Brocardi.it - L'avvocato in un click! CHI SIAMO   CONSULENZA LEGALE

Articolo 569 Codice Civile

(R.D. 16 marzo 1942, n. 262)

[Aggiornato al 26/11/2024]

Successione degli ascendenti

Dispositivo dell'art. 569 Codice Civile

A colui che muore senza lasciare prole, né genitori, né fratelli o sorelle o loro discendenti [467 c.c.], succedono per una metà gli ascendenti della linea paterna e per l'altra metà gli ascendenti della linea materna(1) [538, 544 c.c.].

Se però gli ascendenti non sono di eguale grado [76 c.c.], l'eredità è devoluta al più vicino senza distinzione di linea(2) [75, 538, 571 c.c.].

Note

(1) Quando gli ascendenti sono di eguale grado, l'eredità si divide per linee.
Esempio: se Tizio muore senza lasciare moglie, figli, genitori, fratelli e sorelle. La sua eredità viene devoluta ai nonni, materni e paterni. Ove vi siano due avi materni (nonna e nonno) e uno paterno le quote sono le seguenti: 1/4 alla nonna materna, 1/4 al nonno materno e 1/2 al nonno paterno.
(2) Ove gli ascendenti non siano dello stesso grado, il più prossimo esclude il meno prossimo, senza distinzione di linea.
Esempio: Tizio muore senza lasciare moglie, figli, genitori, fratelli e sorelle. Sopravvivono a Tizio un nonno materno e una bisnonna paterna. L'eredità si devolve per intero al nonno paterno.

Ratio Legis

Ove però gli ascendenti delle due linee non siano di uguale grado, l'intera quota spetta all'ascendente più prossimo, senza distinzione di linea.
Esempio: alla morte di Tizio, celibe senza figli, succedono i genitori del defunto, Caio e Mevia, ciascuno per la metà della quota di legittima riservata agli ascendenti dalla norma in commento, ossia la metà di 1/3. Se però Caio è premorto a Tizio, i genitori ancora viventi di Caio (nonni di Tizio) non succedono a Tizio in quanto la quota di Caio spetta a Mevia.

Spiegazione dell'art. 569 Codice Civile

Anche per la successione degli ascendenti diversi dai genitori, il sistema del codice è rimasto immutato.
La divisione si fa in parti eguali per linee, se gli ascendenti di linea paterna e quelli di linea materna si trovano nello stesso grado, e anche se sono di numero diseguale, facendosi poi la divisione per capi entro la stessa linea.
Non si fa invece divisione per linea, ma si segue l’ordine dei gradi, cioè l’ascendente più prossimo esclude il più remoto, quando gli ascendenti delle due linee siano di grado diseguale.

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.

SEI UN AVVOCATO?
AFFIDA A NOI LE TUE RICERCHE!

Sei un professionista e necessiti di una ricerca giuridica su questo articolo? Un cliente ti ha chiesto un parere su questo argomento o devi redigere un atto riguardante la materia?
Inviaci la tua richiesta e ottieni in tempi brevissimi quanto ti serve per lo svolgimento della tua attività professionale!

Consulenze legali
relative all'articolo 569 Codice Civile

Seguono tutti i quesiti posti dagli utenti del sito che hanno ricevuto una risposta da parte della redazione giuridica di Brocardi.it usufruendo del servizio di consulenza legale. Si precisa che l'elenco non è completo, poiché non risultano pubblicati i pareri legali resi a tutti quei clienti che, per varie ragioni, hanno espressamente richiesto la riservatezza.

Pietro L. chiede
mercoledì 02/03/2016 - Toscana
“A me interessa sapere se un cugino (figlio di fratello germano della mamma della defunta) è di grado di parentela superiore ad un cugino figlio di fratello collaterale del padre della defunta,e se di conseguenza è unico erede.Vi prego volermi dare questo chiarimento, vi ringrazio”
Consulenza legale i 08/03/2016
Nel caso in cui il de cuius muoia senza lasciare testamento operano le regole della successione legittima. In particolare, nel caso concreto trova applicazione l'art. 572 c.c., il quale stabilisce che “se qualcuno muore senza lasciare prole, né genitori, né altri ascendenti, né fratelli o sorelle o loro discendenti, la successione si apre a favore del parente o dei parenti prossimi, senza distinzione di linea. La successione non ha luogo tra i parenti oltre il sesto grado”.

La norma è da tempo interpretata dalla giurisprudenza nel senso che la successione si apre a favore dei parenti sia per parte di padre che di madre senza distinzione di linea, preferendo il parente di grado più vicino ed escludendo quello di grado più lontano (così Corte App. Roma, sent. 10 maggio 1951).

