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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35383 del 29 settembre 2011
«Integra il reato di violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza (art. 616 c.p.), la condotta di colui che sottragga la corrispondenza bancaria inviata al coniuge per produrla nel giudizio civile di separazione; né, in tal caso,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8838 del 1 ottobre 1997
«In materia di violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza, la nozione di giusta causa, alla cui assenza l'art. 616 secondo comma c.p., subordina la punibilità della rivelazione del contenuto della corrispondenza, non è fornita dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1633 del 27 gennaio 2014
«Il successore a titolo particolare nel diritto controverso, che partecipi al giudizio di appello, risultandovi soccombente insieme al dante causa, non può essere condannato per le spese del giudizio di primo grado, cui sia rimasto estraneo, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1280 del 22 gennaio 2014
«La proponibilità dell'azione di responsabilità nei confronti del commissario liquidatore per l'inadempimento degli obblighi inerenti alle funzioni svolte, per legge subordinata alla chiusura della procedura concorsuale o alla revoca del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10085 del 5 marzo 2008
«Ai fini dell'integrazione della fattispecie criminosa di truffa occorre un effettivo depauperamento economico del soggetto passivo, nella forma del danno emergente o del lucro cessante. (Fattispecie in cui la Corte ha rigettato il ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 470 del 20 gennaio 1992
«In tema di truffa il profitto, costituente uno degli eventi consumativi del reato, deve ravvisarsi tanto nel caso di effettivo accrescimento di ricchezza economica a favore dell'agente quanto nel caso di mancata diminuzione del suo patrimonio per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35352 del 30 settembre 2010
«In tema di truffa, la natura illecita del patto intercorso con la vittima non impedisce la condanna dell'imputato alla restituzione della somma di denaro versatagli dalla vittima, poiché unica eccezione alla ripetibilità dell'indebito è data dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30216 del 17 luglio 2003
«L'unilaterale modificazione, da parte di uno dei contraenti, in corso di esecuzione dell'accordo contrattuale, delle modalità esecutive di esso rispetto a quelle previste nel progetto inizialmente concordato tra le parti, non è idonea a integrare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5579 del 13 maggio 1998
«In tema di truffa contrattuale, con riferimento all'inizio del termine di prescrizione, allorquando il momento perfezionativo del reato intervenga quando sia già in corso l'esecuzione del contratto, deve escludersi, ove la situazione antigiuridica...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5541 del 18 aprile 1990
«In tema di causalità, l'obbligo giuridico rilevante a norma dell'art. 40, capoverso, c.p. può nascere da qualsiasi ramo del diritto e, quindi, anche dal diritto privato. L'art. 1759 c.c. postula un obbligo giuridico per il mediatore il quale, se è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25608 del 14 novembre 2013
«La premeditazione può risultare incompatibile con il vizio parziale di mente nella sola ipotesi in cui consista in una manifestazione dell'infermità psichica da cui è affetto l'imputato, nel senso che il proposito coincida con un'idea fissa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23851 del 24 novembre 2010
«I diritti reali, in quanto diritti assoluti, appartengono alla categoria dei diritti c.d. autodeterminati, che si identificano in base alla sola indicazione del loro contenuto e non per il titolo che ne costituisce la fonte. Pertanto, da un lato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7809 del 3 aprile 2014
«In tema di violazione delle distanze legali, non incorre in ultrapetizione il giudice che, richiesto dell'ordine di demolizione della costruzione, ne ordini il semplice arretramento, essendo la decisione contenuta nei limiti della più ampia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5519 del 17 giugno 1996
«In materia di procedimento di iscrizione delle imprese artigiane nel relativo albo, disciplinato dalla legge 8 agosto 1985, n. 443, il provvedimento in camera di consiglio con il quale il tribunale, investito del ricorso contro le deliberazioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3563 del 9 dicembre 1971
«In ordine alla legittimazione ed all'interesse dei terzi interessati ad agire in via contenziosa contro un provvedimento di volontaria giurisdizione autorizzativo di un atto lesivo di un loro diritto, occorre distinguere a seconda che i vizi del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15358 del 5 dicembre 2001
