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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2 del 4 gennaio 1995
«In tema di concorso di persone nel reato, si configura la partecipazione morale e non la mera presenza passiva allorquando la mancata assunzione di qualsiasi iniziativa e il mantenimento di un atteggiamento di «non intervenuto» esprime una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9337 del 31 agosto 1994
«Con la disposizione di cui all'art. 708 c.p. (possesso ingiustificato di valori) il legislatore ha voluto prevenire future aggressioni patrimoniali in quanto, sospettandosi logicamente la provenienza delittuosa delle cose detenute senza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7634 del 7 luglio 1994
«L'elemento oggettivo della contravvenzione di cui all'art. 707 c.p., rappresentato dal fatto che l'agente sia «colto in possesso» di chiavi alterate o di grimaldelli, non va inteso nel senso che, oltre al possesso di tali oggetti, si richiede...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6331 del 17 dicembre 1990
«In tema di sequestro probatorio, il denaro può configurarsi come corpo di reato, in relazione alla contravvenzione di possesso ingiustificato di valori, prevista dall'art. 708 c.p., anche nel caso in cui l'imputato ne sia stato colto in possesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11236 del 24 agosto 1989
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 708 c.p., non è necessario che l'agente sia colto in flagranza e che sia presente alla perquisizione, durante la quale sia accertata l'esistenza di denaro o valori non confacenti al suo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1591 del 12 febbraio 1987
«Nel reato di possesso ingiustificato di denaro e oggetti di valore possono concorrere anche le persone incensurate quando conoscono o abbiano la possibilità di conoscere le qualità soggettive del correo, idonee a realizzare il presupposto del...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 14 del 2 febbraio 1971
«È costituzionalmente illegittimo - per contrasto con l'art. 3 comma 3 Cost. - l'art. 707 c.p. limitatamente alla parte in cui fa richiamo alle condizioni personali di condannato per mendicità, di ammonito, di sottoposto a misura di sicurezza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21423 del 20 giugno 2006
«Non si configura, per difetto della condizione soggettiva di persona condannata per delitti determinati da motivi di lucro, il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli se l'autore ha come unico precedente una sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 198 del 11 gennaio 2001
«Ai fini della configurabilità del reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli, non è necessario un rapporto attuale e costante di contiguità fisica degli oggetti con la persona, ma è sufficiente che quest'ultima li detenga...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10475 del 1 settembre 1999
«In tema di possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, poiché la contravvenzione di cui all'art. 707 c.p. punisce la condotta di colui che sia colto in possesso degli oggetti sopra indicati, per la realizzazione dell'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9331 del 26 ottobre 1996
«Poiché l'elemento oggettivo caratterizzante il reato di cui all'art. 707 c.p. è costituito dall'attualità del possesso degli strumenti atti allo scasso, il quale non presuppone un rapporto di contiguità fisica costante con gli stessi, l'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 281 del 16 gennaio 1987
«Il reato di cui all'art. 707 c.p. prevede come suo presupposto - e non come elemento costitutivo o condizione di punibilità - che il reo abbia riportato anche e una sola precedente condanna per delitto motivato da lucro, a nulla rilevando che il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10093 del 29 settembre 1986
«In tema di reato di cui all'art. 707 c.p., il termine «serratura» comprende tutti i congegni idonei a chiedere e sono, pertanto, da considerarsi muniti di serratura, a questo fine, anche i deflettori degli autoveicoli che, pur non essendo chiusi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8315 del 9 ottobre 1984
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 707 c.p., non è richiesto che le cose o gli oggetti indicati dalla norma siano di proprietà dell'agente, essendo sufficiente che essi siano in suo possesso, inteso come qualsiasi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8217 del 12 ottobre 1983
