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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 687 del 17 settembre 1991
«Allorché, a seguito di arresto in flagranza, si proceda a giudizio direttissimo, il pretore ha l'obbligo, prima di pronunciarsi sulla convalida dell'arresto, di sentire il difensore presente, a norma dell'art. 391, comma terzo, nuovo c.p.p., non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9481 del 10 settembre 1992
«Rientra nella facoltà del giudice di merito disporre la separazione dei rapporti processuali e la definizione separata allorché ne sussistano opportunità e convenienza, non ostandovi ipotesi di connessione, allorché il giudice ritenga che la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3653 del 16 giugno 1992
«Quindi, anche l'eccezionale potere cautelare attribuito al giudice del procedimento direttissimo grazie al richiamo dell'art. 391 c.p.p. da parte dell'art. 449 dello stesso codice è da ricomprendere nell'ambito della competenza per materia, nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21817 del 16 aprile 2004
«V, 11 novembre 1991 - 16 giugno 1992 n. 3653, Pileri, poiché "tale sentenza si riferisce ad un caso in cui mancava una regolare investitura per il giudizio direttissimo, sicché poteva profilarsi una incompetenza funzionale del giudice", mentre nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5725 del 6 febbraio 2003
«La perdita di efficacia della misura cautelare (nella specie, personale) nel caso di vano decorso del termine di venti giorni dalla dichiarazione di incompetenza del giudice che l'ha disposta non ha luogo nel caso in cui il tribunale monocratico,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7988 del 24 agosto 1993
«Nel caso di trasformazione del giudizio direttissimo in abbreviato, il fondamento logico della speciale disciplina prevista dal secondo comma dell'art. 452 c.p.p. che, tra l'altro, consente al giudice di assumere elementi ulteriori necessari ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4450 del 6 novembre 1996
«...con i motivi di impugnazione, delle norme che regolano il giudizio direttissimo, nella parte in cui non prevedono che, a celebrare il giudizio, non sia un giudice diverso da quello che ha disposto la convalida dell'arresto dell'imputato).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1824 del 2 maggio 1995
«...dinanzi al Gip; al proposito la Corte Sprema ha rilevato che si era ancora nella fase procedimentale la quale termina solo con il decreto che dispone il giudizio, ovvero con la richiesta di giudizio immediato o di giudizio direttissimo).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16170 del 22 aprile 2011
«La delega conferita dal Procuratore della Repubblica al vice procuratore onorario per l'udienza di convalida e per il successivo giudizio direttissimo autorizza il delegato a configurare in termini diversi l'accusa e a procedere a nuove...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38535 del 20 maggio 2008
«La costituzione di parte civile richiede, anche nel giudizio direttissimo, il rispetto delle formalità previste dalla legge, consistenti nel deposito in cancelleria o nella presentazione in udienza dell'apposita dichiarazione. (La Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10008 del 26 settembre 1991
«Anche nell'ipotesi del giudizio direttissimo con contestuale procedura di convalida dell'arresto in flagranza, disciplinata dall'art. 449 c.p.p., si applicano le disposizioni di cui all'art. 391 c.p.p. (espressamente richiamate, «in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2773 del 16 marzo 1995
«La norma dell'art. 451 n. 5 c.p.p. che prescrive che l'imputato contro il quale si procede con giudizio direttissimo debba essere avvertito della facoltà di richiedere il giudizio abbreviato o il patteggiamento è priva di sanzione e l'inosservanza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8341 del 30 luglio 1991
«È inammissibile il ricorso col quale si deduca violazione dell'art. 137 nuovo c.p.p. in relazione all'art. 606 stesso codice assumendo che sul verbale di udienza — nella specie redatto nel giudizio direttissimo — figura solo la sottoscrizione in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3410 del 18 ottobre 1994
«...il provvedimento di mancata convalida dell'arresto. (Nella specie il provvedimento in questione era stato adottato dal giudice del dibattimento al quale l'arrestato era stato presentato per la convalida e per il contestuale giudizio direttissimo).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43232 del 19 novembre 2008
«L'instaurazione del giudizio direttissimo fuori dei casi previsti dalla legge determina una nullità relativa.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 39414 del 22 novembre 2002
