-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3559 del 18 marzo 1999
«La omessa notifica del decreto che dispone il giudizio all'imputato non presente all'udienza preliminare determina un'ipotesi di nullità assoluta ed insanabile ex art. 179 c.p.p. attinendo alla mancata costituzione del contraddittorio. In...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2758 del 3 giugno 1997
«Nell'ipotesi in cui durante gli atti introduttivi venga accertato un difetto di notifica o il mancato rispetto dei termini di comparizione, non va ordinata la restituzione degli atti al Gip per un nuovo decreto di citazione, ma è sufficiente che...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10825 del 17 dicembre 1996
«Non può dar luogo a nullità del decreto che dispone il giudizio l'inosservanza della disposizione di cui alla lettera d) dell'art. 429 c.p.p. — secondo cui il decreto stesso deve contenere l'indicazione sommaria delle fonti di prova e dei fatti...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11724 del 24 novembre 1994
«L'omissione nel decreto di citazione a giudizio dell'avvertimento per l'imputato che ha facoltà d'intervenire e di essere eventualmente sentito, non è causa di nullità del decreto stesso. Ed invero, tra i requisiti del decreto di citazione a...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 842 del 30 maggio 1994
«Tra i casi di nullità del decreto che dispone il giudizio, elencati in modo tassativo nell'art. 429, comma 2, c.p.p. vigente, non rientrano i vizi attinenti alla notificazione. Ne consegue che il giudice del dibattimento — collegiale o monocratico...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1230 del 13 maggio 1999
«Non sono autonomamente impugnabili né il decreto con cui il giudice dell'udienza preliminare dispone il giudizio a chiusura delle indagini preliminari né atti o provvedimenti propedeutici allo svolgimento dell'udienza preliminare. E ciò vale anche...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5388 del 12 novembre 1996
«Avverso il decreto che dispone il giudizio non è previsto alcun mezzo di impugnazione, di guisa che, per il principio della tassatività dei mezzi di impugnazione, esso non è suscettibile di autonomo gravame ed ogni censura deve esser fatta valere...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3124 del 13 ottobre 1995
«Il decreto di rinvio a giudizio è provvedimento inoppugnabile né sussiste la possibilità di una sua censurabilità come atto abnorme neppure se emesso in presenza di eventuale precedente giudicato. Atto abnorme è invero non solo quello rispondente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 828 del 16 marzo 1994
«Le parti non possono proporre ricorso per cassazione avverso il decreto del Gip che dispone il giudizio, giacché, una volta che il giudice per le indagini preliminari si sia spogliato del procedimento, disponendo il giudizio e il rinvio...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2880 del 4 febbraio 1994
«Il decreto che dispone il giudizio in violazione del principio del ne bis in idem non è provvedimento abnorme e, conseguentemente, non è immediatamente ricorribile per cassazione. (Nell'affermare il principio di cui in massima la Cassazione ha...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38501 del 18 novembre 2002
«In virtù del principio di tassatività della nullità, la consegna all'interessato da parte dell'ufficiale giudiziario di fotocopia del decreto che dispone il giudizio priva dell'attestazione di conformità all'originale ma completa di tutti i...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35862 del 25 ottobre 2002
«È abnorme, perché determina una indebita regressione del procedimento, il provvedimento del giudice del dibattimento il quale, nel dichiarare la nullità del decreto di citazione a giudizio, abbia rimesso gli atti al P.M. per la riformulazione di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2140 del 15 marzo 1993
«È abnorme, e pertanto ricorribile in cassazione in quanto contrastante con l'intero sistema processuale vigente, l'ordinanza con la quale il pretore dichiari la nullità del decreto di citazione a giudizio, per effetto della mancata notifica dello...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21379 del 25 maggio 2001
«In tema di attività integrativa di indagine consentita ex art. 430 c.p.p. al pubblico ministero anche dopo la emissione del decreto che dispone il giudizio, i presupposti di natura processuale per ritenere che la documentazione possa essere...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36826 del 22 settembre 2009