Anche autorevole dottrina (Cendron, Mengoni, Ronchi) ha confermato tale ricostruzione, ribadendo che in questo caso non rileva nè la distinzione tra linea paterna e materna, né la quella tra parentela unilaterale o bilaterale: in altre parole, i fratelli unilaterali sono equiparati a quelli germani. Facendo un esempio, se la defunta non lascia né figli né genitori, e i parenti più prossimi sono due fratelli unilaterali della madre della defunta e due fratelli germani del padre della defunta, ognuno degli zii della de cuius avrà diritto a 1/4 dell'eredità.

Passando ora ad applicare tale regola al caso concreto, bisogna anzitutto rilevare che lo scrivente non ha però specificato se gli zii della de cuius siano entrambi ancora vivi oppure no, poiché si parla genericamente di cugini.

Si delineano allora tre diverse possibilità.
Se entrambi gli zii della defunta sono vivi, l'eredità spetterà a ciascuno di loro in parti uguali, in ragione della loro maggiore vicinanza di grado rispetto alla de cuius. Infatti se gli zii, cioè i genitori dei cugini, sono ancora in vita, la successione spetta in parti uguali agli zii, ma non ai loro figli. Infatti in questo caso non è ammessa la rappresentazione, cioè quell'istituto che consente ai discendenti dei figli e dei fratelli del de cuius di accettare l'eredità ogni volta in cui il chiamato non voglia o non possa accettarla. In altre parole, i cugini sono esclusi dalla successione se i loro genitori sono in vita, poiché, per loro, non opera l'istituto della rappresentazione.
Se invece entrambi gli zii sono morti, se i cugini sono di pari grado erediteranno ciascuno ½ dei beni, altrimenti quello di grado più prossimo erediterà l'intero patrimonio del de cuius.
Qualora, infine, da una parte sia ancora vivo uno degli zii (ad es., il fratello della madre della defunta) mentre l'altro zio (ad es., il fratello del padre della defunta) non sia più in vita ma abbia lasciato figli (i cugini della de cuius), tutta l'eredità spetterà allo zio ancora in vita. Infatti in questo caso il parente più prossimo è rappresentato proprio dallo zio ancora vivente, che per la legge è considerato parente di terzo grado, mentre i cugini dello zio defunto sarebbero esclusi dalla successione poiché l'ordinamento li considera parenti di quarto grado.

Pietro L. chiede
mercoledì 24/02/2016 - Toscana
“vorrei sapere se la regola dei fratelli unilaterali vale anche per i figli di questi oppure nel caso di cugini di fratelli unilaterali e fratelli germani,questi ultimi siano considerati più prossimi ed abbiano diritto a tutta l'eredità. grazie.”
Consulenza legale i 01/03/2016
Quando una persona muore senza fare testamento la successione viene regolata dalla legge (c.d. successione legittima).
Nel caso concreto, in particolare, viene in rilievo l'art. 570 c.c., il quale prevede che, qualora il defunto deceda senza lasciare nè figli nè genitori nè altri ascendenti, succedano i fratelli e sorelle in parti uguali.

Nel caso di specie sono presenti (in numero non precisato) sia fratelli unilaterali, cioè quelli aventi in comune con il defunto un solo genitore, sia fratelli germani, che invece hanno in comune con il defunto entrambi i genitori.
L'articolo 570 c.c. citato stabilisce (per ovvie ragioni di equità) che i fratelli e le sorelle unilaterali conseguono la metà della quota che spetta ai fratelli germani.

Nel caso sottoposto all'attenzione sono presenti, inoltre, anche dei "cugini", che sarebbero cioè i figli dei fratelli unilaterali. Questi ultimi, in virtù dell'istituto della rappresentazione, possono subentrare al genitore: l'art. 467 c.c. prevede infatti che i discendenti dei figli e quelli dei fratelli e sorelle (anche, come nel caso di specie, unilaterali) possono subentrare nel luogo e nel grado del loro ascendente in tutti quei casi in cui quest'ultimo non voglia o non possa accettare l'eredità o il legato. In altre parole, i figli dei fratelli unilaterali (i "cugini") possono acquisire la quota che spetterebbe per legge al loro genitore nel caso in cui quest'ultimo non voglia o non possa accettarla.

