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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4048 del 7 maggio 1997
«Nell'ipotesi di sottrazione di un bene sottoposto a pignoramento ad istanza dell'Intendenza di Finanza ed affidato al soggetto agente in custodia giudiziale, è configurabile il reato di cui all'art. 388 e non quello di cui all'art. 334 c.p. In...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5947 del 20 maggio 1998
«I reati di favoreggiamento personale e quello di rivelazione di segreti di ufficio, oltre a presentare una diversità di bene giuridico sottoposto a tutela, differiscono anche per le condotte, in quanto quella prevista dall'art. 378 c.p. è a forma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5840 del 23 aprile 1990
«Nel delitto di cui all'art. 343 c.p. il magistrato non è la persona offesa dal reato, per tale intendendosi il titolare del bene costituente l'oggetto giuridico del reato, in quanto detta titolarità va riconosciuta allo Stato, essendo l'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5851 del 18 maggio 1998
«Ai fini della configurabilità del delitto di interruzione di un ufficio o servizio pubblico (art. 340 c.p.), è necessario che il turbamento della regolarità dell'ufficio o del servizio si riferisca ad un'alterazione, anche temporanea, del suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11487 del 15 dicembre 1997
«La lesione del bene giuridico tutelato dal reato di millantato credito non è esclusa dall'esistenza di un radicato pregiudizio della parte offesa in ordine alla corruttibilità dei pubblici funzionari, dal momento che la conferma di tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43789 del 12 novembre 2012
«Integra il reato di usurpazione di funzioni pubbliche la condotta del consigliere comunale che partecipi alle sedute del Consiglio nonostante l'intervenuta conoscenza del provvedimento amministrativo che lo abbia dichiarato decaduto dalla carica,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17203 del 4 maggio 2007
«In tema di esercizio abusivo della professione, la circostanza che il bene tutelato sia rappresentato dall'interesse generale a che determinate professioni vengano esercitate soltanto da soggetti in possesso di una speciale autorizzazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3996 del 4 febbraio 2005
«In tema di esercizio arbitrario di una professione, benché il bene tutelato dall'art. 348 c.p. sia costituito dall'interesse generale a che determinate professioni, richiedenti, tra l'altro, particolari competenze tecniche, vengano esercitate...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43328 del 24 novembre 2011
«L'esercizio abusivo della professione è un reato solo eventualmente abituale, in quanto lo stesso può essere integrato dal compimento anche di un solo atto tipico o proprio della professione. Ne consegue che per tale tipo di reati - i quali, per...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23128 del 14 giugno 2007
«Il reato di violazione dei sigilli presenta natura plurioffensiva in ragione della sua idoneità a ledere, oltre che l'interesse della Pubblica autorità ad assicurare l'indisponibilità del bene per ragioni di giustizia o altro, anche un parallelo o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2028 del 18 gennaio 2006
«L'appropriazione di un bene ereditario, sul quale erano stati apposti i sigilli, da parte di un erede testamentario in possesso dei beni ereditari, e che abbia accettata l'eredità, configura il reato di violazione dei sigilli, di cui all'art. 349...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35956 del 7 ottobre 2010
«Risponde del reato di violazione di sigilli, in concorso con terzi, il custode del bene in sequestro che non abbia adeguatamente vigilato sull'integrità dei sigilli apposti, a nulla rilevando il fatto che risiedesse in luogo diverso da quello ove...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10621 del 12 ottobre 1987
«La disposizione specifica dell'art. 95 L. 22 dicembre 1975, n. 685, in ordine all'anonimato, confermato dal successivo art. 96, di cui può beneficiare colui che fa uso personale non terapeutico di sostanze stupefacenti costituisce un particolare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9750 del 31 ottobre 1997
«Non ricorre il reato di rifiuto di uffici legalmente dovuti (art. 366 c.p.) nel caso in cui l'incarico di custode di un bene sequestrato è stato conferito dalla polizia giudiziaria, e non dall'autorità giudiziaria tassativamente indicata dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5786 del 18 maggio 2000
«Ai fini della configurabilità della simulazione di reato, di cui all'art. 367 c.p., che, essendo un reato di pericolo, risulta integrato allorché la falsa denuncia di reato determini l'astratta possibilità di un'attività degli organi inquirenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23767 del 29 maggio 2003