«Ai fini della sussistenza del reato di possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso, l'espressione «è colto» non postula una situazione di rigorosa flagranza, ma soltanto una situazione di disponibilità dalla quale derivi la possibilità...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 29448 del 10 luglio 2013
«Sussiste la condizione soggettiva di persona condannata per delitti determinati da motivi di lucro - ricorrendo la quale è configurabile il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli - anche qualora l'autore abbia come...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9644 del 28 luglio 1999
«In tema di possesso di chiavi alterate e grimaldelli (art. 707 c.p.), è sufficiente, ai fini della configurabilità del concorso nel reato, la consapevole disponibilità concreta ed immediata, da parte di più persone, degli arnesi predetti,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10374 del 30 ottobre 1982
«Il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli si consuma nel momento in cui il reo viene sorpreso in possesso di detti oggetti.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7073 del 17 giugno 1988
«In tema di rapporti tra la contravvenzione di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli e il reato di furto circostanziato, tentato o consumato, quando il soggetto attivo è sorpreso mentre si accinge, essendo in possesso di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10667 del 14 novembre 1985
«La contravvenzione di cui all'art. 707 c.p. è assorbita dal reato di furto aggravato solo se gli arnesi sono stati usati sicuramente per consumare il furto e soprattutto se il loro possesso è stato accertato nell'atto di commettere il furto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2117 del 16 febbraio 1990
«Il reato di falso giuramento della parte, di cui all'art. 371 c.p., è escluso dall'ambito dell'art. 384 c.p. (casi di non punibilità) che ipotizza uno speciale stato di necessità obiettivamente più ampio di quello previsto dall'art. 54 c.p., in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11999 del 26 marzo 2010
«La condotta costitutiva del reato di acquisto di cose di sospetta provenienza, previsto dall'art. 712 c.p., può consistere anche nella detenzione di un bene a titolo precario o a scopo di custodia.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10456 del 5 ottobre 1998
«Nella contravvenzione di cui all'art. 712 c.p., il bene incautamente acquistato rappresenta il «profitto» e non il «prezzo» del reato. Pertanto nel caso di acquisto di autoveicolo al quale siano state apportate alterazioni ai numeri identificativi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9015 del 3 ottobre 1997
«Ai fini della configurabilità del reato contravvenzionale di cui all'art. 712, comma primo c.p., non è necessario che l'acquirente abbia effettivamente nutrito dubbi sulla provenienza della merce, dovendosi invece ritenere che il reato sussista...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6369 del 25 giugno 1996
«La ratio della disposizione di cui all'art. 712 c.p. (acquisto di cose di sospetta provenienza) è rappresentata dalla finalità di evitare che venga agevolata la fruizione di profitti derivanti da delitti offensivi del patrimonio; tale ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5361 del 7 maggio 1994
«Ai fini della configurabilità della contravvenzione di incauto acquisto non è necessaria la dimostrazione rigorosa della provenienza da reato delle cose ricevute dall'agente, in quanto l'illecito si concreta allorché tale provenienza sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8007 del 16 luglio 1992
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 712 c.p. (incauto acquisto), non è necessario che si dimostri la provenienza da reato delle cose acquistate, diversamente da quanto richiesto dall'art. 648 c.p. in tema di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9271 del 13 settembre 1991
«Il dolo eventuale non è compatibile con il delitto di ricettazione poiché la rappresentazione dell'eventualità che la cosa che si acquista, o comunque si riceve, provenga da delitto equivale al dubbio, mentre l'elemento psicologico della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17237 del 7 dicembre 1989
«Il criterio distintivo tra il delitto di ricettazione e la contravvenzione prevista dall'art. 712 c.p. deve ricercarsi nell'elemento psicologico, che nel primo reato si concreta nella certezza, da parte dell'agente, della provenienza delittuosa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2790 del 7 marzo 1987
«Per affermare la penale responsabilità in ordine al reato di incauto acquisto, ascrivibile a titolo di colpa — a differenza del delitto di ricettazione — è sufficiente che l'agente abbia omesso i necessari accertamenti anche in ordine ad una sola...»