-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15131 del 18 luglio 2005
«...condividente, sulla base della sommatoria del relictum e del donatum al momento dell'apertura della successione, e quindi garantire a ciascuno degli eredi la possibilità di conseguire una quantità di beni proporzionata alla propria quota.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2453 del 28 giugno 1976
«...l'equilibrio e la parità di trattamento, al fine che non venga alterato il rapporto di valore fra le varie quote e sia garantito a ciascuno degli eredi stessi la possibilità di conseguire una quantità di beni proporzionata alla propria quota.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 279 del 12 gennaio 2000
«Eventuali violazioni dei doveri coniugali dovranno, in tal caso, essere giudicate irrilevanti ai fini dell'addebitabilità, sempre che si configurino come una reazione immediata e proporzionata ad un torto ricevuto e non si traducano in una...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5813 del 3 luglio 1987
«Pertanto, l'addebito della separazione a carico di un coniuge può conseguire anche dall'abbandono dell'altro coniuge e della prole commesso dopo l'instaurarsi della suddetta situazione di rottura per incompatibilità di caratteri, tenendo conto che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6093 del 16 giugno 1990
«...è necessaria la presenza di un fatto impeditivo di importanza proporzionata al valore del diritto sacrificato cosi che il trauma presumibilmente riportabile dal minore sarebbe così grave da pregiudicare in modo serio il suo sviluppo psicofisico.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23304 del 8 novembre 2007
«Il principio dell'insindacabilità della liquidazione equitativa del danno in sede di giudizio di legittimità non trova applicazione quando nella sentenza di merito non sia stato dato conto del criterio utilizzato, la relativa valutazione risulti...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3341 del 7 marzo 2001
«...perchè così mancherebbe la proporzionalità tra i rispettivi inadempimenti, potendo giustificarsi soltanto una riduzione del canone proporzionata all'entità del mancato godimento, applicandosi, per analogia, i principi dettati dall'art. 1584 c.c.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5231 del 26 maggio 1998
«...buona fede e pertanto il giudice del merito deve accertare se la spesa occorrente per eliminare i vizi dell'opera è proporzionata a quella che il committente rifiuta perciò di corrispondere all'appaltatore, ovvero subordina a tale eliminazione.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10798 del 28 aprile 2008
«...anche in considerazione dell'età avanzata del beneficiario del vitalizio, non essendo ravvisabile alcun rischio, ma esclusivamente una sproporzionata posizione di vantaggio, nel contraente che ha acquistato la proprietà dell'immobile. »
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13066 del 14 luglio 2004
«...sindacabile in sede di legittimità ove il giudice del merito dia del medesimo conto, la valutazione risulti congruente al caso, e la concreta determinazione dell'ammontare del danno non sia, per difetto o per eccesso, palesemente sproporzionata.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14752 del 14 novembre 2000
«...subito dalla vittima. Quando il giudice dia conto d'aver considerato questi fattori ed il giudizio sia congruente al caso, la concreta determinazione dell'ammontare del danno non deve poi essere palesemente sproporzionata per difetto od eccesso.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15568 del 11 agosto 2004
«...dalle comuni regole di esperienza — che quanto più stretto è il rapporto parentale tanto più intenso è il dolore, specie se al rapporto si associ la convivenza), e la determinazione non risulti palesemente sproporzionata per difetto od eccesso.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14402 del 30 giugno 2011
«...della preferenza assegnata ad una liquidazione che, avuto riguardo alle circostanze del caso concreto, risulti sproporzionata rispetto a quella cui si giungerebbe mediante l'applicazione dei parametri recati dalle anzidette "tabelle" milanesi.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11554 del 6 novembre 1995
«Il suddetto criterio, nell'utilizzare, ai fini dell'individuazione del contratto collettivo applicabile, il parametro dell'attività effettivamente esercitata dall'imprenditore, è coerente con i principi fissati dall'art. 36 della Costituzione che,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2861 del 26 febbraio 2002
«Ne consegue che il disposto dell'art. 36, primo comma, Cost., relativo al diritto ad una retribuzione proporzionata e sufficiente, ancorché norma immediatamente precettiva e non programmatica, non è applicabile al rapporto di cui si tratta. È,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2245 del 1 febbraio 2006
