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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2653 del 13 marzo 1991
«La clausola della polizza di assicurazione, che, in deroga all'art. 1901 primo comma c.c. (deroga consentita dall'art. 1932 c.c.), preveda l'efficacia del rapporto sin dalla sua decorrenza, nonostante il mancato pagamento del premio, può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17484 del 9 agosto 2007
«L'art. 1189 c.c., che riconosce efficacia liberatoria al pagamento effettuato dal debitore in buona fede a chi appare legittimato a riceverlo, si applica, per identità di ratio sia all'ipotesi di pagamento effettuato al creditore apparente, sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 535 del 21 gennaio 1999
«Ne consegue che in tali casi, alla scadenza del termine in cui il pagamento deve essere eseguito, si verifica la mora del debitore senza bisogno di intimazione ( mora ex re ), a norma dell'art. 1219, comma secondo, n. 3, c.c., e per effetto della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4592 del 26 ottobre 1977
«Pertanto, la circostanza che il sottoscrittore di una proposta di polizza, inoltrata a compagnia assicurativa, versi nelle mani dell'agente di quest'ultima una somma di denaro, a titolo di premio, non può assurgere a fatto equipollente e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6621 del 15 dicembre 1981
«Con riguardo al documento sottoscritto dal soggetto che intende assicurarsi e contenente una semplice proposta di contratto, sì da restare di per sé idoneo alla costituzione del rapporto assicurativo fino a che non intervenga l'accettazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 204 del 10 gennaio 2003
«In tema di rappresentanza, l'applicabilità del principio dell'apparenza del diritto richiede che il rappresentato abbia tenuto un comportamento colposo tale da ingenerare nel terzo il ragionevole convincimento che al rappresentante apparente fosse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 469 del 15 gennaio 2003
«In tema di rappresentanza processuale dell'agente di assicurazione, si deve distinguere a seconda che vi sia o meno conferimento di poteri rappresentativi, nel senso che, se il conferimento vi è, la rappresentanza deriva dal relativo atto e, a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1322 del 9 febbraio 1998
«Se l'agente di assicurazione ha la facoltà di rilasciare la quietanza dei premi (art. 1744 c.c.) soltanto su moduli predisposti e firmati dalla società assicuratrice, egli agisce come adiectus solutionis causa e non come rappresentante di essa.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9386 del 11 luglio 2001
«In base a quanto dispone l'art. 1753 c.c., la disciplina degli agenti di assicurazione è contenuta negli usi e negli accordi collettivi del settore e solo in mancanza di questi è consentito applicare in via analogica le norme del codice civile in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7033 del 7 luglio 1999
«Nel primo la rappresentanza è fondata sull'art. 1903 c.c. ed è limitata alle obbligazioni dipendenti dal contratto di assicurazione stipulato dall'agente; nel secondo deriva dall'atto di conferimento, ai sensi degli artt. 1744, 1752 e 1753 c.c....»