«Nel delitto di falsa perizia (art. 373 c.p.) che tutela il bene giuridico dell'ordinato svolgimento dell'attività giudiziaria, persona offesa è esclusivamente lo Stato-collettività in quanto il privato danneggiato della falsa perizia non è, sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1531 del 16 giugno 1999
«Se il reato di falsa perizia sia commesso inducendo in errore il perito (artt. 48 e 373 c.p.) per mezzo di un fatto costituente frode processuale (art. 374 c.p.), deve trovare applicazione solo la norma che incrimina la falsa perizia, in base al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15200 del 14 aprile 2011
«Nel delitto di falsa testimonianza il bene giuridico protetto è quello del normale svolgimento dell'attività giudiziaria, sicché il soggetto passivo del reato è soltanto lo Stato-collettività e non la persona che subisca eventuali danni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6945 del 4 luglio 1986
«Il bene giuridico protetto dal reato di falsa testimonianza è il normale svolgimento dell'attività giudiziaria, che potrebbe essere fuorviata da deposizioni false o reticenti. Poiché trattasi di reato di pericolo, è sufficiente, per la sua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13106 del 2 aprile 2001
«La condotta punibile del reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (nella specie, un sequestro conservativo) nella forma dell'elusione della misura cautelare a difesa del credito (art. 388, secondo comma, c.p.), ricorre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11424 del 25 novembre 1995
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 381 c.p. (Altre infedeltà del patrocinatore o del consulente tecnico), per stabilire l'identità o la diversità del procedimento, deve farsi non astratto riferimento ai criteri utilizzati per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49760 del 20 dicembre 2012
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, l'arbitrarietà non può ritenersi sussistente qualora ricorra la difesa in continenti del possesso o la autoreintegrazione di esso nell'immediatezza di uno spoglio violento da parte di altri,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20277 del 18 maggio 2001
«Non integra l'elemento oggettivo del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni la condotta di colui che, con un comportamento violento, mantiene il possesso attuale del bene (violenza manutentiva) oppure lo recupera nell'immediatezza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 60 del 10 gennaio 1990
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, la recinzione di un fondo, in modo da impedire il passaggio da altri in precedenza esercitato, implica violenza sulla cosa, sotto il profilo di un mutamento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 350 del 15 gennaio 1991
«Quando l'istigazione a delinquere viene contestata come commessa con il mezzo della stampa, non dall'autore dell'articolo incriminato, bensì dal direttore responsabile per fatto proprio, può pervenirsi all'affermazione della responsabilità di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23005 del 28 maggio 2013
«Concorre nel delitto di scambio elettorale politico-mafioso, di cui all'art. 416 ter c.p. ed è sanzionato ex art. 110 c.p. il soggetto che, in cambio della erogazione di denaro o di ogni altro bene traducibile in un valore di scambio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47405 del 21 dicembre 2011
«Nel reato di scambio elettorale politico - mafioso, il corrispettivo della promessa di voti può essere rappresentato da qualsiasi bene che rappresenti un "valore" in termini di immediata commisurazione economica, restando escluse dalla portata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46922 del 20 dicembre 2011
«Ai fini della configurabilità del reato di scambio elettorale politico-mafioso, previsto dall'art. 416 ter c.p., l'oggetto materiale della erogazione offerta in cambio della promessa di voti può essere rappresentato non solo dal denaro, ma da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2699 del 17 giugno 1992
«Il fatto di chi promette voti contro l'impegno del candidato che, una volta eletto, concluderà il sinallagma attraverso l'elargizione di favoritismi è sanzionato dall'art. 86 del T.U. delle leggi per la composizione e l'elezione degli organi delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21845 del 7 maggio 2004
«È configurabile il delitto di devastazione, previsto dall'art. 419 c.p., e non quello meno grave di danneggiamento, qualora gruppi di facinorosi, in occasione di un incontro di calcio, arrechino gravi danni allo stadio che ospita tale incontro,...»