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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3244 del 27 marzo 1998
«In tema di eredità giacente, il rigetto, da parte del pretore, della richiesta di fissazione di un termine per il rendiconto e per la liquidazione delle attività (artt. 496 e 500 c.c.) può essere impugnato, sotto forma di reclamo, al competente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6231 del 15 maggio 2000
«L'atto d'appello introduce un procedimento d'impugnazione, nel quale i poteri cognitori del giudice, all'infuori delle questioni rilevabili d'ufficio, sono circoscritti dall'iniziativa della parte istante, spettando ad essa di attivarsi per la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16 del 5 gennaio 1985
«...di cui all'art. 533 c.c., la quale ha come oggetto il riconoscimento, a favore dell'istante, della sua qualità di erede al fine di ottenere la restituzione dei beni ereditari da parte di chi possieda questi a titolo di erede o senza titolo alcuno.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7525 del 23 maggio 2002
«...calcolata da una linea ideale di confine equidistante dai due fondi (situata, pertanto, sulla mezzeria dell'area intermedia) tutte le volte in cui la distanza stessa, prescritta dallo strumento urbanistico locale, debba osservarsi tra fabbricati.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5115 del 22 maggio 1998
«L'intercapedine, sotterranea o non, non può presumersi di proprietà comune (come il muro divisorio, ex art. 880 c.c.) per il solo fatto di essere realizzata sul confine, essendo costituita da uno spazio vuoto e non pieno (a differenza del muro),...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 145 del 9 gennaio 1993
«...menzionata, ma assimilabile a quelle indicate nella norma richiamata (nella specie: pozzetti diversi dai pozzi) la loro potenzialità dannosa, non presunta, deve essere accertata in concreto, con onere della prova a carico della parte istante.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25475 del 16 dicembre 2010
«...ugualmente sussistente l'obbligo di rispettare le distanze ivi previste - accertare in concreto, sulla base delle loro specifiche caratteristiche e con onere della prova a carico della parte istante, se abbiano o meno attitudine a cagionare danno.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3525 del 12 luglio 1978
«Le disposizioni in tema di ampliamento coattivo del passaggio sul fondo altrui (art. 1051, terzo comma, c.c.) sono applicabili anche nel caso in cui l'istante, proprietario del fondo dominante, sia al tempo stesso comproprietario del sentiero sul...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5548 del 8 giugno 1994
«In tema di riassunzione del processo interrotto, mentre ha natura perentoria il termine di sei mesi stabilito dall'art. 305 c.p.c. per la riassunzione della causa, è meramente ordinatorio il termine, ex art. 303 stesso codice, in concreto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3351 del 28 luglio 1977
«La tollerabilità, o meno, del pregiudizio che la costruzione di uno sporto nel muro perimetrale comune può arrecare alla presa di aria e luce di locali appartenenti a uno dei condomini dipende non solo dall'ampiezza dello sporto e dalla superficie...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10704 del 14 dicembre 1994
«...da parte dei proprietari degli appartamenti siti al primo e al secondo piano, in relazione anche alla giacitura particolare dell'edificio condominiale, il cui piano terra si trovava di circa due metri al di sotto della latistante via pubblica).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18214 del 10 settembre 2004
«...alle cose comuni la realizzazione da parte di un condomino di una struttura delimitante il posto auto di proprietà esclusiva, che rendeva impossibile l'accesso comune antistante ai singoli posti auto limitando altresì l'utilizzo della caldaia).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1428 del 12 febbraio 1994
«...escluso il possesso da parte dell'istante della servitù di passaggio anche con mezzi meccanici in base al rilievo che il transito con i mezzi meccanici era avvenuto pochissime volte, in episodi verificatisi a lunghissimi intervalli di tempo).»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4504 del 27 ottobre 1989
«...indipendentemente dal fatto che il godimento allegato dalla parte istante possa formare oggetto di concessione amministrativa (circostanza rilevante, ai sensi del terzo comma del cit. art. 1145 c.c., nel diverso caso dell'azione di manutenzione).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7109 del 26 giugno 1993
«Nell'ipotesi in cui il giudice d'appello con la sua pronuncia riformi la sentenza di primo grado, in base alla quale l'istante aveva conseguito il possesso della cosa oggetto della sua domanda di reintegrazione (art. 1168 c.c.), viene meno il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15558 del 25 luglio 2005
