AUTORE:
Lorenzo Baudino Bessone
ANNO ACCADEMICO: 2020
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Torino
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Il diritto alla privacy dei minori è un tema che solo in tempi recenti è stato oggetto di attenzione da parte del legislatore italiano ed europeo. Ciò è sicuramente conseguenza del progresso vertiginoso verificatosi, in ambito scientifico e tecnologico, nel campo dell’informatica e del settore digitale, che ha portato ad un cambiamento epocale della nostra società: nell’era digitale, la vita di ogni persona fisica, così come l’organizzazione di aziende, servizi e istituzioni, viene proiettata quotidianamente nel mondo digitale, tramite l’uso di Internet, server, smartphone e, in generale, qualsiasi device che permetta un’interconnessione, non solo tra persone, ma anche tra cose (“Internet of Things”).
Negli ultimi anni, tale irrefrenabile fenomeno si è reso sempre più evidente ed ha messo in luce le preoccupazioni e i pericoli che possono derivare da un uso distorto delle informazioni riguardanti le persone e dei loro dati che vengono raccolti, conservati e trattati per il tramite di questi nuovi strumenti tecnologici.
Nasce, così, il diritto alla protezione dei dati personali, e ne consegue un complesso ed anche affannoso lavoro, da parte del legislatore, volto a normare e regolamentare il mondo digitale al quale si interfacciano le persone, le aziende, le grandi multinazionali dell’informatica e gli stessi Stati.
I minori, che sono tra i maggiori fruitori dei servizi digitali, in particolare dei Social Networks, proprio in quanto categoria più vulnerabile ad un trattamento illecito dei loro dati personali, necessitano inevitabilmente di una maggiore protezione per porli al riparo dalle insidie che un errato management della privacy potrebbe loro causare.
La tesi si propone, dunque, di analizzare le norme internazionali e italiane in tema di privacy e "data protection", al fine di ricostruire il quadro giuridico di tutela dei minori nella loro proiezione digitale.
Nel corso dello studio, viene evidenziata, in particolare, una grande difficoltà di bilanciamento tra una tradizionale visione di stampo paternalistico della protezione del diritto alla privacy del minore e quell’insieme di diritti fondamentali che quest’ultimo si vede riconosciuto dalla Costituzione, come il diritto al libero sviluppo della personalità che avviene nelle diverse interazioni sociali, oramai sempre più canalizzate all’interno del web.
Il discorso viene, poi, collegato alle nuove disposizioni in materia di cyberbullismo, che forniscono uno spettro di tutele a cui il minore può ricorrere, anche direttamente, allo scopo di arginare tale pericoloso fenomeno, che costituisce una minaccia sempre più diffusa alla privacy dei ragazzi nella Rete.
Negli ultimi anni, tale irrefrenabile fenomeno si è reso sempre più evidente ed ha messo in luce le preoccupazioni e i pericoli che possono derivare da un uso distorto delle informazioni riguardanti le persone e dei loro dati che vengono raccolti, conservati e trattati per il tramite di questi nuovi strumenti tecnologici.
Nasce, così, il diritto alla protezione dei dati personali, e ne consegue un complesso ed anche affannoso lavoro, da parte del legislatore, volto a normare e regolamentare il mondo digitale al quale si interfacciano le persone, le aziende, le grandi multinazionali dell’informatica e gli stessi Stati.
I minori, che sono tra i maggiori fruitori dei servizi digitali, in particolare dei Social Networks, proprio in quanto categoria più vulnerabile ad un trattamento illecito dei loro dati personali, necessitano inevitabilmente di una maggiore protezione per porli al riparo dalle insidie che un errato management della privacy potrebbe loro causare.
La tesi si propone, dunque, di analizzare le norme internazionali e italiane in tema di privacy e "data protection", al fine di ricostruire il quadro giuridico di tutela dei minori nella loro proiezione digitale.
Nel corso dello studio, viene evidenziata, in particolare, una grande difficoltà di bilanciamento tra una tradizionale visione di stampo paternalistico della protezione del diritto alla privacy del minore e quell’insieme di diritti fondamentali che quest’ultimo si vede riconosciuto dalla Costituzione, come il diritto al libero sviluppo della personalità che avviene nelle diverse interazioni sociali, oramai sempre più canalizzate all’interno del web.
Il discorso viene, poi, collegato alle nuove disposizioni in materia di cyberbullismo, che forniscono uno spettro di tutele a cui il minore può ricorrere, anche direttamente, allo scopo di arginare tale pericoloso fenomeno, che costituisce una minaccia sempre più diffusa alla privacy dei ragazzi nella Rete.