In conclusione, nel caso concreto, l'eredità spetterà sia ai fratelli germani che ai fratelli unilaterali. Tuttavia ai figli dei fratelli unilaterali (i "cugini") spetterà la metà della quota che spetta ai fratelli germani. Questi figli dei fratelli unilaterali ("cugini") dovranno poi dividersi in parti uguali tale quota, perchè per la legge non rileva il loro numero, pertanto la quota loro spettante rimarrà sempre uguale (è quella che sarebbe spettata al loro genitore), sia che ci sia un unico figlio ("cugino") sia che ci siano più figli ("cugini").

Per rendere tutto più chiaro, facciamo un esempio: abbiamo Tizio (fratello germano del defunto) e Sempronio (fratello unilaterale del de cuius), quest'ultimo a sua volta ha due figli, Caio e Mevio. A Tizio spetteranno i 2/3 dell'eredità, a Sempronio 1/3. A sua volta, se Sempronio non vuole o non può accettare l'eredità, il suo 1/3 spetterà ai suoi figli Caio e Mevio, i quali a loro volta dovranno dividersi questo 1/3 dell'eredità in due parti parti uguali, e pertanto avranno 1/6 ciascuno.

Vic A. chiede
venerdì 19/12/2014 - Abruzzo
“Situation is Tom dies without a wife or any children,
And leaves no will,
He has a full brother from the same parents still alive,
Parents are deceased,
And had a step brother and sister from a different marriage who are now deceased and had children ,
Question is who gets Toms full inheritance”
Consulenza legale i 26/12/2014
Nel caso proposto Tom, senza moglie né figli, ha un fratello germano (con cui ha in comune entrambi i genitori) e un fratello e una sorella unilaterali (con cui ha in comune solo un genitore): il fratello germano è vivo, gli altri sono deceduti ma hanno dei figli in vita.
A chi spetta l'eredità di Tom, dal momento che questi non ha fatto testamento?

L'art. 570 del c.c. stabilisce che a colui che muore senza lasciare prole, né genitori, né altri ascendenti, succedono i fratelli e le sorelle in parti uguali. I fratelli e le sorelle unilaterali conseguono però la metà della quota che conseguono i germani.

Nel nostro caso, i due fratelli unilaterali sono morti. Operano allora gli artt. 467-469 c.c., che stabiliscono il diritto di rappresentazione in capo ai discendenti nel luogo e nel grado del loro ascendente, quando questi sia figlio o fratello/sorella del defunto. La rappresentazione opera ogni volta in cui questo ascendente non può o non vuole accettare l'eredità o il legato, ad esempio in quanto premorto.
I figli dei fratelli unilaterali possono quindi ereditare in luogo dei propri genitori defunti.

Quindi, nel caso di specie, l'eredità viene così suddivisa: metà al fratello germano; un quarto ai figli del fratello unilaterale; un quarto ai figli della sorella unilaterale.

[Tom's inheritance will be divided this way:
- 1/2 to the full brother;
- 1/4 to the children of the step brother;
- 1/4 to the children of the step sister.
]

Renzo S. chiede
martedì 05/08/2014 - Friuli-Venezia
“Tizia muore senza genitori, sorelle e discendenti ma solo con 2 cugine figlie di fratelli dei genitori e 3 nipoti figli di un terzo cugino premorto. A chi si evolve l'eredità.
Grazie per la gentilezza”
Consulenza legale i 05/08/2014
Ai sensi dell'art. 572 del c.c., a chi muore senza lasciare prole, né genitori, né altri ascendenti, né fratelli o sorelle o loro discendenti, succedono i parenti prossimi, non oltre il sesto grado. Vale la regola per cui il parente più prossimo esclude quello più lontano.
Nel caso di specie, erediteranno le due cugine viventi, che sono parenti di quarto grado di Tizia. I figli del cugino premorto (parenti di quinto grado) vengono esclusi dai parenti più prossimi e non vantano alcun diritto di rappresentazione in luogo del genitore deceduto.

Mario chiede
lunedì 02/09/2013 - Veneto
“Se Tizio muore senza coniuge, genitori, germani, zii ma solamente 6 cugini di cui 3 vivi e 3 defunti con figli . come va divisa l'eredità. grazie”
Consulenza legale i 13/09/2013
Nel quesito posto vengono in rilievo le norme che disciplinano la successione legittima (art. 566 del c.c. e ss), la quale si caratterizza per la presenza di una categoria di successibili che vanno dai parenti più vicini a quelli più lontani, fino al sesto grado.
In base a tale regola, nel caso specifico l’eredità del defunto verrà divisa tra i tre cugini ancora in vita in quanto si tratta dei parenti più stretti, ovvero di quarto grado ai sensi dell’art. 76 del c.c.. Infatti, i figli dei cugini premorti al de cuius risultano parenti di quinto grado sempre per la regola del computo della parentela di cui al sopra citato articolo. Per dovere di completezza precisiamo che i discendenti dei cugini premorti non hanno alcun diritto successorio in quanto non opera nei loro confronti l’istituto della rappresentazione di cui all’art. 467 del c.c., fenomeno in base al quale i discendenti solamente del figlio o fratello del de cuius subentrano in luogo e nel grado del loro ascendente quando questo non possa o non voglia accettare.

