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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 92 del 12 gennaio 1989
«Il direttore generale di una società di capitali può assumere la rappresentanza, anche processuale, della società medesima, in forza di disposizione statutaria, ovvero di delega da parte degli amministratori (ove tale delega sia consentita dallo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10942 del 13 novembre 1990
«L'art. 20 della L. 22 ottobre 1971, n. 865, ove stabilisce l'inefficacia del decreto di occupazione delle aree da espropriare se non attuato entro tre mesi dalla sua emanazione, trova applicazione, in difetto di diversa previsione, anche per le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11767 del 11 dicembre 1990
«Le questioni costituenti oggetto dei motivi di ricorso per cassazione espressamente dichiarati assorbiti debbono ritenersi, per definizione, non decise e possono essere, quindi, riproposte del tutto impregiudicate all'esame del giudice di rinvio.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12153 del 21 dicembre 1990
«In caso di conferimento in società di un'azienda, comprensiva di un opificio completo di macchinari, anche questi ultimi sono assoggettabili all'imposta di trascrizione cui siano stati assoggettati gli immobili conferiti, atteso che le pertinenze...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1783 del 7 marzo 1990
«Qualora nel medesimo procedimento siano proposte più domande connesse, alcune delle quali soltanto diano luogo a controversie sottratte alla regola della sospensione dei termini processuali nel periodo feriale, l'intero procedimento resta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1898 del 9 marzo 1990
«Anche nella nuova disciplina del processo del lavoro si applicano le normali regole del procedimento contumaciale ed, in particolare, il principio secondo cui la contumacia del convenuto non equivale ad ammissione dell'esistenza dei fatti dedotti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2819 del 5 aprile 1990
«Condizione necessaria e sufficiente per la ravvisabilità della controversia previdenziale ex art. 442 c.p.c., soggetta al rito speciale di cui alla L. n. 533 del 1973, è l'applicazione della disciplina speciale dettata in tema di assicurazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2997 del 10 aprile 1990
«La determinazione del giudice, adito con la domanda principale, di non separare da questa la domanda riconvenzionale di competenza di un giudice superiore e di rimettere a questo la decisione dell'intero processo non comporta la decisione d'una...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8879 del 28 agosto 1990
«In sede di formazione dello stato passivo, nel fallimento o nella liquidazione coatta amministrativa, il conflitto fra creditori anteriori, che concorrono, e creditori posteriori, che non partecipano, comporta, in fase di verifica o di opposizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 978 del 10 febbraio 1990
«La regola enunciata dall'art. 394, comma terzo, c.p.c., per cui le parti possono prendere nel giudizio di rinvio conclusioni nuove se ne sorge la necessità a seguito della sentenza di cassazione opera quante volte la sentenza della cassazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 104 del 26 gennaio 1991
«Il conflitto di giurisdizione, denunciabile ai sensi dell'art. 362 c.p.c., si verifica quando due giudici, appartenenti ad ordini diversi, abbiano definito in termini contrastanti la stessa questione di giurisdizione, e, quindi, postula che le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4750 del 29 aprile 1991
«La domanda dell'appaltatore volta a conseguire dal committente il corrispettivo previsto per l'esercizio della facoltà di recesso pattuita in suo favore ai sensi dell'art. 1373 c.c. e la domanda dello stesso appaltatore di essere tenuto indenne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 650 del 23 gennaio 1991
«Il provvedimento con cui sia disposta la sospensione del processo, ai sensi dell'art. 295 c.p.c., essendo diretto soltanto a regolare l'attività processuale al fine di evitare eventuali contrasti di giudicati, non ha un contenuto decisorio bensì...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7408 del 4 luglio 1991
«Rientra fra i rapporti previsti dall'art. 409, n. 3, c.p.c. il rapporto d'opera professionale tra un medico e una società, avente ad oggetto prestazioni radioterapiche rese dal professionista a favore di pazienti clienti della società stessa,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8821 del 13 agosto 1991
«La mancata dichiarazione di contumacia della parte costituitasi mediante procuratore privo di ius postulandi non esclude la situazione di effettiva contumacia della parte medesima e, quindi, la sua possibilità di chiedere – ove ricorrano le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11888 del 3 novembre 1992
