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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17203 del 4 maggio 2007
«In tema di esercizio abusivo della professione, la circostanza che il bene tutelato sia rappresentato dall'interesse generale a che determinate professioni vengano esercitate soltanto da soggetti in possesso di una speciale autorizzazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41142 del 19 novembre 2001
«La condotta del delitto di cui all'art. 348 c.p. è integrata dal compimento di atti di esercizio di una professione per la quale sia richiesta una speciale abilitazione da parte dello Stato, insuscettibili di estensione in via analogica e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9075 del 12 ottobre 1985
«Ne consegue che il compimento delle operazioni di ripristino e di ripulitura di un terreno agricolo in vista della coltivazione dello stesso, effettuate per contrastare lo stato di fatto presentato al sopralluogo dell'autorità giudiziaria in un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10386 del 14 luglio 1989
«Il peculato per appropriazione di denaro o cosa mobile, appartenenti alla P.A., si realizza ogni qualvolta il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che ne ha il possesso per ragioni di ufficio, converta nelle proprie disponibilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49760 del 20 dicembre 2012
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, l'arbitrarietà non può ritenersi sussistente qualora ricorra la difesa in continenti del possesso o la autoreintegrazione di esso nell'immediatezza di uno spoglio violento da parte di altri,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11394 del 13 novembre 1991
«Il criterio distintivo tra il delitto di strage e quello di incendio e gli altri delitti contro la pubblica incolumità è costituito dal fine di uccidere: l'incendio, quando sia stato determinato dal fine di uccidere, integra sempre il delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7595 del 11 giugno 1999
«In tema di detenzione di banconote contraffatte, una volta accertato che tutti gli imputati erano consapevoli dell'illecito traffico, la materiale detenzione delle banconote da parte di uno di essi risulta imputabile, a titolo di concorso, anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5132 del 5 maggio 1978
«Ai sensi della legge penale, è intermediario per l'introduzione o la spendita nello Stato di monete alterate o contraffatte colui che inserendosi in una catena di trapassi consente di attingere alla sorgente della falsificazione. In mancanza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17994 del 30 aprile 2009
«Non integra il reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi (art. 497 bis c.p.) il possesso di un falso permesso di soggiorno, in quanto non costituisce documento valido per l'espatrio, trattandosi di titolo preordinato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46831 del 17 dicembre 2007
«Integra il delitto di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi (art. 497 bis c.p.), il possesso di una carta di identità falsa rilasciata dall'autorità bulgara, considerato che il passaggio dallo Stato di appartenenza ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5534 del 3 maggio 1999
«L'art. 498 c.p. considera due distinte ipotesi delittuose; mentre quella di usurpazione di titolo del primo comma richiede per la sua punibilità la pubblicità (... abusivamente portata in pubblico, ... indossa abusivamente in pubblico) in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11895 del 18 marzo 2009
«Integra il reato di riciclaggio lo spostamento in territorio estero extracomunitario, a fine di successiva vendita e reimmatricolazione, di un autoveicolo di provenienza furtiva qualora l'agente ponga in essere altre attività idonee ad ostacolare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13069 del 29 marzo 2011
«Integra gli estremi dei reati di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico (art. 479 c.p.) ed in certificati o autorizzazioni amministrative (art. 480 c.p.), la condotta di colui che, in qualità di titolare di scuola guida,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5357 del 6 novembre 1983
«In tema di falsità in foglio firmato in bianco, quando l'agente sia del tutto sfornito del diritto di riempire il documento per averne acquistato il possesso in modo illegittimo, o quando, pur avendone acquistato legittimamente il possesso, non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4400 del 1 aprile 1980
«Il delitto di falsità materiale previsto dall'art. 488 c.p. si verifica non solo quando colui che commette la falsità sia del tutto sfornito del diritto di riempire il foglio in bianco per averne acquistato il possesso in modo illegittimo, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 30606 del 30 dicembre 2011