Isabella chiede
venerdì 08/03/2013 - Toscana
“Vorrei sciogliere vincolo parentale tra cugini. Non ho figli e temo che i miei averi restino a loro, figli delle sorelle di mia madre. Cosa si deve fare per eliminare legalmente il vincolo parentale? Anche se facessi testamento ad altra persona, spetterebbe quota legittima ai cugini. C'è qualche operazione da fare con il notaio?”
Consulenza legale i 08/03/2013
I legittimari, cioè coloro che hanno sempre diritto ad una quota del patrimonio del de cuius, sono solo i soggetti indicati all'art. 536 del c.c.: il coniuge, i figli legittimi, i figli naturali, gli ascendenti legittimi. I cugini non sono legittimari e possono divenire destinatari di eredità solo in assenza di parenti di grado più vicino al defunto, per successione "legittima" e solo in assenza di un atto di ultima volontà.
Con un testamento che disponga dell'intero patrimonio del testatore è, quindi, possibile escludere ogni chance per i cugini di divenire eredi.

GIANLUIGI R. chiede
sabato 18/02/2012 - Lombardia
“Se Tizio muore senza coniuge, genitori, germani, zii ma solamente un cugino da parte di padre e cinque cugini da parte di madre in quale misura spetta l'eredità tra cugini?
Grazie per la risposta.”
Consulenza legale i 20/02/2012

Se chi muore non lascia prole, nè genitori o ulteriori ascendenti, nè fratelli o loro discendenti, la successione si apre a favore dei parenti prossimi, senza distinzione di linea, entro il sesto grado.

Nel caso di specie, pertanto, l'intero asse ereditario verrà diviso in parti uguali tra i sei cugini del de cuius.


Raffaele chiede
lunedì 01/08/2011 - Campania

“Tizio muore senza coniuge, figli, genitori, ma in vita lascia quattro cugini, una sorellastra (figlia di primo letto del padre) e tre zii materni: a chi spetta ed in che misura la successione? Grazie.”

Consulenza legale i 02/08/2011

La successione nel patrimonio del defunto avviene per il rapporto di parentela con il successore. Il criterio seguito dalla legge è generalmente quello della prossimità del vincolo familiare. Mancando discendenti legittimi e naturali, come nel caso di specie, i fratelli hanno sempre titolo per la successione legittima (siano essi unilaterali o germani). Essi concorrono solo con gli ascendenti del de cuius e con il coniuge ed escludono i successibili di grado più lontano. Nel caso di specie, l'eredità spetterà alla sorella consaguinea del de cuius (sua parente di secondo grado), non essendovi ascendenti o coniuge con cui concorrere.


Saio chiede
mercoledì 27/04/2011 - Lombardia
“Come si divide la successione tra 10 cugini, di cui 7 sono figli di sorella germana, gli altri tre sono figli di fratello unilaterale. Questi 10 cugini sono gli unici eredi.”
Consulenza legale i 28/04/2011

In tale caso trova applicazione l’art. 572 del c.c.. Trattandosi di parenti prossimi entro il sesto grado, la successione si apre in loro favore, senza distinzione di linea (paterna o materna) e senza distinguere tra parenti bilaterali o unilaterali. Nel caso prospettato, pertanto, tutto l’asse verrà diviso in parti uguali fra gli appartenenti alla stessa categoria di parenti collaterali (i "cugini").


Giorgio chiede
martedì 08/02/2011
“Se tizio muore senza coniuge, genitori, fratelli, nipoti ma solamente uno zio paterno vivo e dieci cugini di figli dei fratelli del padre deceduto. chi eredita e in base a quale articoli del codice civile?
Grazie.”
Consulenza legale i 09/02/2011

Si applicano le norme sulla successione legittima.
In particolare si vedano l'art. 569 del c.c. e l'art. 572 del c.c..


PASQUALE chiede
martedì 04/01/2011

“Se tizio muore senza coniuge, genitori, fratelli, nipoti ma solamente undici cugini da parte del padre e dalla parte della madre una zia e quattro cugini di cui due figli della zia, chi eredita ed in base a quale articoli del codice civile?
Grazie.”