«In tema di avviso al difensore per l'udienza di convalida e per il contestuale giudizio direttissimo, una volta accertata l'adeguatezza del mezzo usato, con riguardo al tempo disponibile e all'insussistenza di strumenti di comunicazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 177 del 10 gennaio 1992
«Nell'ipotesi di trasformazione del giudizio direttissimo in abbreviato, il secondo comma dell'art. 452 c.p.p. prevede, nel particolare caso dell'impossibilità della decisione allo stato degli atti, la possibilità di assumere nuovi elementi probatori.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 38 del 27 novembre 1995
«...della prova” riscontrata dal giudice per le indagini preliminari, e l'istaurazione del giudizio direttissimo, il quale si fonda sull'arresto in flagranza convalidato dal giudice o sulla confessione, anch'essa verificata dal giudice).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2949 del 20 agosto 1992
«...nell'ipotesi di presentazione dell'imputato arrestato in flagranza davanti al giudice del dibattimento, per la convalida dell'arresto ed il contestuale giudizio direttissimo, tale giudice è il solo competente ad applicare le misure coercitive.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1757 del 11 luglio 1992
«Una volta instaurato il giudizio direttissimo sulla base dell'arresto in flagranza convalidato e proseguito, dopo l'annullamento — irrituale perché disposto in assenza di impugnazione — dei provvedimenti di convalida e di misura cautelare, con il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36 del 13 marzo 1999
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, l'ingiustizia formale della detenzione, anche se conseguente a diversa qualificazione del fatto contestato nell'imputazione come reato procedibile a querela, tuttavia mancante, e/o punito con pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39348 del 21 novembre 2002
«...giudizio direttissimo, rigettata dal giudice sul rilievo che, non potendo concorrere il possesso, attuale, con la pregressa acquisizione, esso doveva considerarsi assorbito in quest'ultima, con conseguente esclusione dello stato di flagranza).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3324 del 7 aprile 1993
«L'impossibilità di contattare il difensore di fiducia designato e di notificare allo stesso ex art. 566 c.p.p., l'avviso dell'udienza di convalida dell'arresto e del contestuale giudizio direttissimo, davanti al pretore esclude, pertanto, ogni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5873 del 13 febbraio 2004
«Ai fini della tempestività della richiesta di convalida dell'arresto e di celebrazione del giudizio direttissimo, è sufficiente che detta richiesta sia stata trasmessa alla cancelleria del tribunale competente, in uno dei modi previsti dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46714 del 3 dicembre 2012
«Integra una nullità assoluta insanabile l'omesso avviso al difensore di fiducia della fissazione dell'udienza per la convalida dell'arresto ed il contestuale giudizio direttissimo.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2217 del 19 settembre 1997
«Il giudice investito del giudizio direttissimo e della contestuale convalida dell'arresto deve in ogni caso provvedere, positivamente o negativamente, sulla richiesta di convalida, non potendo omettere di pronunciarsi su tale richiesta per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 477 del 9 marzo 1999
«L'omessa impugnazione dell'ordinanza di convalida dell'arresto impedisce la proposizione nel procedimento principale — salvo che nel giudizio direttissimo — di ogni ulteriore questione circa la legittimità dell'arresto e di tutti gli atti compiuti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6943 del 6 febbraio 1997
«...di rinvio a giudizio, in luogo di fissare l'udienza, come prescritto dall'art. 418 c.p.p., dichiari la inammissibilità di detta richiesta (nella specie, sull'assunto che trattavasi di reati per i quali appariva obbligatorio il rito direttissimo).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1946 del 8 febbraio 1993
«Ed infatti la sentenza n. 68/91 Corte cost., che ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 233, secondo comma, norme di coordinamento c.p.p., laddove prevede che il pubblico ministero procede al giudizio direttissimo per i reati commessi col mezzo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 44711 del 18 novembre 2004
«Ne consegue che il giudice dibattimentale il quale abbia respinto in limine litis la richiesta di accesso al rito abbreviato - «rinnovata» dopo il precedente rigetto del giudice per le indagini preliminari ovvero proposta per la prima volta, in...»