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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9209 del 9 giugno 2003
«In tema di integrazione al minimo di trattamento pensionistico, la verifica del rispetto del termine di decadenza sostanziale previsto dall'art. 47 D.P.R. 30 aprile 1970, n. 639 — come autenticamente interpretato dall'art. 6 D.L. 29 marzo 1991, n....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8474 del 28 maggio 2003
«In tema di indebito contributivo, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 417 del 1998 che ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 12, primo comma, della legge 613 del 1966, dell'art. 7 ultimo comma della legge n. 463 del 1959 e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6192 del 22 giugno 1998
«La rivalutazione e gli interessi ex art. 429 e 442 (così come inciso da Corte Cost. n. 156 del 1991) c.p.c. sono dovute anche nel caso in cui il diritto alla prestazione previdenziale derivi da legge di interpretazione autentica entrata in vigore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11729 del 11 novembre 1995
«A seguito della sentenza della Corte costituzionale 12 aprile 1991, n. 156 che ha esteso ai crediti previdenziali la disciplina della rivalutazione automatica del credito di cui all'art. 429, terzo comma, c.p.c. (sia pure con decorrenza dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8533 del 12 aprile 2006
«In tema di interessi legali e rivalutazione monetaria sui ratei pensionistici erogati successivamente al centoventunesimo giorno dalla domanda amministrativa e di prescrizione del relativo credito, il termine decennale non può rimanere sospeso in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3116 del 17 febbraio 2004
«Agli interessi sui ratei arretrati dei crediti previdenziali e assistenziali maturati, prima della liquidazione, sia anteriormente che posteriormente all'entrata in vigore della legge n. 412 del 1991 si applica il termine di prescrizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9530 del 22 aprile 2010
«Nelle controversie in materia di locazione, alle quali è applicabile, ai sensi dell'art. 447 bis c.p.c., il rito del lavoro, la proposizione dell'appello si perfeziona con il deposito dell'atto in cancelleria nel termine di trenta giorni dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4012 del 21 marzo 2001
«Nelle controversia locative (alle quali sono applicabili le disposizioni previste per le controversie di lavoro in virtù del richiamo di cui all'art. 447 bis c.p.c.), il dispositivo della sentenza non costituisce un atto interno, bensì un atto a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10387 del 18 maggio 2005
«Nel procedimento di convalida di licenza per finita locazione o di sfratto, non trova applicazione la deroga, contenuta nell'art. 3 della legge 7 ottobre 1969 n. 742 in relazione all'art. 92 dell'ordinamento giudiziario, della sospensione dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6239 del 27 novembre 1979
«Le cosiddette sentenze condizionali, cioè le sentenze nelle quali l'efficacia della pronunzia di condanna è subordinata al verificarsi di un evento determinato, ma futuro e incerto, o al sopravvenire di un termine o al preventivo adempimento di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6228 del 27 novembre 1979
«L'indicazione di un termine per l'adempimento non è un elemento strutturale necessario dell'obbligazione, come si evince dagli artt. 1183, 1331, 1817 c.c. Conseguentemente, l'atto ricevuto da un notaio, o da altro pubblico ufficiale autorizzato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1622 del 19 settembre 1970
«La circostanza che la copia spedita in forma esecutiva del titolo esecutivo risulti rilasciata, anziché a favore dell'avente diritto, a favore di altro soggetto (nella specie, la copia munita della formula esecutiva risultava rilasciata a favore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1436 del 26 febbraio 1990
«L'ingiunzione fiscale, che sia stata notificata al contribuente, e che, in difetto di tempestiva opposizione, abbia determinato l'incontestabilità dell'accertamento del credito tributario, non perde il valore di titolo esecutivo nei confronti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11078 del 24 agosto 2000
«Nel caso in cui il giudizio si sia svolto nella contumacia di una parte, la sentenza che lo conclude deve essere notificata alla parte personalmente, ai sensi dell'art. 292, ultimo comma, c.p.c., anche al fine della decorrenza del termine breve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3656 del 14 febbraio 2013
«In tema di espropriazione forzata, il creditore pignorante, che intenda far valere nel processo già instaurato un ulteriore credito nei confronti del medesimo debitore, può intervenire nell'esecuzione ai sensi degli artt. 499 e segg. c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12230 del 25 maggio 2007
