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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3282 del 3 aprile 1999
«La mancata esposizione dello svolgimento del processo e dei fatti rilevanti di causa e l'estrema concisione della motivazione in diritto danno luogo a nullità della sentenza allorquando rendono impossibile l'individuazione del thema decidendum e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5090 del 14 gennaio 1997
«In tema di incompatibilità determinata da atti compiuti nel procedimento (art. 34 c.p.p.) deve affermarsi che nessun giudice può in alcun caso concorrere nella decisione di un qualsiasi grado o fase del processo se in precedenza abbia concorso a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10125 del 2 maggio 2006
«La legittimazione del fallito, in qualità di soggetto passivo dell'esecuzione concorsuale, a proporre reclamo avverso i decreti pronunciati dal giudice delegato nell'ambito della giurisdizione esecutiva del processo fallimentare (nella specie, un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8232 del 29 agosto 1997
«La mancanza di tale attività di rilevazione da parte del giudice di primo grado comporta la formazione, in seno alla resa pronuncia di merito, di una sottostante ed implicita statuizione di regolarità formale del processo, rimediabile soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4948 del 4 aprile 2001
«La regola non trova quindi, applicazione, quando, come nel caso di mancata integrazione del contraddittorio in causa inscindibile, la nullità si ricolleghi ad un difetto di attività del giudice al quale incombeva l'obbligo di adottare un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2977 del 15 giugno 1978
«Siffatta nullità, non rilevata d'ufficio dal giudice di primo grado, nella contumacia del convenuto, né, perdurando la contumacia dello stesso, dal giudice di appello, rende nulle entrambe le sentenze e, integrando una ipotesi di non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14637 del 30 luglio 2004
«...sotto tale ultimo profilo, che il provvedimento non ha il carattere della decisorietà e della definitività quando la pronuncia spieghi i suoi effetti solo sul piano processuale, producendo la sua efficacia soltanto all'interno del processo.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26859 del 29 novembre 2013
«Nel processo di cognizione, l'onere previsto dall'art. 167, primo comma, cod. proc. civ., di proporre nella comparsa di risposta tutte le difese e di prendere posizione sui fatti posti dall'attore a fondamento della domanda, comporta che, esaurita...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3116 del 12 aprile 1990
«Le domande riconvenzionali — anche se tardivamente proposte (nella specie, in sede di precisazione dalle conclusioni), anziché con la comparsa di risposta, come richiede l'art. 167 c.p.c. — sono tuttavia ammissibili qualora la controparte non ne...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18207 del 5 agosto 2010
«La questione relativa alla titolarità passiva del rapporto controverso, che attiene al merito della lite, non costituisce un'eccezione in senso stretto - soggetta, come tale, al regime decadenziale sancito, nel sistema processuale di cui alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15123 del 4 luglio 2007
«Ne consegue che, qualora dopo una prima iscrizione a ruolo ne sia seguita una seconda, per non avere la cancelleria del giudice adìto rilevato l'esistenza della prima iscrizione, e la parte che vi ha proceduto, non essendovi stata riunione, sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9059 del 28 agosto 1995
«La regola della conoscenza o conoscibilità delle ordinanze, posta dal secondo comma dell'art. 176 c.p.c., è legata, al pari dei relativi effetti, non solo alla forma del provvedimento, ma anche al suo contenuto (essa infatti, non può mai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13061 del 14 luglio 2004
«Nel caso in cui sia stato necessario provvedere alla sostituzione del giudice di pace dinanzi al quale si era svolta l'udienza di discussione della causa perché cessato dall'incarico, il decreto del capo dell'ufficio che dispone ex art. 174 c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3607 del 15 febbraio 2007
«La mancata rilevazione di detto vizio in procedendo inficiante in via derivata la validità della sentenza, impone alla parte di dedurre la ragione di nullità con il motivo di impugnazione (art. 161, primo comma, c.p.c.), restando, a seguito della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17457 del 27 luglio 2009
«Si ha "mutatio libelli" quando si avanzi una pretesa obiettivamente diversa da quella originaria, introducendo nel processo un "petitum" diverso e più ampio oppure una "causa petendi" fondata su situazioni giuridiche non prospettate prima e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6042 del 12 marzo 2009
«L'ordinanza emessa ai sensi dell'art. 186-quater c.p.c. che venga annullata dal giudice di secondo grado con rinvio al primo giudice, perde efficacia di titolo esecutivo sia in ordine alle statuizioni di merito che a quelle relative alle spese in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7881 del 27 settembre 1994
«Giusta il principio di infrazionalità delle prove, è inammissibile in appello la prova testimoniale che, anche in modo indiretto, si appalesi preordinata a contrastare, completare o confortare le risultanze di quella già dedotta e assunta in primo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6500 del 17 marzo 2009
«Il divieto di produrre documenti nuovi in appello, previsto all'ultimo comma dell'art. 345 c.p.c., non opera quando il documento, tardivamente prodotto in primo grado (nella specie, alla terza udienza) senza alcuna opposizione della controparte,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2971 del 16 dicembre 1967
«La violazione delle disposizioni di cui agli artt. 231 e 253 c.p.c. — secondo cui, in sede di interrogatorio e di prova testimoniale, non è consentito di valersi di note e di appunti — non è rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del processo,...»