«In tema di possesso di servitù di veduta, agli effetti della tutela restitutoria di cui all'art. 1168 c.c., non è necessario accertare che la veduta sia esercitata in forza di un regolare titolo di acquisto, essendo sufficiente, invece, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10936 del 4 novembre 1993
«...della notificazione del ricorso stesso con il decreto di fissazione della comparizione delle parti, tenendo conto che detto deposito segna l'esercizio del diritto da parte dell'istante ed al contempo la instaurazione del procedimento possessorio.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15659 del 15 luglio 2011
«Anche nel caso in cui sia dedotto non l'inadempimento dell'obbligazione, ma il suo inesatto adempimento, al creditore istante sarà sufficiente la mera allegazione dell'inesattezza dell'adempimento, gravando ancora una volta sul debitore l'onere di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7051 del 28 luglio 1997
«Qualora l'istante per la condanna della controparte per responsabilità processuale, ex art. 96 c.p.c. abbia individuato, tra le due ipotesi normative ivi previste, la fattispecie di cui al primo comma (dolo o colpa grave nell'agire o resistere in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1799 del 18 febbraio 1995
«Il potere, riconosciuto dalla legge al giudice, di liquidare il danno con valutazione equitativa non esonera la parte istante dall'onere di fornire gli elementi probatori ed i dati di fatto in suo possesso, al fine della precisa determinazione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1073 del 1 febbraio 2000
«In tema di esecuzione per consegna o rilascio, a norma dell'art. 609, comma primo c.p.c. per «cose mobili appartenenti alla parte tenuta al rilascio» s'intendono non solo quelle di sua proprietà ma anche quelle oggetto di un semplice diritto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11039 del 12 maggio 2006
«Il principio della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato (art. 112 c.p.c.) — come il principio del tantum devolutum quantum appellatum (artt. 434 e 437 c.p.c.) — non osta a che il giudice renda la pronuncia richiesta in base ad una...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13533 del 30 ottobre 2001
«Anche nel caso in cui sia dedotto non l'inadempimento dell'obbligazione, ma il suo inesatto adempimento, al creditore istante sarà sufficiente la mera allegazione dell'inesattezza dell'adempimento (per violazione di doveri accessori, come quello...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3993 del 5 luglio 1982
«Al fine dell'accertamento delle condizioni economiche dell'obbligato, il coniuge istante per l'assegno di divorzio può invocare, in qualità di terzo a norma dell'art. 1415 secondo comma c.c., la simulazione di atti compiuti dall'altro coniuge, che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9666 del 3 ottobre 1997
«La disdetta del contratto di locazione costituisce atto negoziale unilaterale recettizio concretantesi in una manifestazione di volontà che può essere comunicata sia per iscritto che verbalmente, purché inequivocabilmente idonea a manifestare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6804 del 15 giugno 1991
«L'autorizzazione, per mero titolo di cortesia, al posteggio di un veicolo nello spiazzo privato (nella specie, recintato) antistante uno stabilimento industriale, anche se emessa da dipendente dell'impresa dotato dei necessari poteri, non implica,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9604 del 21 luglio 2000
«In tema di ripetizione d'indebito, deve ritenersi operante il normale principio dell'onere della prova gravante sul creditore istante, il quale è, pertanto, tenuto a dimostrare sia l'avvenuto pagamento, sia la mancanza di una causa che lo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2272 del 4 febbraio 2005
«Pertanto colui che agisce per ottenere il risarcimento deve dimostrare che l'evento dannoso si è verificato nel tempo in cui l'alunno era sottoposto alla vigilanza dell'insegnante, restando indifferente che invochi la responsabilità contrattuale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9037 del 15 aprile 2010
«La responsabilità di cui all'art. 2052 c.c., prevista a carico del proprietario o di chi si serve dell'animale per il periodo in cui lo ha in uso, in relazione ai danni cagionati dallo stesso, trova un limite solo nel caso fortuito, ossia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2134 del 25 febbraio 2000
«È configurabile un danno biologico risarcibile per gli stretti congiunti della persona deceduta per effetto di illecita condotta altrui, allorché, le sofferenze causate a costoro da detta perdita abbiano determinato una lesione della integrità...»