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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3669 del 14 aprile 1999
«Alle firme apposte — senza alcuna puntualizzazione al riguardo — dalle parti su ciascuno dei fogli separati dei quali sia composto un unico documento recante un contratto non può attribuirsi il significato e l'effetto di un'approvazione specifica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6976 del 21 giugno 1995
«La specifica approvazione scritta richiesta dall'art. 1341 c.c. per le clausole contrattuali onerose deve essere effettuata mediante una sottoscrizione separata e distinta da quella in calce alle condizioni generali del contratto predisposto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1450 del 23 aprile 1976
«Al fine di potersi ritenere specificamente approvata per iscritto una clausola vessatoria (nella specie: clausola derogatoria della competenza territoriale) è necessaria una sottoscrizione distinta da quella con cui si accetta il contratto nel suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 516 del 2 marzo 1971
«L'approvazione specifica di una delle clausole considerate dall'art. 1341 c.c., non deve essere necessariamente incorporata nel contratto stesso che contiene la clausola, ma può essere contenuta in un separato documento, pure predisposto dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 275 del 29 gennaio 1976
«La norma la quale stabilisce che, nell'ipotesi di impossibilità sopravvenuta della prestazione, il soggetto liberato dall'obbligazione non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, non esprime una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5131 del 16 settembre 1981
«Una clausola inserita a penna da una parte in un modello già predisposto a stampa, arricchendo il contratto di un contenuto dallo stesso non previsto, deve intendersi predisposta a norma dell'art. 1342 c.c. a danno dell'altra parte la quale, per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1244 del 18 febbraio 1983
«La causa del contratto si identifica con la funzione economico-sociale che il negozio obiettivamente persegue e il diritto riconosce rilevante ai fini della tutela apprestata. Essa è ontologicamente distinta dallo scopo particolare che ciascuna...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2453 del 24 luglio 1971
«Il motivo illecito importa, a norma dell'art. 1345 c.c., la nullità del contratto quando sia stato il solo a determinare, in concreto, l'intento negoziale di entrambi i contraenti in relazione al contratto nella sua interezza. Pertanto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8236 del 6 aprile 2009
«Nel regime anteriore all'entrata in vigore del D.P.R. 22 ottobre 2001, n. 462 - che ha affidato all'installatore la verifica di conformità rispetto alla normativa vigente - i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche erano soggetti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24313 del 30 settembre 2008
«In tema di nullità del contratto per impossibilità dell'oggetto, deve ritenersi valido il preliminare di compravendita di un terreno edificabile nel caso in cui la destinazione urbanistica prevista nel contratto non sia impossibile da conseguirsi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22886 del 30 ottobre 2007
«Le irregolarità accertate dalla P.A. (nella specie la USL), che hanno comportato la dichiarazione di inagibilità dell'immobile locato per uso non abitativo, determinano la nullità del contratto stesso per impossibilità dell'oggetto, ai sensi degli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8941 del 29 ottobre 1994
«L'oggetto del contratto d'opera professionale per la progettazione di una costruzione in contrasto con la normativa urbanistica non è giuridicamente impossibile né contrario a norme imperative o di ordine pubblico dovendosi escludere la presenza,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2561 del 19 agosto 1971
«La disposizione dell'art. 1346 c.c. — che prescrive che l'oggetto del contratto deve essere «determinato o determinabile» — non va intesa in senso assoluto dovendosi ritenere sufficientemente identificato l'oggetto del contratto quando sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6352 del 16 marzo 2010
«L'istituto della multiproprietà immobiliare, che si caratterizza per il diritto di godimento turnario di un medesimo bene da parte di una pluralità di soggetti, richiede che sia in concreto individuata la quota di ciascun comproprietario come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7279 del 29 marzo 2006
«Più in particolare, nella compravendita di un terreno che debba essere distaccato da una maggiore estensione, e indicato soltanto quantitativamente nella misura della sua superficie, sussiste il requisito della determinabilità dell'oggetto quando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5757 del 23 marzo 2004