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Cassazione civile, sentenza n. 222 del 8 febbraio 1963
«L'impedimento alla presentazione al giudice per rispondere all'interrogatorio deferito in primo grado deve essere dimostrato in tale fase del processo, e non può essere dedotto per la prima volta in fase di appello né per contrastare le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10502 del 7 maggio 2009
«Anche nell'assetto normativo processuale conseguente all'entrata in vigore della legge n. 353 del 1990 (e successive modif.), improntato oltretutto ad un sistema delle preclusioni istruttorie ancor più rigido rispetto al regime processuale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4619 del 22 febbraio 2013
«L'aver reso testimonianza in un precedente grado del giudizio non impedisce al testimone di assumere la rappresentanza di una parte nel grado successivo, in quanto, salva la valutazione circa l'attendibilità del testimone medesimo, la procura non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16151 del 8 luglio 2010
«Se, in linea di principio, sussiste incompatibilità tra l'esercizio contestuale, in capo allo stesso soggetto, delle funzioni di difensore e di quelle di testimone nell'ambito del medesimo giudizio, tale incompatibilità (salva la rilevanza della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 21670 del 23 settembre 2013
«La nullità della testimonianza resa da persona incapace, ai sensi dell'art. 246 c.p.c., essendo posta a tutela dell'interesse delle parti, è configurabile come nullità relativa e, in quanto tale, deve essere eccepita subito dopo l'assunzione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4404 del 4 maggio 1998
«La S.C., nel confermare la pronuncia del giudice di merito, ha sancito il principio di diritto di cui in massima, aggiungendo, ancora, che la prescrizione di cui al ricordato art. 252, non attenendo all'ordine pubblico, deve essere necessariamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10653 del 27 settembre 1999
«La riunione dei procedimenti relativi alla stessa causa ai sensi dell'art. 273 c.p.c. può essere disposta d'ufficio anche nel corso del giudizio di legittimità, atteso che essa risponde alle stesse esigenze di ordine pubblico processuale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20539 del 24 ottobre 2005
«La riunione dei procedimenti relativi alla stessa causa ai sensi dell'art. 273 c.p.c. può essere disposta d'ufficio anche nel corso del giudizio di legittimità, poiché essa risponde alle stesse esigenze di ordine pubblico processuale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3690 del 9 marzo 2012
«L'istituto della riunione di procedimenti relativi a cause connesse, previsto dall'art. 274 c.p.c., operante anche in sede di legittimità, è inapplicabile non solo nel caso di giudizi pendenti in gradi diversi, ma anche quando i due procedimenti,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6517 del 26 aprile 2012
«Il carattere parziale o non definitivo della sentenza di primo grado comporta che il gravame debba riguardare soltanto la questione dalla stessa affrontata, con la conseguenza, da un lato, che l'appellante non è obbligato a riproporre le altre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24002 del 16 novembre 2011
«La riunione dei procedimenti relativi alla stessa causa può essere disposta d'ufficio anche nel corso del giudizio di legittimità, atteso che essa risponde alle stesse esigenze di ordine pubblico processuale (inammissibilità di duplicità di...»