-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1366 del 11 aprile 1975
«I suddetti limiti richiedono per la rappresentazione in linea retta che il c.d. rappresentato sia figlio (senza distinzione tra figli legittimi, legittimati, adottivi, naturali) del de cuius, e che il c.d. rappresentante sia discendente anche...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9065 del 28 agosto 1999
«Lo stato di figlio legittimo non è incompatibile con una indagine incidenter tantum, ai fini dell'esercizio dei diritti successori, di cui agli artt. 537, 580 e 594 c.c., su una diversa procreazione naturale (salvo che non si profili l'incesto)...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21628 del 6 ottobre 2006
«Ai sensi dell'art. 295 c.p.c., è legittimo il provvedimento di sospensione necessaria del giudizio promosso dall'attore per l'accertamento della qualità di unico erede legittimo del de cuius; avendo il giudice di merito ritenuto pregiudiziale la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8746 del 9 settembre 1997
«A norma dell'art. 578 c.c. qualora il figlio naturale muoia senza lasciare prole né coniuge e senza aver redatto testamento, il genitore che ha effettuato il riconoscimento è l'unico erede, restando escluso il concorso degli altri parenti, senza...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15100 del 16 luglio 2005
«Il figlio naturale riconosciuto è erede del genitore naturale alla stessa stregua dei figli legittimi onde il suo diritto al mantenimento da parte del genitore naturale deceduto si converte in diritto ereditario laddove nulla può essere chiesto a...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2923 del 7 aprile 1990
«Il conseguimento dello status di figlio naturale, con dichiarazione giudiziale di paternità ottenuta dopo la data di entrata in vigore della nuova disciplina di cui alla L. 19 maggio 1975, n. 151 ed in forza dell'operatività della disciplina...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 467 del 24 gennaio 1986
«Gli artt. 580 e 594 (nuovo testo) c.c., in forza dei quali ai figli naturali non riconoscibili, siano essi minorenni o maggiorenni, spetta un assegno vitalizio di natura successoria sull'eredità del padre naturale (rispettivamente, in sede di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2540 del 8 febbraio 2005
«Nel caso di successione legittima, in ipotesi di concorso del coniuge con piú di un figlio legittimo e/o naturale, le quote di un terzo e di due terzi — rispettivamente spettanti al primo ed ai secondi ex art. 581 c.c. — presuppongono la pluralità...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1935 del 9 marzo 1996
«Siccome tale modificazione sussiste sia quando il testatore abbia riconosciuto un figlio naturale, sia quando nei suoi confronti sia stata esperita vittoriosamente l'azione di accertamento di filiazione naturale, dal combinato disposto del primo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 145 del 12 gennaio 1988
«Al fine del mutamento del titolo della separazione, da consensuale in giudiziale, con addebito ad uno dei coniugi, non è, rilevante. la sopravvenuta procreazione di un figlio naturale, ove ricollegabile ad una relazione adulterina già in atto e...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15777 del 2 luglio 2010
«...che aveva ricollegato la decorrenza del termine alla pubblicazione di un testamento nel quale il "de cuius" aveva riconosciuto l'attore quale suo figlio naturale, ravvisandovi un evento sufficiente a rendere noto l'adulterio della madre).»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25 del 10 gennaio 1989
«Il preteso padre naturale del figlio, che, nato da madre coniugata, abbia lo stato di figlio legittimo del marito di questa, in forza dell'atto di nascita, non può esperire, per contrastare tale paternità legittima, l'azione di contestazione della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2182 del 5 marzo 1994
«In materia di accertamento della filiazione naturale, la sentenza della Corte costituzionale n. 341 del 1990, dichiarativa dell'illegittimità dell'art. 274, primo comma, c.c., nella parte in cui non prevede, se si tratti di minore infrasedicenne,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5115 del 3 aprile 2003
«Il riconoscimento del figlio naturale minore infrasedicenne, già riconosciuto da un genitore, è diritto soggettivo primario dell'altro genitore, costituzionalmente garantito dall'art. 30 Cost.: in quanto tale, esso non si pone in termini di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12077 del 27 ottobre 1999
«In tema di autorizzazione al riconoscimento di figlio naturale, la mera diversità culturale, di origini, di etnia e di religione non può di per sé costituire elemento significativo ai fini dell'esclusione dell'interesse del minore all'acquisizione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2463 del 15 marzo 1994
