi dell'art. 412 c.p., non è necessario che il nascondimento sia correlato a particolari accorgimenti, essendo sufficiente che il cadavere sia stato sistemato in modo tale da ritardare per un tempo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5819 del 13 giugno 1981
«Elemento differenziale del delitto di occultamento di cadavere da quello di distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere è che il celamento dello stesso deve essere temporaneo, ossia deliberatamente operato in modo che il cadavere sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 742 del 7 maggio 1969
«Il delitto di occultamento si distingue da quello di soppressione di cadavere per la precarietà del nascondimento, onde l'occultamento definitivo costituisce soppressione del cadavere. Nel primo reato, pur sussistendo la consumazione sin dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14063 del 13 dicembre 1986
«L'omicidio preterintenzionale richiede che l'autore della aggressione abbia commesso atti diretti a percuotere o ledere e che esista un rapporto di causa ad effetto tra i predetti atti e l'evento letale senza la necessità che la serie causale, che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28554 del 24 giugno 2004
«La circostanza attenuante del ravvedimento operoso prevista dalla seconda parte dell'art. 62, n. 6 c.p. ha pacificamente natura soggettiva ed è ravvisabile solo se l'azione è determinata da motivi interni e non influenzata da fattori quali...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4612 del 5 maggio 1993
«In tema di concorso morale, la partecipazione psichica può estrinsecarsi sotto forma o di istigazione, col provocare o rafforzare deliberatamente l'altrui proposito criminoso, o di agevolazione, facilitando la preparazione o la consumazione del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45444 del 4 novembre 2014
«In tema di favoreggiamento personale, la causa di esclusione della punibilità prevista per chi ha commesso il fatto per essere stato costretto dalla necessità di salvare sé stesso o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4407 del 15 aprile 1998
«Ai fini della sussistenza del reato di cui all'art. 591 c.p. (abbandono di persone minori o incapaci), non è penalmente apprezzabile l'atto con il quale il direttore sanitario di una clinica — presso cui è ricoverato, in trattamento sanitario non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38757 del 19 settembre 2016
«In tema di prescrizione, nel caso di sospensione del procedimento a seguito di presentazione di richiesta di rimessione, la data di cessazione dell'effetto sospensivo e, pertanto, la data finale del periodo di sospensione del termine...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1142 del 11 gennaio 2017
«Affinché sia integrato il reato di occultamento di cadavere non è necessario che la condotta sia posta in essere quando il corpo è già privo di vita, essendo invece sufficiente che l'agente, ragionevolmente ipotizzata l'imminente morte della...»