«Il divieto per le parti di assumere informazioni da persone già chiamate a testimoniare, secondo quanto previsto dall'art. 430 bis c.p.p., non è applicabile al giudizio d'appello nell'ipotesi di rinnovazione istruttoria per l'assunzione di nuove...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 785 del 13 gennaio 2003
«Il rispetto della regola del contraddittorio tra le parti nella formazione del fascicolo per il dibattimento previsto dall'art. 431 c.p.p., nel testo risultante dalle modificazioni ad esso apportate con legge 16 dicembre 1999 n. 479, non opera...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44970 del 3 dicembre 2008
«La comunicazione della notizia di reato contenente dichiarazioni accusatorie rese dalla persona offesa nei confronti dell'imputato può essere acquisita al fascicolo del dibattimento ed utilizzata per la decisione ai sensi dell'art. 512 c.p.p.,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39340 del 21 novembre 2002
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è espirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10278 del 23 maggio 2006
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è ispirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42802 del 18 dicembre 2002
«Le relazioni concernenti l'attività svolta dalla polizia giudiziaria (c.d. relazioni di servizio) sono atti irrepetibili, stante la necessità di immediata documentazione di quanto percepito in uno scritto che ne garantisca la genuinità e lo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37286 del 7 novembre 2002
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è ispirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10964 del 27 settembre 1999
«Poiché la querela è una manifestazione di volontà intesa a rimuovere un ostacolo alla perseguibilità di determinati reati, il documento in cui tale volontà viene manifestata ha funzione di impulso processuale e deve necessariamente confluire nel...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12306 del 12 dicembre 1995
«Nel caso in cui venga sollevata per la prima volta in sede di legittimità questione di nullità di ordine generale, assoluta ed insanabile — per difetto di capacità di un giudice popolare, asseritamente sprovvisto di idoneo titolo di studio — non...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2970 del 28 settembre 1999
«I casi di revoca della sentenza di non luogo a procedere sono subordinati alla sopravvenienza o alla scoperta di nuove fonti di prova che, da sole o unitamente a quelle già esistenti, possono determinare il rinvio a giudizio. Il che comporta che...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4332 del 2 agosto 1996
«Devono ritenersi legittimamente acquisiti, e quindi pienamente utilizzabili ai fini cautelari, gli elementi raccolti dal pubblico ministero al fine di presentare al giudice per le indagini preliminari la richiesta di revoca della sentenza di non...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3855 del 10 novembre 1992
«I casi di revoca della sentenza di non luogo a procedere sono subordinati alla sopravvenienza o alla scoperta di nuove fonti di prova che da sole o unitamente a quelle già esistenti, possono determinare il rinvio a giudizio. Il che comporta che la...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 998 del 23 maggio 1992
«In tema di revoca della sentenza ai sensi dell'art. 434 c.p.p., la novità della prova può riguardare modalità della condotta dell'agente diverse da quelle originariamente contestate e che avevano indotto il giudice al proscioglimento...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 115 del 3 gennaio 2013
«Nel giudizio abbreviato sono utilizzabili le relazioni di servizio redatte da ufficiali di polizia giudiziaria che riportino il contenuto di informazioni apprese da colleghi stranieri nel corso di colloqui con finalità investigative»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10093 del 15 marzo 2012
«La garanzia del contraddittorio in ordine alla diversa definizione giuridica del fatto deve ritenersi assicurata anche quando venga operata dal giudice di primo grado nella sentenza pronunziata all'esito del giudizio abbreviato, in quanto con i...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37551 del 2 ottobre 2008
«È affetta da nullità di ordine generale la sentenza emessa all'esito del giudizio abbreviato condizionato ad integrazione probatoria qualora la prova oggetto dell'integrazione non sia stata acquisita.»