«Nell'indagine sulla legittimità o meno del rifiuto, da parte del genitore che per primo abbia riconosciuto il figlio naturale, del consenso al successivo riconoscimento ad opera dell'altro genitore (art. 250 c.c.), occorre fare esclusivo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6093 del 16 giugno 1990
«Il riconoscimento di figlio naturale minore di sedici anni, già riconosciuto da un genitore, da parte del secondo genitore, ancorché condizionato all'interesse del minore, costituisce un diritto soggettivo primario della personalità espressamente...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2654 del 13 marzo 1987
«Nel giudizio previsto dall'art. 250, quarto comma c.c. — diretto ad ottenere, da parte di chi vuole effettuare il riconoscimento, una sentenza che tenga il luogo del consenso rifiutato dal genitore che per primo ha riconosciuto il figlio naturale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4148 del 26 aprile 1999
«Al pari di quanto accade in tema di controversie in tema di dichiarazione giudiziale di paternità naturale di minori, anche nel procedimento previsto dall'art. 250, quarto comma, c.c., avente ad oggetto l'indagine sulla legittimità del rifiuto al...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 548 del 30 gennaio 1989
«I provvedimenti del giudice minorile in tema di autorizzazione all'inserimento del figlio naturale nella famiglia legittima di uno dei genitori, secondo la previsione dell'art. 252 c.c., al pari di quelli contemplati dall'art. 317 bis c.c., con...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3991 del 19 febbraio 2010
«In materia di mantenimento del figlio naturale, nel caso in cui non sia possibile pervenire ad una esatta determinazione dell'importo dovuto a titolo di rimborso in favore del genitore che ha provveduto al mantenimento del figlio fin dalla...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10124 del 26 maggio 2004
«In tema di riconoscimento di figlio naturale, il diritto al rimborso delle spese sostenute, spettante al genitore che ha allevato il figlio nei confronti del genitore che procede al riconoscimento, non è utilmente esercitabile se non dal giorno...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15063 del 22 novembre 2000
«Il riconoscimento del figlio naturale comporta l'assunzione di tutti i diritti e doveri propri della procreazione legittima, ivi compreso l'obbligo di mantenimento, che, per il suo carattere essenzialmente patrimoniale, esula dallo stretto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2038 del 2 marzo 1994
«Poiché il genitore ha l'obbligo di concorrere al mantenimento del figlio fin dalla nascita di quest'ultimo, ai sensi dell'art. 261 c.c., ancorché la procreazione naturale sia stata successivamente accertata con sentenza, il figlio naturale, che è...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 144 del 8 gennaio 1994
«Il genitore naturale con cui il figlio (ancorché maggiorenne, ma non ancora economicamente indipendente) convive è legittimato iure proprio a chiedere il contributo al relativo mantenimento all'altro genitore naturale giudizialmente riconosciuto...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 791 del 23 gennaio 1993
«Il genitore naturale ha l'obbligo di concorrere nel mantenimento del figlio sin dalla nascita di quest'ultimo, ai sensi dell'art. 261 c.c., in relazione al precedente art. 147, ancorché la procreazione naturale sia stata successivamente accertata...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2644 del 3 febbraio 2011
«In tema di attribuzione giudiziale del cognome al figlio naturale riconosciuto non contestualmente dai genitori, il giudice è investito dall'art. 262, secondo e terzo comma, c.c. del potere-dovere di decidere su ognuna delle possibilità previste...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15953 del 17 luglio 2007
«Qualora venga dichiarata giudizialmente la paternità naturale nei confronti di un figlio minore in precedenza già riconosciuto dalla madre, l'ultimo comma dell'art. 262 c.c. demanda al giudice la decisione circa le modalità di assunzione del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12641 del 26 maggio 2006
«Nel caso di filiazione naturale, non essendovi una famiglia legittima da tutelare, il cognome del figlio assolve principalmente alla funzione privatistica, in virtù della quale il cognome è una componente dell'inviolabile diritto di ciascun uomo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6098 del 27 aprile 2001
«Qualora il padre, che ha legittimato per provvedimento del giudice il figlio naturale successivamente alla madre, chieda di attribuirgli il proprio cognome trova applicazione analogica l'art. 262 c.c.; pertanto, dovrà valutarsi l'interesse...»