«Alla stregua dell'art. 36, primo comma, Cost. il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. Di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17250 del 28 agosto 2004
«Nel determinare la retribuzione proporzionata e sufficiente, ai sensi dell'art. 36 Cost., il giudice di merito, assunti i minimi salariali indicati dal contratto collettivo nazionale quali parametri di riferimento, può legittimamente, secondo una...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11293 del 28 agosto 2000
«Ne consegue che l'operato del giudice di merito che, nel determinare la retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro, faccia riferimento ai minimi dei contratti collettivi del settore includendo gli aumenti corrispondenti agli...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3218 del 26 marzo 1998
«Con riguardo a rapporto di lavoro intercorso con datore di lavoro non aderente ad una delle organizzazioni firmatarie di un contratto collettivo, è impedito assumere puramente e semplicemente quale parametro di determinazione della giusta...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27887 del 30 dicembre 2009
«In materia di pubblico impiego, il dipendente pubblico assegnato, ai sensi dell'art. 52, comma 5, del D.L.vo n. 165 del 2001, allo svolgimento di mansioni corrispondenti ad una qualifica superiore rispetto a quella posseduta ha diritto, anche in...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7370 del 9 agosto 1996
«In tema di rapporto di lavoro, il cosiddetto codice disciplinare non deve necessariamente contenere una precisa e sistematica previsione delle singole infrazioni, delle loro varie graduazioni e delle corrispondenti sanzioni, essendo invece...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5753 del 25 maggio 1995
«Il licenziamento, sanzione idonea a privare il lavoratore e la sua famiglia dei mezzi sufficienti alla sua esistenza, deve conseguire ad illeciti di proporzionata gravità e non a fatti, seppure penalmente rilevanti, che oltre ad arrecare un tenue...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1188 del 3 febbraio 2000
«...minima proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro), il rapporto di lavoro subordinato implica un effettivo vincolo di subordinazione più ampio del generico potere dell'associante di impartire direttive e istruzioni al cointeressato.»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 38615 del 13 ottobre 2008
«In tema di criteri di scelta delle misure cautelari, è legittimo il riferimento alle specifiche modalità e circostanze del fatto ai fini della motivazione circa l'applicazione della custodia in carcere, costituendo la condotta tenuta dal soggetto,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4995 del 1 settembre 1998
«...all'art. 63, comma 3, c.p., ma esclude invece, all'evidente scopo di evitare una lievitazione sproporzionata della pena con conseguente estensione della sfera di applicabilità delle misure, l'aumento previsto per la continuazione e la recidiva.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 57 del 17 maggio 1995
«...a norma dell'art. 299 comma terzo c.p.p., sostituire la stessa quando le esigenze cautelari risultano attenuate ovvero la misura applicata non appare più proporzionata all'entità del fatto o alla sanzione che si ritiene possa essere applicata.»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2271 del 28 giugno 1997
«...gravità: anche in quest'ultimo caso le esigenze cautelari mantengono il carattere suddetto, che tuttavia risulta attenuato e consente, ai sensi dell'art. 299 c.p.p., l'applicazione di una misura cautelare meno severa o comunque più proporzionata.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3633 del 23 novembre 1992
«...o essa non è più proporzionata al fatto (art. 299 c.p.p.); a meno che non sia stata disposta la scarcerazione per decorrenza dei termini, nel qual caso, la custodia cautelare può essere ripristinata nei limiti previsti dall'art. 307 c.p.p»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 860 del 2 agosto 1993
«...di alterare il rapporto che il legislatore ha inteso fissare tra i predetti termini. (Nella specie è stata ritenuta sproporzionata la somma di lire 50.000.000 riconosciuta in relazione alla detenzione per dieci giorni di arresti domiciliari).»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5601 del 3 febbraio 1994
«Per ottenere il sequestro conservativo non è richiesta la determinatezza attuale dell'importo delle somme da garantire, essendo insita nella misura la determinabilità “ sub specie” del presumibile ammontare da indicare con criterio di...»