«La qualità di litisconsorti necessari, ex art. 784 c.p.c., di tutti i condomini rispetto alla domanda di scioglimento della comunione permane in ogni grado del processo, indipendentemente dall'attività e dal comportamento di ciascuna parte. Ne...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1680 del 23 marzo 1979
«Nell'ipotesi in cui la notificazione dell'atto riassuntivo del giudizio di primo grado, vertente in materia divisoria, risulti affetta da nullità nei confronti di uno dei partecipanti alla comunione da sciogliere, rimasto assente in quella fase...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1596 del 19 marzo 1979
«Nel giudizio di divisione sussiste il litisconsorzio necessario tra tutti i partecipanti alla comunione da sciogliere, ancorché il processo sia stato instaurato in via strumentale per il conseguimento della pretesa esecutiva dei creditori di uno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5531 del 15 ottobre 1980
«La domanda proposta al fine di ottenere la declaratoria di nullità di una divisione ereditaria giudiziale, mirando a conseguire una pronunzia incidente sull'intero rapporto plurisoggettivo già oggetto del giudizio divisorio, dà vita ad una causa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 242 del 11 gennaio 2010
«Nel procedimento per lo scioglimento di una comunione, non occorre una formale osservanza delle disposizioni previste dall'art. 789 c.p.c. - ovvero la predisposizione di un progetto di divisione da parte del giudice istruttore, il suo deposito in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11523 del 4 novembre 1995
«La domanda di vendita all'incanto deve ritenersi contenuta in quella di scioglimento della comunione, che implica la richiesta di attuazione dei mezzi previsti dalla legge per realizzare lo scopo, tra i quali vi è la vendita del bene, se...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7708 del 2 agosto 1990
«Il provvedimento ex art. 789 comma terzo c.p.c. con cui il giudice istruttore in difetto di contestazioni dichiara esecutivo il progetto divisionale predisposto in corso di causa ha forma e contenuto di ordinanza, in quanto si limita a dare atto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1778 del 20 febbraio 1988
«Nel giudizio di divisione di comunione ereditaria nell'ipotesi in cui il giudice istruttore dopo avere, con la collaborazione di un ausiliare, predisposto il progetto di divisione, provveda alla convocazione dei condividenti (e degli eventuali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3262 del 4 aprile 1987
«In tema di scioglimento di comunioni, l'ordinanza, con la quale il giudice istruttore, a norma dell'art. 789 c.p.c., dichiara esecutivo, e rende quindi vincolante per i condividenti il progetto divisionale predisposto e depositato in cancelleria,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2808 del 21 gennaio 2009
«Nel delitto di truffa, il danno della vittima può realizzarsi non soltanto per effetto di una condotta commissiva, bensì anche per effetto di un suo comportamento omissivo, nel senso che essa, indotta in errore, ometta di compiere quelle attività...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17688 del 16 aprile 2004
«Al fine della configurazione del delitto di truffa, integra la condotta di raggiro anche il silenzio sul verificarsi sopravvenuto di un evento il quale costituisce il presupposto del permanere di un obbligazione pecuniaria a carattere periodico:...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10792 del 16 marzo 2001
«In tema di insolvenza fraudolenta, l'obbligazione, assunta dall'agente con il proposito di non adempierla, deve avere ad oggetto una prestazione di dare e non quella di svolgere una specifica attività in favore dell'altra parte, giacché uno degli...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 297 del 15 gennaio 1990
«Il bene giuridico che il reato di falso protegge è l'interesse di garantire la pubblica fede, mentre il bene giuridico protetto nel delitto di truffa è l'interesse concernente l'inviolabilità del patrimonio; i due cennati reati, oltre ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4474 del 12 maggio 1984
«Ai fini della sussistenza del reato di truffa, non basta che dall'agente siano stati posti in essere artifici o raggiri atti a causare la induzione in errore della vittima, ma occorre un effettivo inganno di questa come conseguenza dell'azione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21307 del 7 giugno 2005
«È configurabile il delitto di truffa aggravata ai danni dello Stato (art. 640, comma secondo, n. 1, c.p.) qualora il soggetto ricorra all'espediente della simulata qualità di esportatore abituale — mediante l'artificiosa costituzione del c.d....»