Consulenza legale i 19/01/2011

Nella successione legittima la legge determina un sistema completo di categorie di successibili, che vanno dai più stretti congiunti fino allo Stato.
Eredi per eccellenza sono i discendenti legittimi e i naturali il cui stato sia legalmente accertato.
Se chi muore non lascia prole, né genitori o ulteriori ascendenti, né fratelli o loro discendenti, succedono gli altri parenti fino al sesto grado ai sensi dell'art. 572 del c.c.. Qui vale la regola che il più vicino esclude gli altri. Di conseguenza legittimata a succedere sarà la zia, sorella della madre, in quanto parente di terzo grado.


Gianni chiede
domenica 21/11/2010
“Se tizio muore senza coniuge, genitori, fratelli, nipoti ma ha solo una zia (moglie del fratello della mamma di tizio, la quale è vedova e si è risposata)ed i cugini di primo grado chi ha diritto all'eredità?grazie.”
Consulenza legale i 21/11/2010

Come è noto, la vocazione legittima opera quando manca in tutto o in parte quella testamentaria. Le categorie di chiamati sono: il coniuge, i discendenti legittimi e naturali, gli ascendenti legittimi, i collaterali, gli altri parenti e infine lo Stato, secondo l'ordine fissato dalla legge (art. 565 del c.c.).

Se il defunto non lascia figli o discendenti, genitori o ascendenti, fratelli o sorelle o loro discendenti, la successione si apre a favore degli altri parenti, cioè dei parenti prossimi (secondo la regola "il prossimo esclude i remoti") senza distinzione di linea, ma la successione non ha luogo tra parenti oltre il sesto grado.

Giuridicamente la zia è parente di terzo grado, i cugini di quarto. Ha quindi diritto a succedere la zia in quanto parente prossimo del de cuius.


Giuseppe R. chiede
mercoledì 17/11/2010

“Se tizio muore senza coniuge, genitori, fratelli, nipoti ma solamente dieci cugini e due zie (una paterna e una materna) chi eredita ed in base a quale articoli del codice civile?
Grazie.”

Consulenza legale i 19/11/2010

Nella successione legittima la legge determina un sistema completo di categorie di successibili, che vanno dai più stretti congiunti fino allo Stato.
Eredi per eccellenza sono i discendenti legittimi e naturali il cui stato sia legalmente accertato. Se mancano discendenti succedono i genitori o ascendenti legittimi e gli adottanti di un'adozione legittimante.
I genitori o gli ascendenti concorrono con il coniuge superstite e con i fratelli del de cuius escludendo tutti gli altri collaterali.
Se chi muore non lascia prole, nè genitori o ulteriori ascendenti, nè fratelli o loro discendenti succedono, ai sensi dell'art. 572 del c.c. gli altri parenti fino al sesto grado. Qui vale la regola che il più vicino esclude gli altri. Di conseguenza nel caso in esame avranno diritto a succedere le due zie in parti uguali essendo esse parenti di terzo grado del de cuius, escludendo a loro volta la successione dei cugini.


Lillino chiede
mercoledì 27/10/2010

“per la morte di soggetto senza genitori, senza coniuge e senza figli quali sono gli aventi diritto all'eredità.
unici eredi viventi sono gli zii. grazie.”

Maria chiede
lunedì 12/07/2010

“Siamo tutti figli di cugini della defunta Tizia, n. 10 da parte del padre di Tizia e n. 5 da parte della madre di Tizia. Come si divide l'eredità? In parti uguali o distinte tra cugini da parte di padre e cugini da parte di madre? Grazie in anticipo per la gentile risposta.”

Consulenza legale i 22/12/2010

Nella successione legittima la legge determina un sistema completo di categorie di successibili, che vanno dai più stretti congiunti fino allo Stato, il quale è chiamato a raccogliere l'eredità nei casi estremi quando manchino altri eredi testamentari o legittimi, oppure quando tutti abbiano rinunziato. Il criterio seguito dalla legge è generalmente quello della prossimità del vincolo familiare.
Se chi muore non lascia prole, né genitori o ulteriori ascendenti, né fratelli o loro discendenti, succedono gli altri parenti fino al sesto grado. Qui pure vale la regola che il più vicino esclude gli altri, con l'eccezione di tutti i discendenti dei fratelli, anche se parenti in quarto grado.
Nella parentela di sesto grado rientrano i cugini del de cuius, non però i figli dei cugini che in relazione alla successione legittima non risulterebbero essere successibili.
In mancanza di testamento che dispone nei confronti di questi soggetti da parte del defunto, l'eredità sarà devoluta al patrimonio dello Stato.


Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.