«In tema di limitazioni alla prova testimoniale poste dall'art. 2721 c.c., ove il giudice ritenga di non poter far uso dei margini di discrezionalità consentiti dal capoverso dell'art. 2721 c.c., il divieto del mezzo testimoniale, concerne anche la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12944 del 4 dicembre 1992
«La devoluzione delle controversie al giudice amministrativo, in relazione alla consistenza di interesse legittimo propria della situazione giuridica in contestazione, comporta che al medesimo giudice debbono essere proposte anche eventuali istanze...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12758 del 23 dicembre 1993
«L'interesse richiesto per la legittimazione all'intervento adesivo dipendente nel processo in corso fra altri soggetti ex art. 105 comma secondo c.p.c. deve essere non di mero fatto, ma giuridico, nel senso che tra adiuvante e adiuvato deve...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2019 del 19 febbraio 1993
«Nel procedimento per ingiunzione, la fase monitoria e quella di cognizione, che si apre con l'opposizione, fanno parte di un unico processo, nel quale l'onere delle spese è regolato in base all'esito finale del giudizio. Di conseguenza,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2444 del 26 febbraio 1993
«L'art. 704 c.p.c. nel disporre che le azioni possessorie per fatti che avvengano durante la pendenza del giudizio petitorio devono essere proposte davanti al giudice di quest'ultimo, pone in essere una deroga per ragioni di connessione alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2620 del 4 marzo 1993
«Una controversia non intercorrente fra datore di lavoro e lavoratore costituisce controversia di lavoro, come tale devoluta alla competenza del pretore ai sensi degli artt. 409 e 413 c.p.c. se abbia ad oggetto diritti sorti in dipendenza diretta —...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4857 del 26 aprile 1993
«L'opposizione a decreto ingiuntivo investe il giudice del potere-dovere di statuire sulla pretesa fatta valere con domanda di ingiunzione e sulle eccezioni contro di essa proposte, anche se il decreto sia stato emesso fuori dai casi stabiliti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5028 del 29 aprile 1993
«La revoca, a seguito del giudizio di primo grado, del decreto ingiuntivo opposto non esclude che il creditore possa recuperare le spese sostenute per ottenere il provvedimento, allorché lo stesso risulti confermato nel successivo grado di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5394 del 12 maggio 1993
«Il principio secondo cui l'art. 346 c.p.c. (decadenza dalle domande e dalle eccezioni non riproposte in appello) non si applica con riferimento alle questioni rilevabili d'ufficio deve coordinarsi con il sistema delle preclusioni e con l'art. 342...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6938 del 23 giugno 1993
«La risarcibilità dei danni morali per la morte di un congiunto causata da atto illecito penale presuppone, oltre al rapporto di parentela, anche la perdita, in concreto, di un effettivo e valido sostegno morale, non riscontrabile in mancanza di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7448 del 7 luglio 1993
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, che nel sistema delineato dal codice di procedura civile, si atteggia come un procedimento il cui oggetto non è ristretto alla verifica delle condizioni di ammissibilità e di validità del decreto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8724 del 16 agosto 1993
«L'avvocato che abbia espletato l'incarico ricevuto dal proprio cliente non è tenuto al rendimento del conto con il connesso onere del cliente di contestare specificamente le singole voci esposte nella parcella, essendo sufficiente una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9845 del 5 ottobre 1993
«L'art. 704 c.p.c., derogando alla generale regola della competenza funzionale del pretore in materia possessoria (artt. 8 e 703 c.p.c.), riserva al giudice del giudizio petitorio la competenza sulla domanda possessoria solo quando questa sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2796 del 23 luglio 1994
«Per soddisfare il requisito («esposizione sommaria dei fatti di causa») prescritto, a pena d'inammissibilità (rilevabile d'ufficio), dall'art. 366, primo comma, n. 3, c.p.c., mentre non è necessario che l'esposizione dei fatti costituisca una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3110 del 30 marzo 1994
«Viola il disposto dell'art. 384 c.p.c., sulla vincolatività del principio di diritto enunciato dalla Corte di cassazione, il giudice di rinvio che si attenga, per la nuova decisione, non già a tale principio, ma allo jus superveniens costituito da...»