«L'attore che proponga una domanda di accertamento della proprietà ed abbia la materiale disponibilità della cosa oggetto del preteso diritto, in virtù di un possesso acquistato con violenza o clandestinità, ovvero sulla cui legittimità sussista...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17881 del 23 luglio 2013
«Ai fini dell'usucapione, il requisito della non clandestinità va riferito non agli espedienti che il possessore potrebbe attuare per apparire proprietario, ma al fatto che il possesso sia stato acquistato ed esercitato pubblicamente, cioè in modo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6792 del 2 aprile 2015
«Colui che è convenuto con azione possessoria per violazione dei limiti imposti dalle norme in materia di distanze può dimostrare l'insussistenza dell'altrui diritto al fine di negare lo stato di possesso vantato dall'attore, senza con ciò...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26985 del 2 dicembre 2013
«In tema di tutela possessoria, perché sussista la violenza dello spoglio non è necessario che questo sia stato compiuto con forza fisica o con armi, essendo invece sufficiente che sia avvenuto senza o contro la volontà effettiva, o anche solo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19830 del 19 settembre 2014
«Colui che assume di essere stato spogliato del possesso di una servitù di passaggio non è tenuto a dare la prova dell'inesistenza della tolleranza, trattandosi di fatto impeditivo che deve provare l'altra parte.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9927 del 28 settembre 1995
«In tema di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale o impiegato in atto pubblico (artt. 479 e 493 c.p.), non danno luogo a successioni di leggi penali i mutamenti di regime giuridico che hanno via via interessato l'Azienda autonoma delle...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 26556 del 28 luglio 2006
«La disposizione di cui all'art. 4 della legge n. 251 del 2005, (che ha modificato l'istituto della recidiva disponendo l'aumento di un terzo della pena solo nel caso in cui un soggetto, dopo essere stato condannato per un delitto non colposo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4451 del 16 aprile 1994
«Il concorso di più persone nel porto di un'arma non può essere escluso dalla semplice appartenenza di essa a uno solo dei concorrenti, e deve ritenersi pienamente sussistente quando l'arma si trovi nella disponibilità di tutti ovvero quando i...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38492 del 18 novembre 2002
«In tema di prescrizione, il rinvio o la sospensione del dibattimento disposti dal giudice in accoglimento della richiesta dell'imputato di esibizione di documentazione, già in suo possesso ovvero che avrebbe potuto ottenere al momento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9937 del 22 settembre 2000
«La confisca facoltativa di cui all'art. 240 comma primo c.p. è legittima ove sia dimostrato il diretto carattere strumentale della cosa oggetto della confisca in relazione al compimento del reato e si possa formulare una prognosi sulla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17920 del 15 aprile 2003
«In tema di peculato, il possesso di denaro o di altra cosa mobile da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, per acquisire rilevanza ai fini dell'incriminazione, non deve necessariamente rientrare nel novero delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10797 del 20 ottobre 2000
«La norma penale presuppone, quindi, che le cose oggetto di peculato possiedano un valore economico, per cui il reato non sussiste se le stesse ne siano prive o ne abbiano uno talmente esiguo che l'azione compiuta non configuri lesione alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39363 del 9 novembre 2010
«Ai fini della configurabilità del reato di peculato, il possesso della cosa oggetto di appropriazione non può ritenersi determinato da ragioni di ufficio o servizio qualora sia stato conseguito per un evento fortuito ovvero per il fatto del terzo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4129 del 28 aprile 1993
«In tema di peculato, il concetto di disponibilità si riferisce a quei soli poteri giuridici che consentono all'agente, che sia privo del corpus del possesso, di esplicare sulla cosa quegli stessi comportamenti, uti dominus, che vengono a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9732 del 13 ottobre 1992
«In tema di peculato (o malversazione) il possesso di danaro o di altra cosa mobile da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio, per acquistare rilevanza ai fini dell'incriminazione, non deve necessariamente rientrare...»