«Il contratto in tal modo concluso, di natura obbligatoria, acquista effetti reali allorquando si procederà alla concreta individuazione del bene venduto sulla base della scelta che dovrà operare il soggetto indicato nel contratto stesso e, ove si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6764 del 5 maggio 2003
«Le piante planimetriche allegate ai contratti aventi ad oggetto immobili fanno parte integrante della dichiarazione di volontà, quando ad esse i contraenti si siano riferiti nel descrivere il bene, e costituiscono mezzo fondamentale per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13098 del 30 dicembre 1997
«È nullo per indeterminatezza della prestazione e per mancanza di criteri oggettivi per individuarla che devono esser prestabiliti nello stesso contratto, se la forma scritta è richiesta ad substantiam un preliminare di permuta immobiliare con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11599 del 8 novembre 1995
«Nel contratto di edizione di opera da crearsi, cui si applicano i principi generali dettati in tema di contratto con prestazione di cosa futura (art. 1348 c.c.), l'editore non può sindacare bontà e valore intrinseci all'opera, una volta che abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10163 del 9 maggio 2011
«Pertanto, poiché l'intestazione fiduciaria di un bene comporta un vero e proprio trasferimento in favore del fiduciario, ove tale patto abbia ad oggetto beni immobili, esso deve risultare da un atto avente forma scritta "ad substantiam", atteso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 249 del 13 gennaio 1997
«La ratifica del dominus, prevista dall'art. 1399 primo comma c.c., è una dichiarazione di volontà unilaterale, che deve osservare la forma prescritta per il contratto concluso dal falsus procurator, ed ha carattere recettizio; perciò, per produrre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11409 del 16 maggio 2006
«In tema di contratti per i quali la legge richiede la forma scritta ad substantiam, la produzione in giudizio della scrittura da parte del contraente che non l'ha sottoscritta equivale a sottoscrizione, perfezionando il contratto, solo a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3970 del 7 maggio 1997
«Il contraente la cui sottoscrizione non figura nel documento rappresentativo di un contratto per il quale sia richiesta dalla legge a pena di nullità la forma scritta, può validamente perfezionarlo con la sua produzione in giudizio, al fine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 738 del 23 gennaio 1995
«Il principio secondo cui la produzione della scrittura ad opera della parte che non l'aveva sottoscritta, costituendo un valido equipollente della sottoscrizione mancante, determina, anche quando è richiesta la forma scritta, l'incontro dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12411 del 19 novembre 1991
«Nei contratti a forma vincolata non occorre che la volontà negoziale sia manifestata da entrambi i contraenti contestualmente e contemporaneamente, per modo che il requisito della forma scritta ad substantiam , in caso di sottoscrizioni contenute...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7274 del 7 aprile 2005
«In tema di contratti aventi ad oggetto il trasferimento della proprietà immobiliare (e relativi preliminari), il requisito della forma scritta prevista ad substantiam comporta che l'atto scritto, costituendo lo strumento necessario ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22537 del 26 ottobre 2007
«Poiché la P.A. non può assumere impegni e concludere contratti se non nelle forme stabilite dalla legge e dai regolamenti, i contratti conclusi dallo Stato e dagli enti locali (nella specie, contratto di prestazione di servizi) richiedono la forma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24826 del 24 novembre 2005
«Per il contratto d'opera professionale, quando ne sia parte una P.A. e pur ove questa agisca iure privatorum è richiesta, in ottemperanza al disposto degli artt. 16 e 17 del R.D. 18 novembre 1923, n. 2440, come per ogni altro contratto stipulato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15293 del 21 luglio 2005
«Il requisito della forma scritta, previsto ad substantiam per i contratti degli enti pubblici, non esclude che la loro conclusione possa risultare dallo scambio di un insieme di dichiarazioni poste in essere dalle parti contraenti (tra le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17891 del 25 novembre 2003
«...la volontà dell'ente stesso, non è configurabile come proposta negoziale. Ne consegue che, ai fini della conclusione di un valido contratto, è irrilevante la sottoscrizione in calce alla suddetta delibera «per accettazione» da parte del privato.»