«Il precetto deve contenere, a pena di nullità, l'indicazione degli elementi che permettano l'esatta identificazione del titolo esecutivo, in quanto requisito formale indispensabile perché il precetto stesso possa raggiungere lo scopo, che è quello...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4649 del 2 marzo 2006
«Nell'espropriazione forzata, minacciata in virtù di ingiunzione dichiarata esecutiva ai sensi dell'art. 654 c.p.c., la mancata menzione, nel precetto, del provvedimento che ha disposto la esecutorietà e dell'apposizione della formula, comporta non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8624 del 8 agosto 1991
«Non costituisce causa di nullità del precetto la fissazione di un termine ad adempiere minore di dieci giorni, fermo restando che, salva specifica autorizzazione, l'esecuzione non può essere iniziata se non prima che siano decorsi dieci giorni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4475 del 20 aprile 1995
«La mancata trascrizione del titolo esecutivo nel precetto intimato in base a cambiale, non determina la giuridica inesistenza del precetto, ma solo la sua nullità, deducibile con l'opposizione ex art. 617 c.p.c. nel termine perentorio di cinque...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7394 del 16 giugno 1992
«L'opposizione proposta per far valere un vizio del precetto tipologicamente riconducibile alla categoria della inesistenza o nullità insanabile (quale quello della mancata sottoscrizione della parte o di difensore munito di procura valida) è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2409 del 7 aprile 1986
«Perché la nullità della notifica del precetto — lo scopo del quale è di costituire in mora il debitore ai fini esecutivi, con la prefissione di un termine entro il quale è consentito il volontario adempimento dell'obbligazione indicata nel titolo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25861 del 2 dicembre 2011
«La disciplina relativa al luogo di notifica, fissata dal terzo comma dell'art. 480 c.p.c., si riferisce unicamente alle notifiche dell'eventuale opposizione a precetto, ai sensi dell'art. 615 c.p.c., e dei conseguenti atti endoprocessuali, mentre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15901 del 20 luglio 2011
«L'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 480, terzo comma, c.p.c. - come individuata dalla Corte Cost. nella sentenza n. 480 del 2005 - richiede che l'opposizione a precetto debba essere notificata dal debitore presso la residenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4706 del 12 maggio 1999
«In tema di impugnazioni, deve escludersi che, la disciplina relativa al luogo di notifica fissata dal terzo comma dell'art. 480 c.p.c. riguardi anche la notifica della sentenza che definisce il processo di opposizione al precetto, previsto...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 13038 del 24 maggio 2013
«Il vizio di notificazione del precetto rileva se di gravità tale da determinare la inesistenza della notificazione, ovvero l'impossibilità di raggiungere il suo scopo tipico, lasciando a disposizione del debitore un termine per adempiere inferiore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9292 del 9 luglio 2001
«L'atto di precetto deve essere sottoscritto dalla parte o dal difensore; quando manchi la sottoscrizione, l'atto è affetto da nullità insanabile e l'opposizione è proponibile anche dopo il termine di cinque giorni dalla notifica; la nullità è,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9360 del 10 aprile 2008
«Il termine d'efficacia del precetto è sospeso a seguito della sospensione dell'esecuzione disposta, ai sensi dell'art. 373, comma secondo, c.p.c., per avvenuta proposizione del ricorso per cassazione, e ricomincia a decorrere, nel caso in cui la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19228 del 14 settembre 2007
«Il decreto del giudice dell'esecuzione con il quale, a seguito di opposizione agli atti esecutivi contro il decreto di trasferimento, viene concesso il provvedimento ritenuto opportuno (art. 618, primo comma, c.p.c.) e disposto che il decreto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11578 del 31 maggio 2005
«Il termine di novanta giorni, previsto dall'art. 481 c.p.c., entro cui l'esecuzione deve essere iniziata per ovviare alla comminatoria di inefficacia del precetto, è un termine di decadenza e non di prescrizione, attenendo all'inattività...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2067 del 4 febbraio 2004
«In tema di esecuzione forzata, l'illegittimità dell'inizio dell'esecuzione, derivante dall'inosservanza del termine perentorio per il promovimento della stessa previsto dall'art. 481, primo comma, c.p.c., non può essere fatta valere nel giudizio...»